MILANO, THE “SALONE BEL MOBILE” SHINES AGAIN!

BY cESARE zFrom April 18 to 23, 2023, the appointment with the Salone del Mobile.Milano events and the 23rd edition of the biennial Euroluce returns. During this 61st edition, the annual events International Furnishing Accessories Exhibition, Workplace 3.0, the third edition of S.Project and the event dedicated to schools, universities and under-35 designers SaloneSatellite – which celebrates its 24th edition in 2023 – will be held among the pavilions.

Also eagerly awaited is the return of Euroluce, the event dedicated to lighting design, which after a 4-year hiatus brings the best brands in the industry to the pavilions. The last edition was attended by more than 420 exhibitors, half of whom came from abroad, who met and confronted each other on technological and lighting innovation, eco-sustainability of lighting appliances and sources, energy saving and the most up-to-date software, including home automation and IoT.

RIGHT Keith Sonnier, Comus, 1978-2003_Ph Antonio Maniscalc. LEFT Andrea_Bowers-Chandeliers of Interconnectedness

As usual, the events will be accompanied by a jam-packed cultural program, yet to be unveiled, full of outstanding guests who will bring to the stage unprecedented perspectives and exclusive viewpoints on the world of design.

Corrado LEVI Edipo 2003

The Salone del Mobile 2023 will again be an unmissable occasion, an opportunity for the entire sector to come together, discuss their particular projects, swap and share ideas and, not least, it will be a chance to catch up again with our international community and take stock of the current state of the design industry, along with all of its key players.

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Taking a sustainable approach to social, environmental and economic issues is a value that the Salone del Mobile.Milano has always considered important and, now more than ever, absolutely paramount. Now, the process of obtaining ISO 20121 certification for sustainable events management is already up and running.

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Responding to the need to create exhibition spaces for the works of art and design curated by Beppe Finessi, Formafantasma has devised a modular display system made from wood. Despite their different configurations, the structures all feature the repetition of a module/frame. The idea was to come up with a lightweight, reusable and recyclable display system. The materials are all easily disassembled and paint has been deliberately eschewed in order to leave the materials and joints clearly visible.

CESARE ZUCCA Travel, food, design  & lifestyle.
Milanese by birth, Cesare lives between New York, Milan and the rest of the world. For WEEKEND PREMIUM he photographs and writes about cities, cultures,new design, lifestyles. He likes to discover both traditional and innovative gastronomic delights. Cesare meets and interview top chefs from all over the world, ‘steals’ their recipes in a ”
non touristy tourist ” style 



ARES Azienda Agricola: piccola perla BIO in un Molise che non solo esiste, ma ci fa bene

ARES Azienda Agricola – Il Molise è una regione che per anni non ha avuto fortuna. Non ha avuto abbastanza attenzioni, ma noi di Weekend Premium serviamo proprio a questo: farvi scoprire ricchezze nascoste, che rendano i vostri viaggi unici. Dal mare all’entroterra il Molise è ricchissimo di tesori legati ad un’antichissima storia, ma non è solo la tradizione che conta: è come la si utilizza per un futuro sostenibile, ma soprattuto buono.

È il caso dell’azienda agricola ARES: una piccolissima realtà che coltiva e lavora una materia prima di enorme valore storico e organolettico. La canapa è trattata con sapienza e rispetto, trasformando i semi in farina e olio, poi utilizzato per la creazione di fantastici prodotti alimentari al 100% biologici.

Questi sono i prodotti principali, che grazie alla percentuale di farina di canapa, assumono un gusto unico e proprietà utilissime per una dieta sana e completa. Questo anche grazie all’altissima quantità di proteine contenute nella canapa stessa.

E “BIO” non è un’insipida scritta verde su un prodotto industriale: il seme di canapa viene coltivato e lavorato sulle colline lungo il fiume Biferno, grazie ad uno straordinario lavoro manuale ed artigianale. L’olio, ad esempio viene estratto grazie ad una tecnica particolarmente avanzata di spremitura a freddo, quindi purezza e sapore rimangono eccezionali, ma soprattutto i benefici rimangono intatti (omega 3-6-9, polifenoli, vitamine ecc.).

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Ecco il campo di canapa dal quale Marzio (il proprietario, nella foto a DX) ricava i semi poi utilizzati nella lavorazione dei prodotti alimentari.

La pasta e i prodotti alimentari di ARES sono da scoprire non solo per la cura impiegata nella loro produzione, e quindi per la loro indubbia qualità, ma anche per quanto riguarda il gusto.
La farina canapa è utilizzabile solo in percentuale per questo tipo di prodotti (circa il 15%): il rimanente è però colmato da grani antichi e pregiati, come la famosa tipologia “senatore cappelli“.

Il risultato, per quanto riguarda la pasta, è una superficie ruvida e porosa, ricca di amido (per “mantecature” di prim’ordine, da leccarsi i baffi). Il gusto e la consistenza sono difficili da descrivere; si avvicinano alla classica pasta integrale, ma con un retrogusto, una ricchezza molto particolare.

ecco i prodotti da vicino. A SX la farina di Canapa (ottimo integratore proteico per gli sportivi e non), in mezzo si può godere della superficie porosa della pasta (rigorosamente trafilata la bronzo), a DX invece l’olio, spremuto a freddo, di un bellissimo verde brillante.

Abbiamo incontrato Marzio (il proprietario di ARES) a Golosaria, dove ci ha spiegato l’immenso lavoro che dietro una piccola azienda italiana 100% biologica, in paese come il nostro.

L’azienda, ci racconta, nasce ufficialmente nel 2007, ma deriva da una storia di tradizioni tramandata da generazione in generazione, non legate esclusivamente alla canapa. Come vi abbiamo accennato prima, nei campi molisani lungo il Biferno di ARES vengono coltivati grani antichi, lino, ma anche ulivi per la produzione di un eccezionale olio extra vergine (anch’esso acquistabile sul sito www.ares.farm.com).

Insomma questa piccolissima realtà ci ha colpito per tante ragioni: per primo il gusto e la qualità dei prodotti (ce piace magnà), ma è la passione, la dedizione, la tecnica che di più ci ha scaldato il cuore. Ci ha colpito il fatto che sia una regione come il Molise, quasi dimenticata, ma così ricca di tesori nascosti. Ci ha colpito la forza di giovani che “lottano” per creare un prodotto dalle proprietà uniche, riscoprendo la terra e la sua ricchezza.




In viaggio con i maestri, di Salvatore Giannella

recensione di Benedetta Rutigliano

È viaggiando che si esce dalla propria zona di comfort per aprirsi a nuovi mondi, conoscere nuove persone e abitudini, attraversare orizzonti geografici e mentali sconosciuti. Il viaggio, come sanno bene i lettori di Weekend Premium, ci arricchisce con storie di vita che, seppur lontane dalle nostre, possono ergersi come fari nella notte, punti saldi che illuminano coste ancora non sfiorate.

Da esploratore curioso, il giornalista e scrittore Salvatore Giannella accompagna i lettori, nel suo ultimo libro “In viaggio con i maestri (http://www.minervaedizioni.com). Come 68 personaggi hanno guidato i grandi del nostro tempo” (Minerva edizioni, 288 pp., 15 euro), nei luoghi dove ha intervistato ben 68 personaggi italiani, alcuni dei quali premiati Nobel tra attori, artisti e scienziati, imprenditori, cantanti, stilisti, chiedendo a ciascuno chi fosse, nella vita, l’esempio di uomo o donna da cui si sono sentiti guidati o ispirati (parte delle oltre 200 interviste, qui una selezione, è stata pubblicata su Sette, l’inserto del Corriere della Sera).

L’intuito raro di cacciatore di storie e lo sguardo sempre nuovo di Salvatore Giannella, uniti al rigore scientifico del giornalista che ha diretto testate come Genius, L’Europeo, Airone, permettono, come scrive Pier Luigi Vercesi nell’Invito alla lettura che introduce il volume “di raccontare esperienze ed esempi di donne e uomini eccezionali, mai banali, che hanno illuminato il nostro Paese e questo mondo odierno svuotato d’ideali. […] il lettore farà scoperte belle e utili, in tempi confusi, in cui c’è voglia di personaggi-faro, di vitamine per la mente, di ritrovare un futuro amico”.

Non sarà il sentimento di nostalgia per tempi migliori o per gli eroi del passato a crescere nel lettore durante questo viaggio nelle vite degli altri, ma una sensazione adrenalinica che aumenta pagina dopo pagina con il susseguirsi di esempi positivi e concreti dettati dalle storie dei maestri, che fungono da pillole di serotonina per il nostro sistema nervoso. Ritroviamo le parole di Einstein “Tutte le crisi portano progresso”, sovvenute a Giannella durante l’incontro col musicista Giovanni Allevi, il cui spirito guida è il filosofo Hegel con la sua esortazione a essere ribelli, ad accogliere e stimolare idee visionarie. Ci imbattiamo in imperatori e governatori-filosofi dell’antica Roma, come Traiano che illumina il divulgatore Alberto Angela per la visionarietà globale, la modernità, l’umiltà, o Marco Aurelio, ammirato per la pietas, l’equanimità, il riconoscimento della dignità del lavoratore dall’imprenditore del cashmere Brunello Cucinelli. Sono moltissimi, per i personaggi contemporanei, questi fari costituiti da artisti come Van Gogh, Caravaggio, Leonardo, registi come Federico Fellini, attori come Totò, poeti come Tonino Guerra, scienziati come Galileo o Rita Levi Montalcini, scrittori come Isaac Asimov, economi come Amartya Sen, e figure di riferimento come le madri o le mogli. Al lettore di Weekend Premium stuzzicherà sapere che Giacomo Agostini, pluricampione del mondo di motociclismo, vede Enzo Ferrari, di cui vengono raccontati altri aneddoti gustosi, come “simbolo di un’Italia creativa, onesta e di parola, che quando ti stringeva la mano per un accordo, valeva più di un contratto da notaio. Che ha saputo costruire, rischiare e che ha avuto successo. Uno che sapeva lavorare, in squadra”.

Salvatore Giannella
L’autore del libro Salvatore Giannella

“In viaggio con i maestri” è una collezione unica di storie di uomini che ci aiutano a immaginare mondi migliori, ricostruite, assieme a vicende meno note, dalla tenacia di Salvatore Giannella, la cui missione di divulgatore di bellezza, valori ed esempi positivi continua con questo nuovo viaggio.

 




ITALIA PIU’: A PADOVA L’ORTO BOTANICO PRIMO IN EUROPA

PERCHE’ANDARCI:

Nel centro storico di Padova sorge il più antico Orto botanico universitario del mondo che abbia conservato l’ubicazione originaria e le principali caratteristiche scientifiche e architettoniche.

Fondato nel 1545 su delibera del Senato della Repubblica Veneta, l’Orto nasce accogliendo la proposta di Francesco Bonafede, lettore dei Semplici, che deliberò l’istituzione a Padova di un Horto Medicinale dove studiare e sperimentare le piante medicinali parte dei “semplici”, i medicamenti provenienti dalla natura.

Realizzato dal bergamasco Andrea Moroni, l’Orto Botanico dal 1997 è Patrimonio dell’umanità nella lista UNESCO, e conserva circa 6000 piante di tutti i tipi, climi e continenti, che per la prima volta furono diffuse in Europa. Nei secoli è diventato modello per istituzioni analoghe in Italia e nel mondo: da Leida a Lisbona, Uppsala e Bratislava.

DA VEDERE

Padova è uno scrigno di gioielli artistici: unica al mondo la Cappella degli Scrovegni, con gli affreschi di Giotto; da visitare il Palazzo della Ragione, in Piazza delle Erbe, Palazzo del Capitaniato e Palazzo del Bo, storica sede universitaria.

Obbligatoria la sosta al Caffè Pedrocchi e la passeggiata al Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa. Da vedere la Basilica di Sant’Antonio, Duomo e Battistero, la Chiesa degli Eremitani e l’Abbazia di Santa Giustina.

DOVE DORMIRE

Hotel Grand’Italia Corso del Popolo, 81 35131 Padova, Tel. +39 049 8761111 http://www.hotelgranditalia.it

A due passi dalla stazione ferroviaria, l’antica residenza nobiliare del Cav. Guglielmo Folchi, costruita nel 1907, è sede dell’Hotel Grand’Italia, l’ideale per un soggiorno in una struttura raffinata

 

DOVE MANGIARE

Hostaria Padovanino Via Santa Chiara, 1, Padova +39 049 87 65 341 http://www.hosteriapadovanino.it

Ottimi piatti della cucina locale e nazionale rivisitati nell’accogliente e ricercata Hostaria Padovanino .

 

Ristorante Belle Parti Via Belle Parti, 11 – 35139 Padova PD 049 8751822 https://www.ristorantebelleparti.it/it/home/

Per chi ama un ambiente elegante e romantico, imperdibile, nelle sale dell’aristocratico Palazzo Prosdocimi, il ristorante Belle Parti

 

Per maggiori informazioni:

www.padovanet.it

http://www.ortobotanicopd.it




ITALIA PIU’: PORTO SELVAGGIO, DOVE IL MARE E’ DAVVERO PIU’ BLU

PERCHE’ ANDARCI:

Nel comune di Nardò, il Parco Naturale di Porto Selvaggio, di 1.122 ettari, offre uno spettacolo unico tra il profumo di resina e il canto delle cicale, la pineta di 300 ettari e la vegetazione della macchia mediterranea. Istituito area naturale protetta della Regione Puglia dal 2006, inserito nel 2007 dal FAI (Fondo Ambientale Italiano) nell’elenco dei “100 luoghi da salvare”, il Parco si affaccia sulla costa a metà tra Porto Cesareo e Gallipoli. Considerato uno dei litorali più puliti d’Italia, merita più volte le 5 vele per le acque cristalline.

 

DA VEDERE:

Tre i siti di interesse, su una costa di sette chilometri: la Palude del Capitano, Torre Inserraglio e La Baia di Uluzzo, oltre a cavità e grotte carsiche come Grotta di Torre dell’Alto, Grotta Capelvenere, Grotta del Cavallo e Grotta di Uluzzo. Le particolari specie di flora e fauna marina sono ideali per le gite subacquee, mentre a pochi metri dal litorale si notano costruzioni simili a trulli in pietra scura, detti  “furnieddhi”, nati come deposito per gli attrezzi agricoli.

DOVE DORMIRE:

Villa Scinata Guest House Strada Santa Caterina, 53, 73048 Nardò (LE) +393287784390 www.scinata.com

Villa Scinata Guest House si trova a Santa Caterina (Nardò) è un’antica dimora degli inizi del secolo scorso con un parco di 5 ettari

Hotel 33 Baroni**** via Giuseppe Mazzini, 23, 73014 Gallipoli (Lecce) – Italy tel. +390833263227 http://www.hotel33baroni.it

Perfetto per chi ama la movida di Gallipoli, a 300 metri dal centro storico, l’Hotel 33 Baroni è un palazzo ristrutturato recentemente e dotato di tutti i comfort e i servizi.

DOVE MANGIARE:

Ristorante Corallo Lungomare Lamarmora 105 – Santa Maria al Bagno – Nardò (Lecce), +39 0833 573603 http://www.corallohotelristorante.it

A Santa Maria al Bagno il Ristorante Corallo offre portate di pesce fresco locale, specialità di crudo, cotto e pizze.

Hostaria Corte Santa Lucia Via Santa Lucia, 46 Nardò +39.0833.835275  http://www.cortesantalucia.com

Rustico ed elegante l’ambiente di Hostaria Corte Santa Lucia, ubicata in un’antica e tradizionale casa di corte di Nardò, dove è possibile sperimentare una cucina tradizionale rivisitata.

 

Per maggiori informazioni visitate il sito: www.comune.nardo.le.it




ITALIA PIU’: LA TERZA CITTA’ PIU’ ANTICA DEL MONDO DIVENTA CAPITALE DELLA CULTURA.

PERCHE’ANDARCI:

Terza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000 anni). La città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo, un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda valle: la Gravina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze, botteghe artigiane, locali. Matera è candidata Capitale Europea della Cultura per il 2019.

 

DA VEDERE:

L’area più antica di Matera è costituita dai rioni Sasso Barisano e Sasso Caveoso, divisi al centro dal colle della Civita, con il Duomo; la parte medievale-rinascimentale della città si sviluppa ai bordi dei Sassi, lungo “il Piano”; infine si estende la città nuova, con eleganti rioni. Moltissime le chiese materane dal XIII a XIX secolo (numerosi gli eremi, i cenobi, le cripte, le laure e le basiliche ipogee, spesso affrescate, scavate nel tufo), di cui S.Giovanni, S.Domenico e il Duomo sono le più antiche.

 

DOVE DORMIRE:

Locanda San Martino, Via Fiorentini, 71 – 75100 – Matera, Italy, tel. (+39) 0835 256600 www.locandadisanmartino.it/

A cinque minuti dalla via del Corso, la Locanda San Martino è nel cuore dei Sassi e offre terrazze panoramiche e camere scavate nel tufo.

 

Hotel del Campo, Via Lucrezio snc – 75100 Matera (MT), tel. +39 0835 388844 www.hoteldelcampo.it/it/home

L’Hotel del Campo rimane uno dei più esclusivi a Matera, frutto del riadattamento di un’antica masseria risalente alla fine del 1700, proprietà di Domenico Ridola, fondatore dell’omonimo Museo Nazionale

 

DOVE MANGIARE:

Ristorante Alle Fornaci, Piazza Firrao, 7 75100 – Matera (MT), Tel: 0835 335037

Intimo ed elegante, rappresenta un raffinato ritrovo per i cultori della cucina tipica lucana e nazionale www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante

 

         Trattoria il Caveoso, Via Bruno Buozzi, 21 (Matera) Tel: 0835312374 www.ristorantedelcaveoso.it/

Nel cuore dei Sassi, la Trattoria il Caveoso prepara pietanze della tradizione lucana accogliendo i suoi ospiti nelle rocce secolari.

 

 

Per maggiori informazioni visitate il sito: www.comune.matera.it

 




Cannero Riviera: i castelli segreti del Lago Maggiore

PERCHE’ ANDARCI

Sopra un piccolo promontorio del Lago Maggiore, tra Stresa e Locarno, Cannero Riviera è un piccolo gioiello incastonato tra una ricca vegetazione mediterranea, case patronali, viette medievali e chiese votive, con un pittoresco porticciolo scavato nella roccia. Il clima mite che caratterizza questa zona, grazie al quale Cannero ha acquisito nel 1947 il secondo nome “Riviera”, favorisce un’incredibile varietà di agrumi, coltivati sin dal 1500, e la fioritura delle camelie, visibile in alcuni casi anche d’inverno. La spiaggia di Cannero, Bandiera Blu dal 2005, invita a bagni di sole e svariati sport acquatici.

DA VEDERE

I castelli di Cannero, pittoreschi ruderi della “Vitaliana”, fortezza-residenza eretta per volontà di Ludovico Borromeo nel 1519, si ergono su due isolotti rocciosi raggiungibili con mini crociere in battellino o con catamarano a energia solare. Numerose le tracce di archeologia militare per chi vuole percorrere la “linea Cadorna” un sistema di trincee e fortini, mai utilizzati, realizzato grazie al generale verbanese Luigi Cadorna per fronteggiare una paventata invasione tedesca attraverso la Svizzera, ora patrimonio di sentieri per l’escursionismo.

 

DOVE DORMIRE

Hotel Cannero Lakeside Resort****, Piazza Umberto I, 2 – 28821 Cannero Riviera (VB), tel. +39 0323 788046, www.hotelcannero.com

Antico monastero affacciato sul lago e trasformato in albergo a metà del 1800, in pieno centro storico.

 

DOVE MANGIARE

Il Cortile, Via Massimo D’Azeglio, 73, Cannero Riviera 28821 (VB), tel. 0039 0323 787213, www.cortile.net/

Nel centro storico di Cannero Riviera, nell’atmosfera ricercata di un edificio storico del XIII o XIV secolo, il ristorante Il Cortile prepara ottimi piatti locali in base alla stagione.

Per maggiori informazioni visitate il sito: www.cannero.it/it/

 




ITALIA PIU’: FERRARA, UN GIRO NELLA PRIMA CITTA’ MODERNA D’EUROPA

PERCHE’ ANDARCI

Definita la prima città moderna d’Europa, Ferrara detiene tale primato dal periodo rinascimentale, quando, per volere del duca Ercole I d’Este, nel 1484, la città fu sottoposta a una delle più importanti progettazioni urbanistiche della storia europea moderna. L’Addizione Erculea, primo esempio di pianificazione ragionata degli spazi urbani, fu opera dell’architetto Biagio Rossetti. La nuova parte della città viene chiamata Arianuova, collocata al di fuori del vecchio asse del castello medievale, e connotata fino alla fine del XIX secolo da ampie aree verdi interne alle nuove mura rossettiane.

DA VEDERE

Ancora oggi si conservano intatti il centro storico medievale-rinascimentale, iscritto dal 1995 alla lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, e le delizie estensi, cioè le residenze disseminate in tutto il territorio della Signoria, anch’esse nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità assieme al delta del Po. Il centro storico, circondato dalle mura rinascimentali che si estendono per nove chilometri, è dominato dal Castello Estense, da cui comincia corso Ercole I d’Este, lungo il quale si incontrano Palazzo Prosperi Sacrati, Palazzo dei Diamanti, la Certosa Monumentale, il Tempio di San Cristoforo alla Certosa. La parte medievale, costituita da vicoli, stradine e volte come via delle Volte, ospita palazzi memorabili come Casa Romei. Da non perdere Palazzo Schifanoia, con la Sala dei Mesi del Cossa e Roberti, oggi sede del Museo Civico, mentre il Museo Archeologico Nazionale si trova all’interno di Palazzo Ludovico il Moro. Sotto gli Este, Ferrara viene trasformata in un centro artistico europeo, ospitando personalità come Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, Niccolò Copernico e Paracelso, Andrea Mantegna e Tiziano, Giovanni Pico della Mirandola e Pietro Bembo. La “città delle biciclette” è visitabile su due ruote, grazie all’estesa rete di percorsi cicloturistici.

 

 

DOVE DORMIRE:

Hotel Annunziata**** Piazza Repubblica, 5 – 44121 Ferrara. Tel. +39 0532 201111

La struttura sorge in pieno centro con vista sul Castello. Dotato di tutti i comfort e arredamento di design www.annunziata.it.

DOVE MANGIARE:

 

Ristorante Antico Giardino Via Martelli, 28 – 44123 Ferrara, Tel.+39 0532 412587

L’Antico Giardino è un piccolo gioiello della ristorazione ferrarese dove convivono la tradizione culinaria emiliana e l’innovazione http://www.ristoranteanticogiardino.com/.

 

Per maggiori informazioni: www.ferrarainfo.com




Puglia Segreta: a Gravina la “Sistina della pittura rupestre”

Bagnata da due mari, definita dal National Geographic la “regione più bella del mondo”, la Puglia non smette di stupire per la varietà di segreti che custodisce. Amata da greci, romani, bizantini, oltre alle sue mete più note e al patrimonio paesaggistico, svela cattedrali romaniche che ammaliano per la purezza, vasi greci unici al mondo, anfiteatri romani e parchi archeologici, fortezze medievali, ma anche i segni delle civiltà antiche rupestri, ipogei dedicati alla Dea Madre e dolmen millenari patrimonio dell’Umanità UNESCO.

A 350 metri sul livello del mare, tra il pre-Appennino lucano e la Murgia, sorge la città antica di Gravina, in parte estesa sulle sponde di un crepaccio profondo che ricorda i canyon, scavato nella roccia calcarea dal torrente Gravina. Nello scenario paesaggistico del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, di cui Gravina ospita la sede, questo comune dalla storia antica conserva architetture e testimonianze uniche.

Dopo un susseguirsi di anfratti, affacciata alla spaccatura rocciosa, la chiesa rupestre di San Michele alle Grotte è una delle più interessanti dell’area e la prima cattedrale del comune: l’edificio in tufo ha pianta quadrangolare a cinque navate, sorrette da 14 pilastri in pietra naturale. Sulle pareti della chiesa, che ospita numerose opere tra cui una tomba medievale, sono visibili residui di affreschi del XIII secolo come il grande Cristo Pantocratore tra i santi Paolo e Michele, mentre nella grotta attigua si trovano teschi e ossa che sono leggendariamente attribuiti ai martiri dell’attacco saraceno del 999.

Tesoro di rara bellezza, tanto da essere denominata “La Sistina della Pittura Rupestre”, è la cripta di San Vito Vecchio, i cui preziosi affreschi, strappati per salvaguardia ed esposti all’esposizione Universale di Bruxelles nel 1958, poi a Roma, Atene e Bari, sono ora custoditi presso la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi che ne ha ricostruito l’ambiente originario. Il complesso, fra i meglio conservati del patrimonio di pittura a fresco pugliese di età medievale, è dominato dalla maestosa figura del Cristo Pantocratore in mandorla circondato da angeli, seduto su un trono la cui spalliera concava, decorata con cerchi di perline, segue l’andamento dell’abside, il cui profilo esterno presenta un vivace motivo decorativo di ascendenza islamica.

Cripta di San Vito Vecchio

Per maggiori informazioni visitare il sito http://fondazionesantomasi.it e Pro Loco Unpli Gravina www.prolocogravina.it

 

DOVE MANGIARE:

TRATTORIA ZIA ROSA, Via Marconi, 18, 70024 Gravina in Puglia (Ba), 0803257842 www.trattoriaziarosa.it

Nel centro storico di Gravina, permette di assaporare i tipici profumi di un passato lontano, rivisitati in chiave moderna in un ambiente elegante.

 

OSTERIA SANT’AGOSTINO, Corso Vittorio Emanuele 12, 70024 Gravina in Puglia (Ba), Tel. 3391854418

Qui si gustano i veri sapori della Murgia: da non perdere la pasta fresca fatta a mano.

 

DOVE DORMIRE:

PRINCIPE RELAIS, Via XX Settembre 8, 70024 Gravina in Puglia (Ba), tel. +39 080 914 0330 principerelais.it

In un edificio di inizio Novecento completamente ristrutturato sorge Principe Relais, per un soggiorno di relax ed eleganza nel centro storico, con SPA annessa

 

B&B FONDO VITO, Vico Fondo Vito n.1, 70024 Gravina in Puglia (Ba), tel. +39 345 03 41 710, fondovito.it

A pochi metri da San Michele alle Grotte sorge il b&b Fondo Vito: per un’esperienza autentica in una caratteristica casa del rione medievale.

 




Casalrotto: la “capitale” rupestre

CASALROTTO (TARANTO)

CAPITALE RUPESTRECasalrotto, nel territorio di Mottola, rappresenta una delle capitali della civiltà rupestre, a livello nazionale ed europeo. L’insediamento nasce dalla fondazione del monastero di S. Angelo da parte di religiosi italo-greci tra il IX e l’XI secolo e risulta abbandonato già dal XIV secolo.  Lungo le fiancate della lama, divisa in fasce, si può ancora ammirare il villaggio ipogeo composto da un centinaio di case-grotte all’interno della stessa lama. Le tracce di canalizzazioni, cisterne, impianti igienici, necropoli testimoniano un’organizzazione abitativa complessa. Anche le architetture religiose non mancano di stupire, come ad esempio la Chiesa rupestre di San Nicola, definita la “Cappella Sistina della civiltà rupestre” a causa dei numerosi e preziosi affreschi che decorano l’abside e le pareti laterali, databili tra l’XI e il XIV secolo.

Informazioni: www.comune.mottola.ta.it




Il Natale svela le bellezze segrete di Verona e Venezia

Verona: gli scavi scaligeri

PERCHE’ ANDARCI: Esiste un’altra Verona sotto quella che vediamo in superficie: a due passi da Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori, dal Cortile del Tribunale, si accede ai sotterranei della Verona romana e medievale con gli Scavi Scaligeri, sede di mostre fotografiche. Da un ingresso sotto le arcate del Palazzo di Cansignorio inizia un percorso tra antiche tombe, resti di case-torri, chiese, brani di mosaici e mura. Da ammirare poi è la Libreria Sagramoso, con la Sala Morone, una delle opere rinascimentali più importanti della città, affrescata da Domenico Morone e dal figlio. I soggetti religiosi, a grandezza naturale, sembrano quasi veri. Poi un’atmosfera mistica si respira nella Cappella Pellegrini, nella chiesa di San Bernardino: opera di Michele Sanmicheli richiesta da Margherita Pellegrini per la morte del figlio. Da non perdere l’opera terminata nel 1916 da Ettore Fagiuoli, il Garage FIAT, raro gioiello di architettura decò, con eleganti porte in ferro.

DA VEDERE: Nel centro si concentrano i monumenti-simbolo: in Piazza Bra l’imponente Arena, Palazzo della Gran Guardia, il Municipio. In Piazza delle Erbe la Torre Lamberti, Palazzo Maffei, Casa dei Giudici. Da non saltare la casa di Giulietta, quella di Romeo, Castelvecchio e il Ponte Scaligero.

DOVE DORMIRE: In un palazzo del 1300 nel centro storico, il Due Torri Hotel***** è ideale per chi non rinuncia a lusso e tradizione http://hotelduetorri.duetorrihotels.com. Ricavato da una porzione di fienile parte del complesso benedettino vicino all’Abbazia di San Zeno è il Relais dell’Abbazia www.relais-abbazia.it.

DOVE MANGIARE: Nella Verona romana l’elegante Ristorante i 12 apostoli, dalla cucina tradizionale e gli ottimi vini, è tra i locali storici d’Italia www.12apostoli.com. In Piazza delle Erbe sorge il Ristorante Maffei, raffinato, con cucina italiana tradizionale rivisitata e oltre 700 etichette www.ristorantemaffei.it.

Info: www.comune.verona.it

Venezia: labirinto Borges, isola di San Giorgio Maggiore

Venezia, una delle città più visitate al mondo, svela ancora luoghi poco conosciuti. Oltre alle calli più rinomate, sfidiamo i curiosi a camminare per la Calletta Varisco (sestriere di Cannaregio), larga 53 centimetri, undici in meno di Calle Stretta (sestriere di Santa Croce). Da visitare Sestiere di Castello dove, oltre ai noti Giardini della Biennale con l’Arsenale, sorgono la Basilica di San Pietro, l’antica cattedrale e il Museo Navale, con la gondola di Peggy Guggenheim e copia del Bucintoro, il vascello ricoperto d’oro. Unico nel mondo assieme a quello argentino (San Rafael), è il Labirinto Borges nella Fondazione Cini (isola di San Giorgio Maggiore), ispirato a un racconto dello scrittore. Accesso diretto al Canal Grande ha la pittoresca Corte del Duca Sforza: qui si affaccia un edificio costruito nell’Ottocento sulla residenza dei Cornaro, che cedettero l’area a Francesco Sforza (1461) e sorgeva la casa della prima amante di Casanova.

Info: www.comune.venezia.it



Italia Segreta: Verona e Venezia da scoprire

Dagli scavi scaligeri alle meraviglie decò di Verona, dalle imbarcazioni ai labirinti di Venezia. Viaggio tra antiche meraviglie storiche, molto suggestive ma poco note.

Verona: gli scavi scaligeri

PERCHE’ ANDARCI: Esiste un’altra Verona sotto quella che vediamo in superficie: a due passi da Piazza delle Erbe e Piazza dei Signori, dal Cortile del Tribunale, si accede ai sotterranei della Verona romana e medievale con gli Scavi Scaligeri, sede di mostre fotografiche. Da un ingresso sotto le arcate del Palazzo di Cansignorio inizia un percorso tra antiche tombe, resti di case-torri, chiese, brani di mosaici e mura. Da ammirare poi è la Libreria Sagramoso, con la Sala Morone, una delle opere rinascimentali più importanti della città, affrescata da Domenico Morone e dal figlio. I soggetti religiosi, a grandezza naturale, sembrano quasi veri. Poi un’atmosfera mistica si respira nella Cappella Pellegrini, nella chiesa di San Bernardino: opera di Michele Sanmicheli richiesta da Margherita Pellegrini per la morte del figlio. Da non perdere l’opera terminata nel 1916 da Ettore Fagiuoli, il Garage FIAT, raro gioiello di architettura decò, con eleganti porte in ferro.

DA VEDERE: Nel centro si concentrano i monumenti-simbolo: in Piazza Bra l’imponente Arena, Palazzo della Gran Guardia, il Municipio. In Piazza delle Erbe la Torre Lamberti, Palazzo Maffei, Casa dei Giudici. Da non saltare la casa di Giulietta, quella di Romeo, Castelvecchio e il Ponte Scaligero.DOVE DORMIRE: In un palazzo del 1300 nel centro storico, il Due Torri Hotel***** è ideale per chi non rinuncia a lusso e tradizione http://hotelduetorri.duetorrihotels.com. Ricavato da una porzione di fienile parte del complesso benedettino vicino all’Abbazia di San Zeno è il Relais dell’Abbazia www.relais-abbazia.it.

DOVE MANGIARE: Nella Verona romana l’elegante Ristorante i 12 apostoli, dalla cucina tradizionale e gli ottimi vini, è tra i locali storici d’Italia www.12apostoli.com. In Piazza delle Erbe sorge il Ristorante Maffei, raffinato, con cucina italiana tradizionale rivisitata e oltre 700 etichette www.ristorantemaffei.it.

Info: www.comune.verona.it

Venezia: labirinto Borges, isola di San Giorgio Maggiore

Venezia, una delle città più visitate al mondo, svela ancora luoghi poco conosciuti. Oltre alle calli più rinomate, sfidiamo i curiosi a camminare per la Calletta Varisco (sestriere di Cannaregio), larga 53 centimetri, undici in meno di Calle Stretta (sestriere di Santa Croce). Da visitare Sestiere di Castello dove, oltre ai noti Giardini della Biennale con l’Arsenale, sorgono la Basilica di San Pietro, l’antica cattedrale e il Museo Navale, con la gondola di Peggy Guggenheim e copia del Bucintoro, il vascello ricoperto d’oro. Unico nel mondo assieme a quello argentino (San Rafael), è il Labirinto Borges nella Fondazione Cini (isola di San Giorgio Maggiore), ispirato a un racconto dello scrittore. Accesso diretto al Canal Grande ha la pittoresca Corte del Duca Sforza: qui si affaccia un edificio costruito nell’Ottocento sulla residenza dei Cornaro, che cedettero l’area a Francesco Sforza (1461) e sorgeva la casa della prima amante di Casanova.

Info: www.comune.venezia.it