Bergamo è “Città Creativa UNESCO” grazie ai suoi formaggi

Bergamo ce l’ha fatta! Lo scorso 30 ottobre è stata dichiarata dall’UNESCO “Città creativa” per la gastronomia, grazie al valore della sua produzione casearia, che vanta ben 30 formaggi tradizionali, di cui 9 DOP e 3 Presidi Slow Food. Un’eccellenza dal valore inestimabile, basti pensare che in Italia i formaggi DOP sono solo 50 e Bergamo da sola ne produce quasi un quinto.

Si tratta per la città del secondo importante riconoscimento UNESCO. Nel 2017, infatti, le Mura che circondano la Città Alta sono state inserite nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il recente riconoscimento, quindi, offre una buona, anzi, un’ottima occasione per trascorrere nella città lombarda un weekend con gusto!

Le DOP che valgono un…patrimonio

Tra i 9 formaggi DOP della produzione casearia bergamasca troviamo il Bitto DOP, ricavato dal latte vaccino intero a cui è possibile aggiungere al massimo il 10% di latte caprino crudo. Ha la forma cilindrica, con una crosta giallo paglierino, liscia e compatta. Il sapore è salato con una sfumatura dolce-amara, che si fa più intensa nei formaggi più stagionati.

Altra DOP è il Formai de Mut dell’Alta Val Brembana, che si presenta in forme di 8/12 kg dalla crosta sottile, asciutta e rugosa e la pasta giallo grigiastra a seconda della stagionatura. Ha un sapore dolce e salato e un profumo che ricorda il burro fresco. Come non citare poi il Gorgonzola, nelle versioni dolce e piccante, con stagionatura minima di 50 od 80 giorni. La pasta è tipicamente cremosa, morbida con le tipiche venature verdi.

Il territorio di Bergamo è poi zona di produzione del Grana Padano, dal sapore dolce, sapido e acido nella bassa stagionatura e più intenso con note piccanti nell’alta stagionatura. Altra deliziosa DOP è il Provolone Valpadana, dalla tipica pasta filata e dal sapore dolce o piccante. Si presenta in forme e peso variabili.

Troviamo poi il Quartirolo Lombardo, un formaggio di latte vaccino intero o parzialmente scremato, dalla forma di parallelepipedo. Nella versione fresca non presenta crosta, che è invece presente in quella più stagionata. Il sapore è acido e sapido per il formaggio più fresco e più dolce e piccante nelle forme stagionate.

Le altre DOP sono il Taleggio, dalla crosta umida e commestibile e dalla pasta saporita e morbida, il Salva Cremasco, prodotto in due pezzature: piccola, fino a 2 kg, e grande, fino a 5 kg e dal sapore salato, leggermente acido, e il Strachitunt, dalla crosta giallo rossastra e rugosa e dal sapore dolce con sfumature amarognole.

Quattro passi nel centro storico…aspettando l’ora di pranzo

Lo sapevate? Bergamo sorge su sette colli, proprio come Roma! La città, poi, è caratterizzata da scale e scalette di varie dimensioni, che conducono a piazzette, passaggi stretti, strade di ciottoli fiancheggiate da muretti. La città è divisa in due parti, Bergamo Alta e Bergamo Bassa.

Il nostro itinerario a piedi parte da Bergamo Bassa, con subito una sosta golosa alla storica Pasticceria Balzer (www.balzer.it), nei pressi della stazione dei treni, per rifornirci di energia. La scelta imprescindibile? Una fetta di Torta Donizetti, dedicata al celebre compositore e concittadino.

Proseguiamo quindi lungo via Tasso fino a incrociare via Pignolo, una suggestiva strada acciottolata sulla quale si affacciano botteghe artigiane, atelier di artisti e palazzi nobiliari. Da via Pignolo arriviamo prima in Piazzetta Delfino e poi voltiamo in via San Tommaso seguendo le indicazioni per Piazza Carrara.

Qui troviamo l’Accademia Carrara, istituita nel 1794, e oggi Pinacoteca di alto livello, custode di capolavori di grandi maestri, tra cui Raffaello, Tiziano; Botticelli, Mantegna e Lorenzo Lotto. Proprio di fronte alla Pinacoteca si trova invece la Galleria d’Arte Moderna (GAMeC), per chi preferisce gli artisti contemporanei.

Dall’Accademia prendiamo quindi via della Noca, dove di trova una scaletta che conduce a Porta Sant’Agostino, una dei quattro accessi a Bergamo Alta.

Bergamo Alta, tra le storiche mura e…la stracciatella!

Bergamo Alta è uno delle poche città capoluogo ad avere il centro storico circondato completamente da mura. Le Mura Veneziane, così chiamate perché fatte erigere dalla Repubblica di Venezia tra il 1561 e il 1588 per difendersi dai nemici, si estendono per un perimetro di circa 5 km e dal 2017 fanno parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Una volta arrivati a Bergamo Alta, imbocchiamo via della Fara, tenendo la rocca a sinistra per ammirare il Complesso di Sant’Agostino. Circa a metà strada, ci imbattiamo nella bella Fontana del Lantro, una grande cisterna sotterranea cinquecentesca, anche se le origini sarebbero medievali, che riforniva d’acqua tutta la città. Si può visitare da aprile a ottobre, ma ne vale la pena per immergersi in un affascinante città sotterranea fatta di cunicoli e anfratti.

Dalla fontana prendiamo via Boccola e arriviamo davanti a Porta Sant’Alessandro. Qui si trova un altro locale “storico”, la gelateria La Marianna, dove, nel 1961, è stato inventato uno dei gusti di gelato più amati: la stracciatella.

Nel cuore di Bergamo Alta

Percorrendo via Colleoni arriviamo poi nel cuore della città, Piazza Vecchia, dall’aspetto un po’ retrò, fulcro del potere politico della municipalità nei secoli. Al centro spicca la barocca Fontana Contarini, mentre tra gli edifici che si affacciano sulla piazza ci sono il Palazzo della Ragione, la più antica sede comunale di tutta la Lombardia, e la Torre Civica, detta “Il campanone”. Se avete tempo, potete salire sulla torre, alta 43 metri, e ammirare uno splendido panorama della città e del Castello di San Vigilio.

Passiamo oltre il portico che costeggia Piazza della Ragione e arriviamo in Piazza Duomo, dove si trova la splendida Cattedrale di Sant’Alessandro (Duomo) che fa restare a bocca aperta per il contrasto tra le sue candide mura esterne e l’interno decorato di arazzi, dipinti e la spettacolare Cappella del Crocefisso.

Ancora più bella è la vicina Basilica di Santa Maria Maggiore, il cui nucleo originario risale al 1137 e che presenta alcuni elementi gotici all’esterno, tra cui i leoni siti vicino alle porte laterali. All’interno, invece, sono custoditi preziosi arazzi del XVI secolo. Qui si troverebbe anche il sepolcro del compositore Donizetti.

Sulla piazza si affaccia anche la splendida Cappella Colleoni, fatta costruire dal capitano di ventura Bartolomeo Colleoni nel Quattrocento. In stile rinascimentale, colpisce per la sua facciata variopinta in marmo rosso e bianco e per le decorazioni, tra cui spicca la statua equestre di Colleoni. All’interno si trovano anche i sarcofagi dei membri della famiglia tra cui la splendida tomba dell’amata figlia Medea. Sempre in Piazza Duomo, date un’occhiata anche al Battistero.

Se avete tempo, da Piazza Duomo incamminatevi verso la Rocca per ammirare un altro splendido panorama della città. La Rocca è circondata dal Parco delle Rimembranze, dove si trova il Museo Storico.

In funicolare al Castello di San Vigilio e ritorno a Bergamo Bassa

Subito dopo Porta Sant’Alessandro si trova la stazione della funicolare che conduce al colle di San Vigilio a 500 metri di altezza. Qui, oltre al panorama mozzafiato, si trova il Castello di San Vigilio, che merita una sosta.

Dopo aver visitato il castello, potete riscendere con la funicolare oppure tornare a piedi fino ad arrivare in Via Borgo Canale, una strada caratteristica con ciottoli e case colorate, dove sorge la Casa Natale di Gaetano Donizetti.

Scendiamo poi di nuovo verso Bergamo Bassa con la funicolare che prendiamo in Piazza Mercato delle Scarpe.

È ora di fare un po’ di shopping. Ci dirigiamo in via XX settembre, dove si trovano negozi e botteghe dove trovare davvero di tutto. Cuore della movida, invece è Piazza Matteotti, dove si trovano diversi locali e ristoranti.

Prima di ripartire, fermatevi a pranzo o a cena per gustare i casoncelli, la tipica pasta ripiena di carne, simbolo della cucina bergamasca insieme alla polenta, oppure le foiade, un primo piatto fatto di una sfoglia sottile, tagliata a quadretti e condita con formaggio o funghi.

Qui sotto, invece, vi lasciamo la ricetta delle lasagne con pesto e Bitto DOP.

LASAGNE CON PESTO E BITTO DOP

Ingredienti

  • 200 gr di farina 00
  • 70 gr di farina di grano saraceno
  • 2 uova
  • 600 gr di coste sbollentate in acqua salata
  • 1 litro di latte
  • 80 gr di burro
  • 80 gr di farina 00
  • 200 gr di Bitto Dop
  • 2 patate lesse
  • Noce moscata q.b
  • Sale

Preparate la pasta per le lasagne unendo le due farine, le uova, un po’ d’acqua. Impastate fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo, poi avvolgetela in una pellicola e lasciate riposare per 30 minuti. Nel frattempo, mettete a lessare le patate, poi tagliatele a cubetti. Fate altrettanto con il Bitto DOP. Preparate la besciamella facendo fondere il burro e gli 80 gr di farina, completate con il latte, il sale e la noce moscata. Fate bollire mescolando per non fare formare i grumi. Riprendete la pasta e ricavate una sfoglia sottile, dallo spessore di circa 0,3 mm. Tagliatela in rettangoli poco più piccoli della teglia da forno e cuocetela per circa 7/8 minuti in acqua salata. Scolatela e mettetela ad asciugare su un canovaccio da cucina. Ricoprite il fondo della teglia con un velo di besciamella, appoggiatevi sopra la pasta, ricoprite ancora con la besciamella, poi con le foglie delle coste, un po’ di patate lesse e il Bitto a cubetti. Procedete con altri due strati e finite con il Bitto. Infornate a 180°C per 30 minuti. Servite le lasagne calde.

COME ARRIVARE

In auto: autostrada A4 Milano-Venezia con uscita Bergamo. Poi seguire per il centro città.

DOVE MANGIARE

*Osteria Al Gigianca, via Broseta 113, Bergamo, tel 035/5684928, www.algigianca.com Segnalato sulla Guida Slow Food-Osterie d’Italia propone i piatti della cucina bergamasca e lombarda, tra cui casoncelli, risotti, paste ripiene, coniglio alla bergamasca, stracotti e il pescato del Lario e del Sebino. Carta dei vini con più di 150 etichette.

*Trattoria Sant’Ambroeus, Piazza Vecchia 2, Bergamo, tel 035/237494, www.trattoriasantambroeus.it, Il locale si affaccia sulla suggestiva Piazza Vecchia, cuore di Bergamo Alta. Ricavato in un edificio del XI secolo, propone piatti della cucina tradizionale bergamasca e milanese, sia di carne che di pesce, alcuni rivisitati con fantasia. Le paste fresche e la pasticceria sono giornalmente fatte in casa.

DOVE DORMIRE

*Best Western Hotel Cappello d’Oro****, viale Papa Giovanni XXIII 12, Bergamo, tel 035/4222711, www.bwhotelcappellodoro-bg.it/ Ricavato in un’antica locanda ristrutturata, trasformata in albergo nel 1900, vanta una tradizione di 150 anni. Al fascino della tradizione antica aggiunge tutti i comfort più moderni. Doppia da € 161.

*Hotel Città dei Mille***, via Autostrada 3/C, Bergamo, tel 035/317400, www.hotelcittàdeimille.it A 900 metri dal centro storico, a 3 minuti dal casello dell’A4 e a 7 dall’aeroporto di Orio al Serio, l’hotel ha uno stile ispirato alla storica spedizione di Garibaldi. Colazione a buffet con dolci e salati. Doppia da € 99

INFO

www.visitbergamo.it