Bimobis, un bellissimo itinerario in bicicletta in Friuli Venezia Giulia

Un itinerario in bicicletta in Friuli Venezia Giulia? Bastano cinque giorni per percorrere senza fretta i 150 km di Bimobis, l’anello cicloturistico che corre tra la Slovenia e l’Italia.

 

Seppure a rilento, la campagna vaccinale contro il Covid prosegue. E a noi, nell’attesa, non resta che programmare le prossime uscite outdoor. Questa settimana vi portiamo in una regione tanto bella quanto poco battuta: quella che si trova a nord di Gorizia, al confine tra Italia e Slovenia.

È qui infatti che corre un percorso cicloturistico ad anello battezzato Bimobis (bimobis.eu), nato proprio per valorizzare e implementare la mobilità ciclistica nei due Paesi. In realtà questo percorso non è stato ancora completato, ma con l’aiuto di un Gps è comunque possibile – soprattutto per chi ha un po’ di spirito “pionieristico” – pedalare senza problemi per tutti i suoi 150 km.

Parte da Gorizia il nostro itinerario in bicicletta in Friuli Venezia Giulia

Quindi prepariamoci a caricare in macchina (o sul camper) le nostre biciclette, e a partire in direzione di Gorizia. È proprio qui infatti, e precisamente dal piazzale della Stazione Ferroviaria, che prende il via Bimobis. Al di là del passaggio a livello, parte la ciclabile che porta a Solkan. Da qui si prosegue poi per un tratto sulla strada 402 che sale alle colline del Collio, e in seguito ci si collega alla nuova ciclabile che costeggia l’Isonzo.

 

itinerario in bicicletta in Friuli Venezia Giulia
Pronti a caricare le bici sul camper? Questa volta la nostra meta è il Friuli Venezia Giulia.

Si pedala immersi in un bellissimo panorama, alternando strade a bassa percorrenza a vere e proprie piste ciclabili. Tra i paesi che si incontrano lungo il percorso: Kanal, con il suo bel ponte sul fiume, famoso teatro di gare di tuffi; Tolmin, con le sue gole che rappresentano uno spettacolo naturale unico; Caporetto, dove merita una sosta la visita al museo che ricorda le vicende della Prima Guerra Mondiale; San Pietro al Natisone e la bellissima Cividale, già capoluogo longobardo del Friuli, con i suoi tesori artistici; Cormons, che conserva le antiche atmosfere asburgiche.

L’ultima delle cinque tappe in cui è suddiviso l’itinerario si conclude al punto di partenza: cioè Gorizia. Dove è consigliabile prevedere – all’inizio o alla fine del percorso – una sosta di una giornata. Dall’alto del suo Castello medievale, cuore e simbolo della città, si abbracciano le distese di colli e l’intera città, dove convivono architetture medievali, barocche e ottocentesche.

itinerario in bicicletta in Friuli Venezia Giulia
Un panorama del Carso durante la fioritura.

Per i grandi pedalatori, c’è anche il Carso Trail

E una volta che ci avrete preso gusto a pedalare in questa meravigliosa regione, sappiate che per i ciclisti più agguerriti c’è anche la possibilità di partecipare a una manifestazione molto particolare: il Carso Trail.

Si tratta di un’avventura su due ruote che si disputa nella zona del Golfo di Trieste, ed è rivolta a tutti gli appassionati di Gravel (cioè di bici “fuoristrada”). In questo caso, però, bisogna essere disposti a percorrere ben 350 km in totale autonomia.

Per terminare il percorso, che si svolge in mezzo alla natura, non ci sono limiti di tempo. Ogni partecipante deciderà come suddividere le proprie tappe scegliendo dove dormire e quando mangiare. Il dislivello positivo è di circa 6.900 metri, con il punto più alto in prossimità dell’abitato di Sviščaki sul monte Nevoso, a quota 1.300 metri.

Come nel caso di Bimobis, anche il Carso Trail è un percorso “di confine”. Il Carso infatti è un altopiano calcareo che si estende dalle Prealpi Giulie nel nord-est dell’Italia, incornicia il mare Adriatico attraversando la Slovenia, e giunge al massiccio del Velebit nell’estremo nord-ovest della Croazia.  Avvolto dai profumi della macchia mediterranea, dà il meglio di sè quando l’aria è resa tersa dal vento di bora.

Per tutti i percorsi cicloturistici del Friuli Venezia Giulia e per scaricare le mappe Gps, vi consigliamo di consultare il sito dell’Alpe Adria.