Weekend con gusto

UNESCO con gusto. Castel del Monte ad Andria (BT), tra confetti e burrata

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Il Museo del Confetto

Parlando di gusto, non si può non citare il Museo del Confetto di Andria, unico nel suo genere in tutto il Sud Italia, dichiarato “bene di interesse culturale”. Situato in via Museo del Confetto 12, nel centro storico, all’interno di una bella palazzina liberty, è stato istituito nel 2005, ma la sua storia è molto più antica.

Inizia infatti nell’Ottocento, quando il giovane Nicola Mucci apre un laboratorio per la produzione di confetti. Con Giovanni Mucci, nel 1894, diventa una vera e propria azienda dove si producono dolcezze dal sapore incomparabile.

Il museo sorge proprio nell’originaria sede della fabbrica. Nelle quattro sale si possono così conoscere la storia, la tradizione e i segreti della produzione dei confetti, ma anche del cioccolato e delle caramelle, ammirando gli utensili, gli stampi, ma anche ricette e documenti.

Tra gli “attrezzi del mestiere” ci sono il branlante dell’Ottocento, una bacinella di rame per la lavorazione a mano dei confetti, oppure il pelamandorle del 1920, e poi, ancora una “confettatrice” a vapore dei primi del Novecento a trazione meccanica, un’impastatrice per il cioccolato del 1915, una modellatrice di Gianduiotti del 1920 e una macchina per cuocere lo zucchero utilizzato per la produzione delle caramelle, sempre dei primi del Novecento.

La visita include anche una golosa degustazione di confetti e di alcune specialità come i Tenerelli, ricetta segreta della famiglia Mucci, con mandorle di Puglia e nocciole del Piemonte, ricoperti al cioccolato. Le visite al museo si effettuano su prenotazione, dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13 e dalle 17 alle 21, la domenica dalle 10 alle 13. Biglietto intero € 5, ridotto € 3.

A Castel del Monte è nata la burrata

Proprio nelle vicinanze di Castel del Monte, presso la Masseria Piana Padula, è nata la Burrata di Andria Igp (www.burratadiandria.it), un delizioso formaggio fresco dalle caratteristiche uniche.  Fu il casaro Lorenzo Bianchino Chieppa che la inventò per non gettare via gli scarti della produzione della mozzarella.

La sua tecnica consisteva nell’introdurre in un “sacchetto” di pasta filata della mozzarella una farcitura cremosa ottenuta dagli sfilacci della pasta stessa mescolata alla panna ricavata dalla centrifugazione del siero rimasto dalla lavorazione, la stracciatella. Ne ottenne un formaggio dal gusto delizioso e inconfondibile, un misto di latte e panna che ben presto varcò i confini regionali e nazionali.

La sua caratteristica di sciogliersi in bocca come burro, le valse il nome. Oggi si trova in pezzature da 7-10 cm, le Burratine, e in pezzi più grandi di 15-20. Essendo un formaggio fresco, si consuma entro 5 giorni dalla produzione, che avviene sempre in maniera artigianale, dalla filatura alla salatura. La Burrata non deve mai essere cotta, ma si può accompagnare a gustosi piatti freddi di pasta o di verdura, oppure gustata al naturale.

I piatti tipici della tradizione

Tra gli altri piatti tipici della tradizione, troviamo poi il piatto simbolo della Puglia, le orecchiette alle cime di rapa, le cui origini risalgono al XII secolo. Secondo la tradizione, le orecchiette devono cuocere insieme alle cime di rapa per assorbirne il sapore.

Da non perdere, per colazione o merenda, o per uno spuntino la focaccia pugliese, condita con pomodorini ed erbe aromatiche e con un impasto a base di farina, olio e patate schiacciate.

Come non citare poi i taralli, piccoli anelli di pasta cotta al forno, fatti con farina, olio d’oliva, vino bianco secco e sale. Alcune varianti prevedono l’aggiunta di semi di finocchio, sesamo, cipolla, origano o peperoncino.

Dalla vicina Bari arrivano poi le Brascioline, involtini di carne al sugo, fatte con fettine di carne di cavallo o di manzo, che vengono batture, strofinate con l’aglio, e cosparse con prezzemolo, sale, pepe, parmigiano e una fetta di lardo. Il tutto viene poi arrotolato e chiuso con uno stuzzicadenti prima di venire cotto in un delizioso sughetto a base di salsa di pomodoro e vino bianco.Come piatto unico o come antipasto sulle bruschette il puré di fave e cicoria arriva invece dalla tradizione contadina ed è un ottimo piatto per chi preferisce mangiare vegetariano. Non dimentichiamo poi che Andria è tra le prime città al mondo per la produzione di olio extravergine di oliva di qualità.

COME ARRIVARE

In auto: A14 Bologna-Taranto oppure A16 Bari-Napoli con uscita Andria-Barletta, poi prendere la SS 170 fino ad Andria. In treno: linea Bari-Barletta con fermata Andria.

DOVE MANGIARE

*Agriturismo Montegusto, SS 170 km 1850, Andria (BT), tel 0883/569862, www.montegusto.it Ai piedi di Castel del Monte, in una splendida location, offre piatti della cucina pugliese con ingredienti stagionali e sempre freschi. La pasta è fatta a mano, mentre la carta propone salumi, formaggi, focacce, tortini di verdure, grigliate di carne e dolci fatti in casa.

*Taverna degli Svevi, SS170, km 65, via Castel del Monte, Andria (BT), tel 0883/569830, www.parcodeglisvevi.it Ristorante pizzeria nei pressi di Castel del Monte. Offre un’ampia scelta di piatti, tra cui tradizionali, creativi, di pesce, di carne e pizza.

DOVE DORMIRE

*B&B Le Stagioni, viale dei Cedri, Castel del Monte, Andria (BT), tel 333/7673574, www.beblestagioni.com Nelle vicinanze di Castel del Monte, che si può raggiungere anche a piedi, immerso in un grande giardino lussureggiante, dispone di camere con bagno privato e ingresso indipendente. Doppia da € 70.

*Tenuta Vigna del Noce, SP 30, uscita Castel del Monte, Corato (BA), tel 080/2227155, www.tenutavignadelnoce.it  Splendida guesthouse ricavata in una tenuta del XIX secolo. Le camere sono in raffinato stile shabby chic. Percorso benessere con sauna, aromaterapia, bagno turco.

INFO

www.casteldelmonte.beniculturali.it

www.comune.andria.bt.it