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AUTUNNO A REGOLA D’ARTE: Il complesso di San Francesco di Montefalco (PG)

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Di Beba Marsano

Un autunno a regola d’arte nella sorprendente provincia italiana, all’insegna della scoperta di luoghi preziosi – frequentati molto meno di quanto meriterebbero – ai margini dei più battuti percorsi turistici. Sono palazzi nobiliari e castelli dalle incantevoli stanze dipinte, ville romane d’età imperiale e complessi abbaziali amati da grandi poeti, piccoli musei custodi di collezioni che destano meraviglia: statue dall’infinito mistero, gruppi bronzei ricoperti d’oro, dipinti entrati a pieno diritto nella storia della pittura. Si trovano in cittadine e borghi di fascino, dove ai piaceri dell’occhio si affiancano quelli del palato. Per un viaggio nel gusto che riserva a ogni tappa sempre buone sorprese. In questa puntata il Complesso di San Francesco di Montefalco (PG)

IL COMPLESSO DI SAN FRANCESCO

A Montefalco l’immenso storico dell’arte Bernard Berenson arrivò a dorso d’asino un giorno d’estate di fine Ottocento. E quando entrò in San Francesco fu sopraffatto da un’antologia prodigiosa della pittura umbra del Rinascimento. Punte di diamante la limpida Natività del Perugino e, soprattutto, nell’abside, le Storie della vita di san Francesco di Benozzo Gozzoli: 20 episodi intrisi di colore e di luce, dove emergono vividi i volti, gli animali, le architetture, il panorama urbano e rurale della stessa Montefalco con i suoi vigneti di Sagrantino.

Da gustare. Nel mondo dei wine lover Montefalco è sinonimo di Sagrantino, il grande rosso buono per la tavola, ma anche come vino da messa, tanto che sembra derivare il nome proprio dai sacramenti. Un vino perfetto per i piatti rustici e saporiti della tradizione locale (e non solo), da abbinare in particolare a cacciagione, carni rosse, salumi, funghi e formaggi stagionati. D’obbligo un assaggio di strangozzi, pasta lunga a forma di stringhe da scarpe, conditi spesso con porcini o tartufi.