AUTUNNO A REGOLA D’ARTE: PALAZZO ARESE BORROMEO

di Beba Marsano

Seconda puntata di “Autunno a regola d’arte”, un sorprendente viaggio all’insegna della scoperta di luoghi preziosi – frequentati molto meno di quanto meriterebbero – ai margini dei più battuti percorsi turistici. Sono palazzi nobiliari e castelli dalle incantevoli stanze dipinte, ville romane d’età imperiale e complessi abbaziali amati da grandi poeti, piccoli musei custodi di collezioni che destano meraviglia: statue dall’infinito mistero, gruppi bronzei ricoperti d’oro, dipinti entrati a pieno diritto nella storia della pittura. Si trovano in cittadine e borghi di fascino, dove ai piaceri dell’occhio si affiancano quelli del palato. Per un viaggio nel gusto che riserva a ogni tappa sempre buone sorprese.

PALAZZO ARESE BORROMEO, Cesano Maderno (Monza e Brianza)

Chilometri di affreschi distinguono Palazzo Arese Borromeo, sontuosa residenza di delizia del “dio di Milano”. Quel conte Bartolomeo III Arese, personaggio chiave della politica lombarda nel secondo Seicento, committente del faraonico apparato decorativo: ben 33 ambienti ricoperti da terra al soffitto con meravigliose pitture illusionistiche. Il Salone d’Onore o dei Fasti Romani da solo vale il viaggio, anche per la curiosa balaustra affollata di dame, gentiluomini, musici, servi, mendicanti, ideali spettatori dei ricevimenti che avevano qui il loro gran teatro.

Da gustare. La cucina è quella brianzola. Principe della tavola il risotto alla monzese, insaporito da zafferano e arricchito con salsiccia. Tra i primi, due specialità tipicamente invernali: la cassoeula, dove la verza incontra le parti meno nobili del maiale (cotenna, muso, zampe, testa, costine), e la busecca, trionfo di trippa, fagioli, pomodoro, carote e sedano. Tra gli insaccati domina il Salame Brianza Dop, che può presentarsi a grana fine o grossa secondo la macinatura della pasta.