ANDREA MAINARDI SI RACCONTA. LA SCUOLA, LA GAVETTA, GUALTIERO MARCHESI, IL GRANDE FRATELLO, IL SUO PIATTO EROTICO E… LE LENTICCHIE SALVATRICI

-di Cesare Zucca-

Ti abbiamo visto nel Grande Fratello VIP. Complimenti per il secondo posto.
Come è stata questa esperienza in cucina?
77 giorni ai fornelli… davvero un tour de force. Sono passato da menu sofisticati a piatti estremamente familiari, che ci riportassero a casa nostra.
Per esempio?
Il  classico spaghetto aglio, olio e peperoncino. Tutti felici e budget rispettato.
Il budget spesa era ristretto vero?
Super ristretto: ho dovuto fare miracoli. Per fortuna mi hanno salvato le lenticchie, saporite, ricche di proteine vegetali e a buon mercato. Quindi lenticchie in tutte le salse…
Il tuo rapporto con i coinquilini?
Ho sopratutto cercato di trasmettere ai ragazzi la passione per la cucina. Qualcuno era negato, ma sia Walter Nudo che Silvia Provvedi sono diventati ottimi sous chef. La vera rivelazione è stata Francesco Monte, si è specializzato nelle uova e se la cava benissimo, dall’ occhio di bue alle omelettes.
Se ti invitassero come ospite d’onore alla finale del prossimo Grande Fratello Vip, cosa cucineresti per impressionare pubblico, critica e finalisti?
Posso dirti la verita? Dopo una clausura e una tensione di 77 giorni, penso che tutti vogliano rilassarsi e festeggiare a tavola con un cibo che esalti semplicità, tradizione, gusto e amicizia. Quindi il più classico dei classici: spaghetti pomodoro e basilico, Un piatto fatto col cuore, un cibo che giova al palato e allo spirito.
Come sei diventato chef?
Curiosità, interesse, passione e poi la scuola alberghiera, l’ IPSSAR di San Pellegrino, in provincia di Bergamo, tante ore di studio, grande gavetta, duro lavoro per poi fare esperienza in ristoranti stellati e l’immensa fortuna di aver incontrato Il grande ‘Maestro’ Gualtiero Marchesi.
Come l’hai conosciuto?
Il primo incontro è stata…una fotografia. Mia mamma collezionava copertine di riviste di cucina. Su una di questa c’era proprio questo straordinario personaggio, con questo cappello importante, questo sorriso…mi colpii tantissimo e ricordo che da lì nacque il desiderio di poter lavorare con lui. Sono rimasto a L’Albereta per 3 anni, ricordo che quando Marchesi entrava in cucina, eravamo tutti sull’attenti. Non dimenticherò mai la sua grande sensibilità e il suo raffinato modo di esprimersi. Poi e’ arrivato Andrea Berton, altro grande professionista e grande uomo. una seconda educazione, dettagliata e precisa, a lui devo tanto e gli sono riconoscente.
Da quando hai iniziato a pensare a un tuo ristorante?
Praticamente da sempre, appena terminate la scuola. Ho lavorato inseguendo il sogno di avere il mio ristorante. Sogno purtroppo irrealizzabile per motivi economici, quindi mi è venuta l’idea di una cosa diversa, piu contenuta. E’ nata così a Brescia Officina Cucina, un ambiente con una tavola unica da 2 a 10 persone, Menu differenti, anche come numero di portate, per colazioni di lavoro, cene aziendali, compleanni ed eventi.
Un’occhiata al tuo menu. In quale piatto ti riconosci?
Forse nel piatto che mi ha rappresenta di più: risotto di ostriche con limone e liquirizia. Lì c’è un po’ tutta la mia filosofia: abbinamenti insoliti che in bocca che si sposano perfettamente.


Un’indagine tra i giovani dice che il 50% sogna di diventare un top chef televisivo. Cosa ne pensi?
Penso di essere la persona giusta per rispondere. Sono professore, insegno nell’ istituto CFP Canossa di Bagnolo Mella, quindi sono in contatto con tanti giovani, a cui ripeto che la televisione è un gran bel mezzo per esporsi, fare spettacolo e soldi. Certamente attira, ma alla base ci vuole gavetta, esperienza, insomma le mani in pasta. Ritengo che il traguardo si raggiunga solo dopo una consolidata esperienza in una vera cucina, non in uno studio televisivo. La TV è un’occupazione temporale e limitata mentre la professione del cuoco e del ristoratore può protrarsi per tutta la vita.
Cose ne pensi di certi ‘duelli’ tra Chefs?
La competizione è un’ esigenze del copione. Il pubblico ama il guerriero, l’eroe, il vincitore e il vinto…anche in cucina. La TV è un modo di fare spettacolo, ma poi c’e’ la vita reale dello chef, due percorsi da tenere separati. In TV si possono regalare dei sogni, ma la realtà non è tutta rose e fiori. Ben venga se riesco a stimolare ragazzi che vogliono manifestare il loro talento in cucina, però, ripeto, bisogna sempre fare gavetta.
Le tue esperienze americane?
Mi è piaciuto portare all’estero la nostra cultura e farla conoscere a un nuovo pubblico. A New York ho iniziato con una consulenza per The Bowery Kitchen, seguita da O C Kitchen. Per ora le attività sono sospese: molti problemi personali, come la lontananza dalla mia famiglia e problemi organizzativi, dai permessi di lavoro all’ impossibilità di essere sempre presente, la dove la presenza è necessaria e fondamentale.
New York: pensi di riprovarci?
Mai dire mai, l’estero mi affascina, per ora resto in Italia, anche perchè sto definendo un progetto di ristorazione davvero speciale.


Un sogno nel cassetto ?
Aprire un locale particolare e portarlo in varie citta italiane e all’estero e anche a New York, visto che li ho un conto in sospeso…
Un rimpianto?
Si, un’esperienza mancata. Avevo la possibilita di andare a lavorare all’iconico El Bulli di Ferran Adria, il profeta spagnolo della cucina molecolare. Non accettato per questioni familiari. Peccato, sarebbe potuta essere un’ avventura che mi sarebbe piaciuta vivere.
Quali sono stati i tuoi viaggi preferiti ?
Un lungo tour in Grecia con mia figlia Michelle, indimenticabile sia per le cose che abbiamo vist , sia perchè ho potuto fare il papà e dedicarmi a lei. Memorabile anche il recente viaggio con Anna, la mia fidanzata, attraverso Shrilanka e le Maldive E’ stato bellissimo vedere e vivere le tradizioni locali, cucina compresa.
A proposito di Anna, qual è il piatto con cui l’hai conquistata?
Spaghetti mantecati con scampi e limone, profumo di olive taggiasche. Sapori e sensazioni inebrianti, fascino erotico irresistibile, very sexy… Anna conquistata!
Un viaggio che sogni?
Il Giappone, penso che sia la destinazione della nostra prossima luna di miele. Sono curioso di scoprire piccoli ristoranti e i tipici mercati del pesce.
Dove ti piace passare un weekend?
Adoro guidare attraverso la Toscana. Mi rilassa e mi appaga. Amo Firenze e tutta la zona del Senese.
Cucini a casa?
Raramente. Quando Mainardi cucina a casa è perchè deve farsi perdonare qualcosa…
Cosa c’è sempre nel tuo frigo?
Broccoli, salame e un formaggio da casera o formaggella nostrana, adoro I formaggi, fanno parte della storia della mia mia famiglia a tavola, dove veniva servitor un assaggio di formaggio prima del dolce.


Per questo sei testimonial dei formaggi DOP Valtellina?
Nelle valli bergamasche i formaggi sono di casa sia in abbinamenti storici , come Valtellina Casera DOP e i pizzoccheri o inconsueti come nella mia ricetta, dove ho sposato pollo, curry e ananas al gusto vigoroso e intensamente aromatico del Biitto DOP, un formaggio che può essere stagionato fino a 10 anni. In questo piatto ho usato un bitto giovane piu facilmente squagliabile, capace di creare un piacevole contrasto piccante, aumentare la succulenza e arrotondare il sapore.

POLLO AL CURRY CON MANDORLE E BITTO DOP


Ingredienti

Per una porzione
1 confezione di fettine di petto di pollo
50 gr. di Bitto DOP
curry q.b.
1 confezione di crostini di pane
1 mela
1 ananas
erba cipollina q.b.
sale e pepe q.b.
1 confezione di panna fresca da 250gr

Procedimento
Sbucciare una mela e tagliarla a fettine . Mettere una noce di burro in padella e buttarci le fettine di mela fino a farle dorare. Aprire l’ananas e ricavare dei cubetti dalla polpa. Aggiungere i cubetti ottenuti alla mena in padella. Tagliare le fettine di pollo a cubetti e metterle in padella. Aggiungere curry, sale, pepe e la panna fresca. Cuocere il tutto. Unire le mandorle e l’erba cipollina. Per impiattare, utilizzare l’ananas scavato in precedenza, decorare con crostini di pane e mandorle intere. Completare con una grattata di Bitto DOP.

INFO
Officina Cucina
Via S. Zeno, 119, 25124 Brescia BS
Tel: 333 302 0033
http://www.officinacucina.com/




CHEF DAMIANO BASSANO E UN PIATTO CLASSICO VENEZIANO

-Testo e Foto di Cesare Zucca –

Damiano Bassano è uno chef davvero internazionale. Ha lavorato a Parigi, Strasburgo, negli Stati Uniti e in Spagna nel ristorante tre stelle Michelin Ferran Adrià.  È poi approdato a L’ Alcova, il ristorante dello splendido Hotel Ca’ Sagredo a Venezia.


Hai cucinato in mezzo mondo. Un Paese che ti manca?
Il Cile. Non ci sono ancora andato, ma è un Paese di cui mi interessa la cucina, senz’altro molto particolare e in via di sviluppo.

Dove ti piacerebbe passare un weekend ?
Nella zona di Asiago e visitare un caseificio per vedere come preparano il formaggio.
E’ un’esperienza che ancora non ho avuto la possibilità di fare.
La tua destinazione italiana preferita?
Il mio Salento. C’è ancora qualche piccola osteria senza un menu specifico. La nonna cucina giornalmente 2 o 3 piatti in base a ciò che ha trovato al mercato. E sono tutti spettacolari!
Quei profumi e sapori sono da sempre nel mio cuore e mi piace farli rivivere nel menù dell’ Alcova.
Molto pesce nel tuo menù. Dove te lo procuri?
Al mercato di Rialto. Faccio affidamento sulla stagionalità e sui suggerimenti del mio fornitore.
Da lì decido il menù del giorno e preparo dei piatti che rispecchiano la tipica cucina italiana, tenendo sempre d’occhio la nostra clientela internazionale, spesso con gusti diversi dai nostri.
Frutta e verdura?
Incredibilmente buona. Siamo forniti dall’isola di Sant’Erasmo, la cui produzione ha avuto un tale successo che il Consorzio di Sant’Erasmo ha aperto un punto vendita proprio qui a Venezia. Speriamo bene …troppo successo a volte può guastare.
Un pesce che ami cucinare?
Non ho dubbi: la spatola, soprattutto dopo le mie esperienze siciliane. A L’Alcova
la richiesta è principalmente orientata su cozze, vongole, orata, spigola, gamberoni, tonno, spada, cioè pesci ‘universalmente noti’ e preferiti dai turisti che generalmente temono di provare sapori che non conoscono.
La tua ricetta?
Spaghetti al nero, un piatto tipico veneziano.

SPAGHETTI AL NERO DI SEPPIA
Ingredienti
Per 4
Spaghetti: 280 gr
Seppie: 200gr
Aglio:10 gr
Pomodoro: 20 gr
Vino bianco: 1dl
Olio Evo: 1dl
Prezzemolo: 20 gr
Peperoncino: 5gr
Sale e pepe: qb

Preparazione
Pulire le seppie ed estrarre il nero.  Cuocerle in abbondante acqua salata per 4 minuti.
In una padella aggiungere olio, aglio, prezzemolo tritato e il peperoncino. Far rosolare il tutto, aggiungere il pomodoro precedentemente frullato e il nero di seppia.
Far cuocere per 5 minuti.
A parte cuocere gli spaghetti, scolarli, unirli al sugo delle seppie e condirli con Olio Evo.

INFO
L’Alcova
Campo Santa Sofia 4198/99 – Ca’ D’Oro
30121 Venezia, Italy
Tel +39 041 2413111
E-mail info@casagredohotel.com

 

 




LISBONA: LA DESTINAZIONE TRENDY DEL MOMENTO

-Testo e foto di Cesare Zucca-

City break a Lisbona. Ospitale, solare, bellissima. Una città che ha ancora un’anima, dove puoi trovare la botteguccia dell’artigiano che ripara violini, il tipografo che sigilla i quaderni con le tue iniziali, il cuoco che sbuca dalla cucina per controllare se il suo baccalà è di tuo gradimento e la signora dell’Alfama che dipinge a mano le cartoline. Insomma, un tuffo a ritroso nel tempo e uno sguardo al futuro per un viaggio tra ieri, oggi e domani. Ecco il mio weekend in 7 mosse.


1) Autobus ‘sù e giù’ perfetti per scoprire la città. Voce guida in italiano, scendi quando ti pare, visiti e riprendi il bus successive, il biglietto dura fino a 72 ore.
Ho scelto il conveniente ‘All in One’, che prevede anche un giro in battello.

Soste d’obbligo: il Mosteiro dos Jerónimos, la Torre de Belém e una puntatina alla sua storica ‘pasteleria’ per una scorpacciata di ‘pasteis de nata’, il tradizionale dolcetto alla crema su una cialda croccante. Uno non ne basta, ve lo assicuro…


2) MAAT museo d’arte, architettura e tecnologia. E’ una gigantesca conchiglia futuristica a picco sul fiume Tago. L’artista giapponese Tadashi Kawamata presenta Over Flow un’installazione che vi trasporterà in un paesaggio dopo la catastrofe ecologica, dove i detriti trasportati dal mare stanno per inghiottire la civiltà.
3) Il tram 28. Simbolo della città, giallo, minuscolo e scattante. Si arrampica fino al Castello da cui si gode di una vista spettacolare. Affollato e turistico, io ho preferito il bus 737 e uno dei ‘tram tour’ dai posti numerati. Ah, occhio al portafoglio, meglio imbucarlo in borsa o nello zainetto, rigorosamente indossato sul davanti.


4) Fado, la musica che rappresenta storia, identità e cultura del Portogallo. Ho visitato la casa di Amalia Rodriguez , la regina del fado, il Museo del Fado e molti locali con cena e musica, tra cui Tasca do Chico, Tasca do Jaime, Mascote da Atalaia, Parreirinha de Alfama e la storica Adega Machado.


5) Baccalà! Il piatto nazionale. Nelle tascas, tra cui la Tasca do Manuel o nel popolare Solar dos Presuntos. Il mio preferito è il ‘Baccalhau à Bràs’. Insuperabile quello con ‘olive esplosive’ cucinato dallo chef stellato Jose Avillez, nel suo Café’ Lisboa.


6) Alfama, un quartiere che ricorda I carruggi genovesi. Tra labirinti colorati e saliscendi inaspettati, troverete un angolino indimenticabile dove gustare un buon bicchiere di porto o vinho verde.


7) Cascais, ci arrivate In mezz’ora di treno. Una deliziosa Portofino portoghese, famosa per I frutti di mare, grigliati sotto i vostri occhi. Un’alternativa storica? Sintra con le sue residenze regali. Se ne e’ innamorata anche Madonna, che qui ha deciso di investire in ville e palazzi…

INFO
https://www.visitlisboa.com/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




STOCCOLMA: UN WEEKEND CON GLI ABBA!

Fans degli ABBA, vi aspetta un city break pieno di musica, allegria e divertimento, in una delle città più belle d’Europa: Stoccolma. Eccolo in 7 mosse.

Testo e foto di Cesare Zucca

Björn, Benny, Agnetha, Frida: gli ABBA. Hanno venduto più di 400 milioni di dischi in tutto il mondo e godono di una popolarità initerrotta dagli anni 70 fino a oggi, grazie al fortunato musical Mamma mia!, alle versioni di grandi artisti come Cher e Madonna, ai due film Mamma mia! al dinner-show Mamma mia The Party, che registra il sould out ogni sera e che l’anno prossimo debutterà a Londra. Björn e Benny, oltre che eccellenti musicisti, si sono rivelati intraprendenti impreditori, con un occhio speciale a chi vuole passare un weekend o un city break nella loro città, creando strutture e intrattenimenti in perfetta sintonia con le loro canzoni.


1) ABBA the Museum Iniziamo col conoscerli da vicino, dai primi passi ai successo mondiale, fino allo scioglimento e alle carriere da solisti. Aperto da 5 anni, ha superato i 5 milioni di visitatori. Tra ricostruzioni storiche, costumi e curiosità, potrai salire sul palco e cantare con loro in un video che arriverà immediatamente nel tuo cellulare.

Nel gift shop troverai t-shirt, orsacchiotti, migliaia di gadgets e tutti (e sono tanti) i cd della band.
Il museo ospita anche la mostra ‘ Chitarre delle Stelle’, piu di 50 chitarre appartenute a leggende del rock, da Jimi Hendrix a Eric Clapton.

2) Hotel Pop House, nella splendida zona Djurgården. Stile pop, dalla musica diffusa (naturalmente ABBA) al coloratissimo arredamento, a tre suites davvero uniche come la 114, ispirata alla storia del musical Mamma mia!. La suite ‘Kristina da Duvemåla’.musical scritto da Björn e Benny e ispirato ai primi emigranti svedesi verso l’America.
E, se volete sentirvi una rock star, prenotate la Suite Gold, tutta d’ oro, dai dischi alle pareti, agli innumerevoli trofei vinti dal gruppo.


3) Hotel Rival. Raffinato con un tocco di spettacolo. Ogni camera è dedica a un film svedese, trionfano le immagini di Ingrid Bergman. C’è anche una sala cinematografica datata 1920 e un teatro che ospita artisti e bands ogni weekend.

Le camere sono eleganti e spaziose, alcune con una meraviglisoa vista sulla piazza Mariatorget.

Ottimo servizio e tutti i confort, compreso la scelta del cuscino, a secondo di eventuali allergie. Zona centrale, metro a due passi, posizione strategica per visitare la città.

4) Ristorante Bistro nell’Hotel Rival. Popolarissimo durante il weekend perché ospita un teatro con spettacoli e concerti Arredamento classicheggiante e un po’ disco con  comodissimi divani imbottiti in velluto rosso. Menu ristretto ma piuttosto sofisticato. Ho iniziato con il tipico skagen un toast farcito con granchi e maionese all’aneto, perfetto con una spruzzatina di pepe nero e poi i tipici kroppkakor ravioloni ripieni di funghi, kale e finferli. Deliziosi!

5) Mamma Mia! The Party Lo spettacolo–musical-cena ambientato in in grande ristorante, identico a quello del film. Mentre vi vengono servite ottime e abbondati specialità greche, tra i tavoli, sul palco, nei balconi e perfino in aria si accende lo show: una band, 13 cantanti e (tutti dal vivo) acrobati, ballerini fanno vivere una tenerissima lovestory ambientata nell’isoletta greca. Il tutto servito da 22 eccezionali camerieri-cantanti-ballerini.
Energia alle stelle, impossibile non lasciarsi trascinare a cantare e ballare. Visto l’enorme successo, lo show debutterà a Londra nel 2019.

6) Dove vanno gli ABBA nel week end? Quali sono le destinazioni preferite?
Gelosissimi della loro privacy, i quattro non rispondono in merito. Si sa che Frida vive da molti anni tra Zermatt, in Svizzera e l’isola di Maiorca, che è anche una destinazione amata da Agnetha e i ben informati dicono che Björn ami passare il weekend in barca con famiglia e amici nel bellissimo Arcipelago, di cui consiglio di vedere due deliziosi villaggi di pescatori Vaxholm e Sandham, raggiungibili anche d’inverno con suggestive mini crociere che partono da Stoccoma centro. Per informazioni VisitSockhom. Anche Benny e Björn , quando volevano mettere in musica le loro ispirazioni, si rifugiavano nel loro studio a Viggsö, un’ isoletta dell’arcipelago. Lì hanno inciso successi come ‘Dancing Queen’ e “Fernando’.’.


7) Si riuniranno?
Gli ABBA hanno sempre rifiutato le vertiginose offerte per un reunion concert.
Però ho saputo che si sono riuniti nello studio RMV Studio a Stoccolma per registrare 2 pezzi ( pare favolosi) I titoli: I Still Have Faith In You e Don’t Shut Me Down. Riapparirebbero insieme, ma in oleogramma, in un Avatar ABBA Show…beh come se fossero davvero sul palco!
Mamma mia ! Che emozione….

INFO
Visit Stockholm
Stockholm Visitor Center, Sergels Torg 5




CHEF IGOR JAGODIC: UNA RICETTA REGALE DAL CASTELLO DI LUBIANA

Il maestoso Castello di Lubiana ospita uno dei ristoranti più rinomati della città: Strelec.
Vista mozzafiato, servizio impeccabile, menù regale e una delle migliori esperienze culinarie che si potranno provare in tutta la Slovenia, grazie al talento di Igor Jagodic, premiato come Chef dell’Anno, vincitore della selezione ufficiale dei Ristoranti Regionali e considerato un vero punto di riferimento nella cucina slovena.

Chi ti ha convinto a diventare uno chef?
Volevo diventare uno chef fin da piccolo.
Dove trovi l’ispirazione per creare un piatto?
Prendo ispirazione in modi diversi, a volte nella natura, nei mercati, nei viaggi.
C’è un cibo che ami solo se cucinato da un altro?
Forse certi stufati tradizionali. Non sono nel mio menù e a casa spesso manca il tempo. Per fortuna li trovo in qualche piccolo ristorante tradizionale.
Quanto è rilevante la cucina tradizionale slovena nei tuoi piatti?
Il ristorante Strelec era originariamente un ristorante dove venivano preparati solo i piatti tradizionali del territorio. Dopo il mio arrivo il menù offre piatti nuovi ma sempre in rispetto con i prodotti dell’ambiente e qua e là qualche piatto tipico di Lubiana, rivisitato da tecniche moderne.
Come la ricetta che ti darò.
Parliamo di viaggi?
Mi piace viaggiare tutto l’anno, per fuggire un po’ dalla vita di tutti i giorni. Viaggiare stimola nuove energie e nuove idee. Una destinazione che ho in mente è Tokyo .
Dove ti piace trascorrere i tuoi weekend liberi?
In inverno mi piace andare a sciare con la mia famiglia, negli altri mesi esploro nuovi paesaggi e città. Purtroppo i weekend liberi sono sempre più rari.
Apri il cassetto e raccontaci il tuo sogno.
Un mio piccolo ristorante nel centro della città!

TARTARE DI VITELLO, CARCIOFO DI GERUSALEMME, FEGATO D’OCA AFFUMICATO, NOCCIOLE, SCALOGNO IN ACETO INVECCHIATO

INGREDIENTI

Per la tartare
50 g di filetto di vitello pulito
Sale pepe
Olio d’oliva
Riduzione di vino rosso.
Macinare finemente
Per il condimento (10 os.):
27 g di aceto di champagne
10 g di mostarda di Digione
100 g di olio di nocciole
Sale, pepe bianco
Tagliare a brunoise la metà dello scalogno
Mescolare tutti gli ingredienti in un mixer, eccetto per lo scalogno che verrà aggiunto prima di servire.
Per la maionese con olio di nocciola
Preparare la maionese con tuorli d’uovo pastorizzati, sale, pepe, senape, limone e olio di nocciole.
Per ottenere l’olio di timo
200 g di timo fresco in foglie
500 g di olio (spremuto a freddo o di girasole )
Mescolare in un Bimby. il timo, olio e un pizzico di sale. 7 minuti a 70 ° C
Per il carciofo di Gerusalemme in salamoia
Affettare il carciofo con un mandolino da cucina, ritagliare i pezzi rotondi, metterli in un contenitore di vetro, versare sopra il liquido bollente per il decapaggio, chiuderlo bene e lasciarlo per tutta una notte e un giorno.
Per il liquido per il decapaggio:
200 g di aceto alcolico
350 g di aceto di mele
450 g di zucchero
1500 g di acqua
Cucchiaio di cumino
Cucchiaio di pepe bianco
Cucchiaio di granella di pepe nero
Cucchiaio di semi di coriandolo
½ stella di anice
3 scalogni
Timo
Dragoncello
Bollire tutto, coprire con un foglio di PVC e lasciate riposare per un’ora, filtrare finemente.
Per il fegato d’oca affumicato
Lasciare riposare Il fegato per tutta una notte viene lasciato a in soluzione salina al 4%,.
Viene asciugato al mattino e messo ad affumicare a 60 ° C.
Tagliarlo quando si è raffreddato.
Decorare con chips di carciofo di Gerusalemme e nocciole tostate sbriciolate.

INFO
Ristorante Strelec
Grajska planota 1, 1000
Ljubljana, Slovenia




NATALE IN VETRINA A NEW YORK: L’ITINERARIO DELLE TENTAZIONI

di Cesare Zucca

Anche quest’anno scatta l’imperdibile window shopping tour, un itinerario per ammirare le favolose vetrine e le ultime tendenze della moda. Solo ammirare? I vetrinisti di New York sono autentici maghi e le loro creature, tentatrici come le sirene di Ulisse, riescono ad ammaliare gli spettatori e alleggerire i portafogli.


1) Si parte dall’Upper West Side.Bloomingdale’s Uno dei più rinomati grandi magazzini. In vetrina ritorna il perfido Grinch, che, grazie a l’incontro con una dolcissima ragazza, diventa un tenerone. Finalmente in versione ‘bravo ragazzo’ tra uno scintillio di stelline e glitter.


2) Verso West. Barneys Le vetrine più insolite. Da Andy Warhol albero di Natale a Madonna nelle vesti della Vergine Maria, alla famiglia reale inglese in bagno con Prince Charles nella vasca e Camilla in accappatoio. Ultimamente hanno abbracciato temi sociali. Quest’anno sono dedicate all’organizzazione umanitaria ‘Save the Children’ e al messaggio ‘Make a Change’ dove anche piccoli contributi, come il simbolico penny in vetrina, possono salvare la vita di tanti bambini.


3) Andiamo nella Quinta Strada.Bergdorf & Goodman. Le più famose e elaborate. Ci sono voluti 10 mesi di lavoro per realizzarle. Trionfano i dolci natalizi: zucchero filato, cioccolato, torte e l’immancabile ginger bread. Uno spettacolo!


4) Poco distante.Henri Bendel, paradiso dei regali lusso e nicchia. Spiccano i grattacieli di New York, progettati dall’ illustratore di moda Izak Zenou. Se volete trovare un regalo top, qui c’è.


5) All’angolo della 57esima.Tiffany Le piccole e preziose vetrine del celebre negozio sono dedicate a Gene Moore, leggendario Direttore Artistico dell’iconico negozio. Tra i meravigliosi gioielli della casa, spuntano i robot costruito con le scatole porta gioielli nel tipico colore azzurro.


6) Poco piu’ in là Sacks, ha inaugurato le sue vetrine con uno spettacolare show con più di 100 ballerini di Broadway. Mettetevi in fila lungo il red carpet per deliziarvi con Theater of Dreams, che racconta il viaggio di un’ immaginaria cliente attraverso i saloni del grande magazzino.


7) Ultima tappa Macy’s. E’ stato il primo grande magazzino a presentare le vetrine natalizie, nel 1874 e sono amate dai bambini. Quest’anno raccontano la storia di Sunny che viaggia nello spazio alla ricerca di Babbo Natale, guidato dagli spettatori in un videogioco interattivo. Macy’s è reputato il più grande negozio di Manhattan con commessi fluenti in ben 36 lingue. Ottima ragione per un’occhiata e forse un altro acquisto…


L’ideale per un City Break newyorkese e per un window shopping potrebbe essere nel week end con partenza venerdi e ritorno lunedi, anche se per una settimama da lunedi a lunedi, potreste trovare qualche volo in offerta a low cost, tra cui Airitaly, United, Alitalia
Durata del tour: circa un’ora e mezza, shopping (inevitabile) escluso.
Ecco l’itinerario delle tentazioni
Merry Christmas!

 

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CHANTELLE NICHOLSON: UN GIARDINO, UN RISTORANTE E UN LIBRO PER VIVERE MEGLIO.

Testo e foto di Cesare Zucca

Dai giardini della Nuova Zelanda alla trendy Seven Dials di Londra.
Incontro con Chantelle Nicholson, la Patron Chef di Tredwells.

Da dove viene la tua passione per il cibo?
È tutto merito dell’amore del mio giardino neozelandese ricco di erbe e verdure e delle mie due zie che erano grandi cuoche Probabilmente fin da quella tenera età volevo fare la chef, ma… sono andata all’università per diventare un avvocato.
Hai dimenticato la tua passione culinaria?
Non proprio, mentre studiavo, ho trovato lavoro in un ristorante. Mi svegliavo alle 6 per preparare muffin, poi davo una mano in cucina. C’era un bel giardino, passavo lì i miei momenti liberi, ero affascinata dalle crescita, la stagionalità e dall’ecosistema delle piante.
Cosa è successo dell’avvocato?
Ho preso la laurea, ma l’incanto della cucina era sempre nella mia testa. Ho partecipato al concorso Chef Search, gestito da Gordon Ramsay e mi è stato offerto di lavorare al Savoy, a Londra. Oggi sono nel cuore di Seven Dials, una zona popolata da fantastici ristoranti e sono orgogliosa di essere Patron Chef di Tredwells, creato dal genio di Marcus Wareing.
Quale sarebbe la destinazione dei tuoi sogni?
Ho sempre desiderato andare in Vietnam, principalmente per il cibo in quanto è una delle mie cucine preferite. Adoro i suoi freschi sapori.
Quale posto ti piacerebbe visitare che non hai ancora visitato?
Giappone, di nuovo, per il cibo!
Dove ami viaggiare?
Adoro l’Italia (stessa ragione: il cibo!) dove i prodotti estivi sono incredibili, formaggi meravigliosi, vino ma soprattutto ‘quei’ pomodori con ‘quel’ sapore di pomodoro…
Quando sei libera, dove ti piace passare il weekend?
Non sono spesso a casa, quindi è sempre un piacere restarci per tutto un fine settimana. In terrazza d’estate e accanto al camino in inverno.
Se ti identificassi in uno dei tuoi piatti d’autore, quale sarebbe?
Dal caramello salato al piatto con uovo di gallina cotto lentamente, funghi saltati, pancetta alsaziana quindi coperto di mousse olandese e servito con ‘soldatini’ di brioche tostata da inzuppare.
Quale destinazione ti ispira di più la tua cucina?
Ogni destinazione mi da degli spunti. New York in testa, forse perché è stata la città in cui ho trascorso più tempo.
Mi parli del tuo libro ‘Planted’ pubblicato da Kyle Books?
Racconta piatti gustosi, realizzati senza prodotti di origine animale. Tante ricette per una cucina a base di vegetali che esalta prodotti, stagionalità e cibo saporito.
Cosa non ti fai mai mancare?
Una bottiglia di Chardonnay della Nuova Zelanda, tante verdure e lenticchie tutto l’anno.
Sono ottime in insalate, zuppe e come contorno per qualsiasi piatto.
Qualche lenticchia speciale?
Le Puy, coltivatate nell’Alta Loira in Francia. Hanno un rivestimento molto sottile, una mandorla meno farinosa rispetto alle normali lenticchie verdi e un tempo di cottura più breve. Adoro condirle con salsa zhoug.
Salsa zhoug?
E’ un condimento nato nello Yemen ed è un po’ la risposta medio-orientle al pesto mediterraneo. Gustosissimo, l’ho usato anche in questa ricetta, tratta dal mio libro.

CARCIOFI DI GERUSALEMME, ARROSTO E CARAMELLATO, LENTICCHIE PUY
CON SALSA ZHOUG E PRUGNE SPEZIATE


Ingredienti per 4 persone.

1,5 kg di carciofo a scaglie
1/4 mazzetto di timo
50 g di burro non caseario
250 ml di latte ‘non diary’ cioe’ senza latte e derivati.
Sale marino e pepe nero appena macinato
Lenticchie Puy 280 (se non trovayte le Puy, potete usare delle normali lenticchie verdi)
2 foglie di alloro
1 spicchio d’aglio
1/4 mazzetto di timo
2 cucchiai di olio d’oliva
1/4 mazzo di prezzemolo finemente tritato
80 g di prugne snocciolate, tritate grossolanamente
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 noce moscata, finemente grattugiata
1/2 cucchiaino di spezie miste.

Per la salsa zhoug
1 mazzetto di coriandol
1/2 mazzetto di prezzemolo a foglie piatte
1 peperoncino verde, disseccato e tagliato a dadini
1/2 cucchiaino di semi di cumino, tostato e tritato finemente
1 baccello di cardamomo, tritato finemente
2 chodi di garofano finemente tritati
1/2 cucchiaino di agave
2 spicchi d’aglio sbucciati e pressati finemente
50 ml di olio d’oliva
1/2 cucchiaino di sale da tavola
Mettere tutti gli ingredienti in un frullatore con 2 cucchiai d’acqua. Frullare fino a formare una pasta spessa.

Preparazione
Preriscaldare il forno a 180 ℃.
Disporre i carciofi in una teglia con il burro, il timo e condire con sale. Mettere in forno per 20-25
minuti fino a ottenere un colore dorato intenso e croccante.ruorali ogni 10 minuti per uniformare il colore. Rimuovere metà dei carciofi e mescolare con il latte, per formare una crema densa. Condire a piacere. Per le lenticchie, sciacquare bene sotto l’acqua fredda. Mettere in una padella con 1 litro d’acqua, foglie di alloro, aglio e timo. Condire bene e portare a ebollizione. Far bollire per 20-30 minuti fino a cottura ultimata. Scolare, scartando le erbe e l’aglio, quindi mescolare con l’olio d’oliva, sale, pepe e prezzemolo.Per le prugne, metterle in una casseruola media con le spezie e coprire con acqua calda. Portare a ebollizione per 10 minuti quindi immergerle in un frullatore, o utilizzare un frullatore a bastoncino, per creare una pasta spessa. Insaporire di sale. Per servire, dividere la purè in 4 ciotole. Aggiungere le lenticchi e i carciofi tagliati spicchi. Condire con zhoug e prezzemolo.

INFO
Tredwells
https://www.tredwells.com/
4A Upper St Martin’s Lane
London WC2H 9NY
Tel
+44 (0)20 3764 0840
Seven Dials
https://www.sevendials.co.uk/




LUBIANA: WEEKEND VERDE CON IL DRAGO VERDE

 Testo e foto di Cesare Zucca

La capitale della Slovenia, piccola, a misura d’uomo, antica e moderna, vivace, pulita ed ecosostenibile, non a caso nel 2016 è stata Capitale Verde d’Europa. Ecco le mie 7 mosse per un perfetto weekend…con il Drago.
1) Vuoi scoprire la città? Affitta una bicicletta Bicike(LJ).  Convenientissima, prezzo simbolico (€ 1 settimana, € 3 tutto l’anno), La prima ora è gratis e solo € 4 se vuoi sbiciclettare di più. Per i più pigri o semplicemte meno sportivi, c’è Urban, trenino elettrico sali-scendi, € 8 valido tutto il giorno e il  Boat Tour, suggestiva escursione in battello.
2) I ponti di Joze Plecnik tra cui il simbolico Zmajski most sorvegliato da quattro verdi draghi alati. Pare che porti fortuna toccargli la coda che scodinzola (così dice la leggenda) ogni volta che una ragaza vergine attraversa il ponte.
Nelle ore notturne il lungofiume si anima di una scoppientate movida con una miriade di ristoranti, locali e musica,
3) Cibo. Forse non sapevi che la Chef Ana Ros, vincitrice del premio Migliore Chef del Mondo 2017, viene proprio dalla Slovenia! Lubiana è un paradiso del cibo e offre ai visitatori il goloso Food Tour un percorso guidato dedicato ai buongustai, attraverso botteghe, mercati e ristoranti tipici, alla scoperta (e all’assaggio!) della gastronomia locale, tra cui l’imperdibile prekmurska gibanica, tradizionale dolce a base di pasta frolla ripiena di semi di papavero, ricotta, noci e mele.
4) La funicolare che porta al Castello, una possente fortezza che oggi ospita concerti, eventi culturali, mostre, spettacoli, un museo di marionette e l’ottimo ristorante Strelec che propone tradizionali ricette slovene rivisitate con classe dal famoso Chef Igor Jagodich.
5) Shopping! nei negozietti e boutiques della Via Ciril-Metodov. Tra i miei preferiti c’è la bottega–laboratorio di ceramica Catbriyur che fornisce le tazzine perfino a Sua Maestà Queen Elisabeth e Dragon Shop, con I suoi adorabili draghetti in pelouche.
6) Metelkovaesto, ex baraccopoli, ora la zona più alternativa della città. Tripudio di graffiti, street-art e locali incontro per migliaia di ragazzi.
Dopo il tramonto ospita eventi, musica e spettacoli underground.
7) Il Lago Bled. Dista solo un’oretta e lo si raggiunge in auto o con un comodissimo bus (perfetto wifi a bordo). E’ un incantevole lago alpino, al centro del quale sorge una piccola isola con la sua chiesetta gotica dalla leggendaria campana ai cui rintocchi è consuetudine esprimere 3 desideri. Paesaggio da cartolina, tramonti mozzafiato. Potete andare e tornare in giornata, oppure concedervi una notte indimenticabile nello storiche strutture dell’elegante Grand Hotel Toplice, famoso fino dal 1930 per le sue acque termali, per la sua classe e per il ristorante Juliana, firmato dallo Chef stellato Simon Bertoncelj.

INFO
www.visitljubljana.com




COPENHAGEN, 7 MOSSE PER UN WEEKEND ‘HYGGE’

Anche d’inverno Copenhagen è hygge, parola danese che invita a vivere momenti piacevoli, da soli o in compagnia, a casa o fuori. Ecco 7 mosse per un weekend felice.
Testo e foto di Cesare Zucca

Anche a Copenhagen il Natale si avvicina. Milioni di candele illuminano case, bar e ristoranti dove ci si ritrova per brindare in allegria.Troverete gente sorridente, educata e serena. Sembra che qui tutti abbiano scoperto il segreto della felicità.
1) Tivoli. Il parco giochi più antico del mondo vi aspetta illuminato a festa. Scorazzerete su montagne russe mozzafiato, verrete proiettati nello spazio, resterete in bilico sospesi nell’aria.
2) Castelli reali. Illustri dinastie reali e suntuose residenze, tra i miei preferiti:
Amalienborg, quadruplice palazzo, trionfo del rococò danese con il tradizionale  Cambio della Guardia di mezzogiorno. Christiansborg, con la spettacolare sala dei ricevimenti ufficiali, tappezzata da 17 giganteschi arazzi. Kronborg nella vicina Helsingør, dove Shakespeare ha ambientato l’ Amleto. Una fortezza suggestiva, improvvisamente animata da personaggi shakespeariani interpretati da bravissimi attori.
3) Street food? Vi aspettano The Bridge Street Kitchen e Reffen, ideali per gustare specialità internazionali a prezzi convenienti.
4) Christiania. Comunità hippy nata nel 1971 con regole completamente indipendenti dal governo danese. Nella Pusher Street, tanti banchetti vendono hashish e marijuana, che qui sono legali. Troverete ristoranti, bar, negozi souvenirs, piste da ballo e concerti. Abbigliamento consigliato: lo stile hippie. Mi raccomando: niente foto!
5) Shopping natalizio? Nei mercatini di Tivoli, Nyhavn, Kongens Nytorv, Højbro Plads e nella vecchia fabbrica della birra Carlsberg, troverete regali, artigianato, souvenirs. frittelle di mele, gløgg e altre delizie.
7) Copenhagen Card. Ottima mossa: musei, attrazioni e trasporti gratuiti, sconti nei bar, ristoranti e nei tour. L’ho usata anche per un suggestivo tour dei canali che passa sotti i ponti della città, alcuni bassissimi, occhio alle zuccate…
6) Sirenetta si o no? Creata dallo scultore Edvard Eriksen, con la moglie Eline Eriksen come modella. La famosissima statua della protagonista della fiaba di Andersen vi aspetta romanticamente accovacciata su un sasso mentre guarda il mare. Popolarissima, forse anche un po’ troppo, sommersa da una valanga di turisti accaniti a foto e selfies. Meglio andarci di notte per un incontro meno caotico e senz’altro più suggestivo..

INFO
visitdenmark,it

 




CALAMARI E FAVA DI FENEOS. LA RICETTA GRECA DI CHRISTOS ATHANASIADIS

Incontro con lo chef esecutivo dei ristoranti Nice n Easy di Athene, Mykonos e Kifisia.

di Cesare Zucca

Sostenitore della cucina bio, pluripremiato e popolarissimo in Grecia, dove ha cementato la reputazione di pioniere di alta cucina innovatrice, coraggiosa e nello stesso tempo sostenibile e di provenienza locale da piccole fattorie, contribuendo a finanziare e migliorare la produzione agricola.
L’ho incontrato nel suo Nice n Easy, ristorante con giardino nel cuore di Kolonaki, zona trendy di Atene.
Come sei diventato chef?
Merito di mia nonna. Fin da piccolo mi ha trasmesso l’amore per il cibo e per l’autenticità.
Cosa ti ispira?
Geometria, forme e linee pulite, colori.
Sean Connery, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn…molte stars sulle pareti del tuo locale e nel tuo menù, perché?
Credo che la vecchia era di Hollywood sia una delle più autentiche nella storia delle arti. Ho voluto creare piatti ispirati alle leggende del cinema e della musica, compreso Frank Sinatra, che era un grande amico del mio partner Dimitris Christoforidis, che in Grecia è considerato uno dei più influenti paladini del movimento biologico “dalla fattoria alla tavola”.
C’è un cibo che ami solo se cucinato da un altro?
I ravioli con formaggio anthotyros, come solo mia nonna sapeva fare!
Dove passi i tuoi weekend?
In cucina, ma fortunatamente ‘Nice n Easy’ è anche a Mykonos e Kifisia, due splendide città dove, negli intervalli di lavoro, mi concedo momenti da turista in relax.
Quanto c’è di greco nella tua cucina ?
La mia storia e la mia terra. La ricetta che ti do è a base di fave di Feneos, provenienti dalle coltivazioni di piccoli produttori nelle montagne di Corinto, nel Peloponneso del Nord. Sono legumi che ricordano i piselli gialli, simili alle vostre cicerchie decorticate.

CALAMARI SALTATI AL PURE DI ‘FAVA’ GRECA

Ingredienti per 2
4 calamari
400 g di fava o cicerchie decorticate.
2 cipolle
1 patata
1 carota
1 foglia di alloro e 1 di menta.
Olio d’oliva
Succo di limone
Sale
Pepe

PREPARAZIONE
Pulire i calamari, tagliarli in diagonale e saltarli.
In una grande padella, far bollire una parte di cicerchie con una parte di acqua, insieme alle verdure spezzettate. Scremare di tanto in tanto. Quando sono tenere, mescolarle in un frullatore ad alta velocità aggiungendo olio d’oliva, succo di limone, sale e pepe. Ottenere un purè ben consistente e adagiarlo sul piatto cui aggiungerete calamari, verdure e, se gradite, della feta sbricciolata.

INFO
Nice n Easy, Atene

Nice n Easy, Mykonos
Nice n Easy, Kifisia

 

 




HAI PERSO LA MARATONA DI NEW YORK?

Hai dovuto rinunciare? Non ti sei iscritto in tempo?
Dont’worry: New York organizza marce alternative tutto l’anno! Eccone 7 davvero speciali.
Testo e foto di Cesare ZuccaCamminare fa bene. Brucia le calorie, consuma gli zuccheri, previene sovrappeso, diabete e osteoporosi. Giova alla circolazione arteriosa, alla funzione respiratoria, al tono del muscolo cardiaco e combatte lo stress che a New York, vI assicuro, non manca.
Camminare è anche messaggio di solidarietà: l’annuale maratona benefica NY Aids Walk raccoglie fondi per le ricerche contro l’AIDS.
Non ti resta che scegliere il ‘tuo’ percorso.1) West Village. Dal Saint Luke’s Garden, a Barrow Street, che sembra uscita da una fiaba natalizia, i Piers, da cui si scorge la Statua della Libertà, fino al bucolico N. Rockefeller Park.
2) RiversidePark. Lungo il fiume, su Cheery Walk dalla 100esima fino a Harlem, dove troverete fantastiche tshirt hip-hop a pochi dollari.
3) Central Park. Da 72/CPW alla 82esima con sosta a Strawberry Field, mosaico “Imagine“ dedicato a John Lennon.
4) High Lane Camminata trendy sulla ex linea ferroviaria. Due chilometri disseminati da piante, arte, gastronomia, spettacoli e il Whitney Museum disegnato da Renzo Piano.5) Golosi? Sabato a mezzogiono il walkingtoursmanhattan.com delizia il percorso con soste gastronomiche alla scoperta della cucina locale.
6) Brrrr…NY Ghosts Tour organizza mini escursioni nel Village tra case apparentemente frequentate dai fantasmi, tra cui alcuni ‘vip’ come George Washington e Edgar Allan Poe.
7) E per i notturni? Da South St. Seaport, dove sfavilla il Brooklyn Bridge. Ottima idea: un massaggio ai piedi da Foot Heaven (16 Pell St) aperto fino a tarda notte. Gran finale con la spettacolare visione del NY Stock Exchange (11 Wall St)



DANIMARCA: CHEF CASPER SOBCZYK “IL RE DELLE ERBE”

Testo e Foto © Cesare Zucca

Mi trovo a Helsingør (Danimarca), cittadina famosa per il possente castello Kronborg dove Shakespeare ha ambientato il suo Amleto. E’ a circa 30 km da Copenhagen e facilmente raggiungibile in treno.

Nel lussuoso Hotel Marienlyst ho incontrato Gasper Sobczyk, Executive Chef del ristorante Brasserie 1861.
Sobczyk è stato definito “il re delle erbe” per la sua passione per le verdure e i prodotti freschi dei campi.
Ha lavorato molto in Danimarca, inclusa la Biblioteca Nazionale di Copenaghen.
Ha iniziato con la cucina francese, è passato alla molecolare, ama mescolare stili e etnie, adora le arringhe, pesce nazionale danese di cui ne porta orgogliosamente una tatuata sul braccio.
Le tue passioni?
Verdure, molluschi e le interiora, come il cervello di agnello (poco popolare nelle tavole della Scandinavia)
Ho iniziato con la cucina francese, poi sono passato alla molecolare e ho finito per mescolare questi due stili.
Cosa ti diverte fare in cucina?
Giocare con gli ingredienti, come ad esempio, abbinare le fragole all’aceto balsamico, inventare, rivisitare e
stupire, fin dall’inizio di un pasto.
Per esempio?
Oggi, come aperitivo, ti ho preparato una versione rivoluzionaria del tradizionale blini, che ho prodotto con
caviale bianco di storione da mescolare a crème fraiche su un waffle alle erbe.Trovo che questi ingredienti si
sposino perfettamente.
Cosa non può mancare nel tuo frigorifero di casa?
C’è sempre posto per le uova, probabilmente perché mia moglie le adora, poi molte verdure e tante lattine maxi di Pepsi.
La tua ricetta preferita?
Salmone bruciato accompagnato da una mia invenzione: gelato al sapore di crescione.
Un piatto dal profumo di legna bruciata che ti dà la piacevole sensazione di essere davanti a un camino, in pieno inverno.

SALMONE BRUCIATO CON GELATO AL CRESCIONE


Ingredienti e preparazione
Giorno 1
1 trancio di salmone
250 grammi di sale da sciogliere in acqua
Immergere il ​​trancio di salmone in 1 litro di acqua salata e lasciarlo in ammollo per 12 ore.
Giorno 2
80 grammi di sale
1 trancio del salmone (quello del giorno 1)
Immergere il ​​trancio di salmone in 1 litro di acqua salata e lasciarlo in ammollo per 6 ore.
Toglierlo e asciugarlo.
Tagliarlo a fette e bruciarlo sul lato con la pelle con una torcia da créme brülé.
Olio di crescione:
100 grammi di spinaci
100 grammi di crescione
200 grammi di olio neutro
Tutto viene miscelato per 8-10 minuti fino a raggiungere 60 gradi.
A parte, sbucciare e tagliare 1 carciofo di Gerusalemme a strisce sottili come spaghetti.
Immergerlo in acqua fino al momento dell’uso.
Gel al limone:
3 dl di succo di limone fresco
150 grammi di zucchero
7 grammi di agar agar
Lessare il succo di limone e lo zucchero, quindi applicare l’agar agar e mescolare mentre cuoce per 2 minuti. Versarlo in un grande contenitore di plastica e lasciarlo in frigo per 12 ore.
Mescolare per 8-10 minuti fino a quando è completamente liscio e metterlo in una sac à poche.
Gelato al crescione
1,5 dl di acqua
100 grammi di glucosio
1 dl di albumi
1 dl di olio
200 grammi di spinaci
2 vassoi di crescione
2 fogli di gelatina in acqua fredda
Far bollire acqua e glucosio, mettendoli nei fogli di gelatina. Lasciare raffreddare
Mescolare accuratamente con crescione, spinaci, albumi e olio
Congelalo in una tazza per 24 ore
Contorno di crescione
Scolare il carciofo e mescolare con il crescione e il suo olio
Formare una palla e posizionarla di fianco al salmone
Insaporire con gocce di gel
Terminare con uno scoop di gelato.

Info
Brasserie 1861
Beach Hotel Marienlyst
Ndr. Strandvej 2 / DK-3000 Helsingør, Danimarca
hotel@marienlyst.dk

 




Amburgo in 7 mosse. La Porta Green della Germania

Testo e Foto © Cesare Zucca

Amburgo: una meta per tutte le stagioni: pittoresca in estate, magica in inverno, suggestiva in autunno e romantica in primavera. Per vivibilità. traffico, riciclo e aria pura è stata inserita nell’elenco delle migliori città “verdi” d’Europa.
Una vivace metropoli orgogliosa della sua lunga storia di città portuale indipendente e cosmopolita, non a caso definita “porta d’accesso al mondo” della Germania. Turismo, cultura, architettura, arte, cibo e…luci rosse.
Ecco le mie 7 mosse (tradizionali e non) per un intenso weekend nell’ imprevedibile Amburgo.

1) StadtrundfahrtBus a due piani, auricolari in tutte le lingue, in un paio d’ore conosci la città, scendi quando vuoi, visiti e prendi il prossimo. Anche in versione mini-crociera con Harbor Cruise vista acquatica della città, dell’immenso porto e delIe colossali navi merci.

2) Musei. Ne ho scelti due. Kunsthalle, 700 anni d’arte, dal Rinascimento alll’avanguardia contemporanea e MKG dove è in corso la mostra Pop and Protest dedicata all’esplosivo 1968.

3) Miniatur Wunderland Trenini, città e paesaggi in miniatura? Ero dubbioso….beh, sono rimasto a bocca spalancata: aereoporti, autostrade, ferrovie in grande fermento con mille personaggi alti un’unghia, compresa un’equipe intenta a lavare l’auto di Papa Francesco…

4) Speicherstadt. Quasi un chilometro di vecchi magazzini dai tipici mattoni rossi. Da non perdere Chocoversum, vero trionfo di cioccolato e il Museo delle Spezie, lì troverai e potrai assaggiare di tutto:, cannella, curcuma, semi di senape, vaniglia orchidea, zafferano, una marea di chiodi di garofano e 50 varietà di pepe.

5) Fame?  Dicono che l’hamburger sia nato a Amburgo. Vero o no, ho trovato eccezionale quello di Burger Lounge, Jim Block Jungfernstieg Burger, Otto’s Burger, Grindelhof  e Schanze Naturalmente accompagnato da una buona birra, la bevanda nazionale.

Le migliori da Ratsherrn, Galopper des Jahres, Blockbräu e Altes Mädchen.
Una curiosità: il vero amburghese non beve Coca Cola! L’alternativa preferita è la fritz-kola, ricca di caffeina e limone. Provala!

6) Nivea Haus, negozio ufficiale della famosa crema per il viso, nata proprio a Amburgo nel 1929. Porterai a casa un souvenir davvero divertente: la ‘tua’ Nivea. Ti fotografano e in un secondo sei sulla famosa scatola blu. Anch’io non ho saputo resistere…

7) Luci rosse…notte e giorno! St. Pauli una volta era una zonaccia piena di pub chiassosi, frequentati da criminali, marinai e prostitute.

La zona è cambiata ma il proibito è sopravvissuto: sex shops, cinema porno, strip tease, burlesque. Qua e là ammiccano poster e vetrine hot. Entriamo? Dopotutto siamo ad Amburgo…

WHERE TO STAY

HafenCity It is the new futuristic district of Hamburg, area of ​​creatives and artists,
To get there they have specially built the metropolitan U4 line. in 3 stops from the center you have already arrived. Here you can breathe fresh air, the spaces are open and many Hamburgers get away from work to go for a drink or a snack.
I stayed at the brand new 25 Hours HafenCity Hotel where I had a great time.
I felt like a sailor, the rooms look like a ship’s cabins, with prosperous painted models on the bathroom walls.Here atmosphere is easy and relaxed , The motto says  COME AS YOU ARE! There is also free access to a spectacular spa in stones and wood. In the morning a rich buffet breakfast is set up, there you can find everything, including rote gruetze, my beloved raspberry, blueberry and cherry sauce served on lean yogurt. Yummy!For lunch or dinner, the HEIMAT restaurant welcomes you with local and international food.

There is a wide variety of room types. Cabins, Each of the cosy 21-25sqm / 226-269sqft M Cabins contains a queen-size bed and has an ocean-going atmosphere without compromising on comfort. Perfect for short trip ashore. As you would expect from 25hours, they are designed with plenty of attention to detail.Anchoring made easy. The M Cabins+ are boutique retreats with an area of 21-25sqm / 226-269sqft and maritime-themed decor. Ideally suited for a short shore leave. These rooms either overlook Hamburg’s spectacular port or have full-length windows looking out onto the quiet courtyard
The laid-back Bunk Bed Cabins have an area of 20sqm / 215sqft and contain two single beds. You could be forgiven for forgetting you’re still on land. Ideal for friends to discover Hamburg or colleagues after a long office day. In addition you can find large Cabins are inspired by the harbour and the sea and offer enhanced comfort. With an area of 31-35sqm / 334-377sqft, they feature a king-size bed and additional seating. Finally the spacious XL Cabins, perfect forr those guests who are planning a special or extended stay in Hamburg and the logbook is a great source of inspiration. After a day spent exploring, free use of the Hafensauna is the perfect way to unwind.span approx. 40sqm / 430sqft and feature maritime design and extra comfort. The rooms each have a king-size bed, a couch to relax on and a Nespresso coffee maker. A room with a bath is available on request. From many rooms, Guests can look out over the courtyard garden and landlubbers can explore the HafenCity by bike or using one of our MINIs

INFO
25 HOURS HAFENCITY

 




TRADIZIONE E MAGIA. IL BACCALA E LE OLIVE ESPLOSIVE DI JOSÉ AVILLEZ

José Avillez, famosissimo chef portoghese, 2 stelle Michelin, 18 ristoranti tra cui l’iconico Belcanto. È un personaggio televisivo e produce i suoi vini. L’ho incontrato a Lisbona.


Dove trovi ispirazione?
Nella realtà e nell’immaginazione.
Quali cucine ti influenzano?
Certi sapori asiatici, lo stile giapponese, le tradizioni del Portogallo.
Come si esprime la tua personalità in cucina?
Sonon tipo tranquillo, mi piace agire con calma. Nessun isterismo se in cucina qualcuno fa un errore.
Dinner VIP, cosa prepari per far colpo?
Il tradizionale piatto portoghese Baccalà à Brás dove ho sostituito le olive nere con delle piccole sfere che, come per magia, schioccano in bocca in un’esplosione al sapore di oliva. Un piatto che rispecchia la mia storia e le mie visioni.
Esplosioni a parte, mi daresti la ricetta tradizionale?
Dammi il tuo taccuino, te la scrivo con piacere.

BACCALA À LA BRAS
Ingredienti
400 g di merluzzo precedentemente ammollato in acqua
500 g di patate, sbucciate e tagliate a pezzettini
Olio d’oliva (per friggere le patate)
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
3 cipolle
1 spicchio d’aglio
8 uova biologiche + 4 tuorli d’uovo
Prezzemolo fresco
16 olive nere denocciolate
Sale marino
Pepe nero appena macinato

Pulire il merluzzo, rimuovendo la pelle e le ossa e spezzettarlo con una forchetta. Riscaldare l’olio d’oliva a 375. Aggiungere le patate e cuocere fino a doratura.  Scolare su salviette di carta e metterle da parte. Tritare finemente l’aglio e affettare le cipolle ad anelli. Scaldare tre cucchiai di olio extra vergine d’oliva in una padella a fuoco medio, quindi aggiungere aglio e cipolla. Quando la cipolla diventa trasparente, aggiungere il merluzzo e cuocere per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo sbattere le uova e i tuorli, condire con sale marino, pepe nero macinato e prezzemolo tritato. Aggiungere le patate al merluzzo e mescolare velocemente. Aggiungere le uova, mescolando costantemente fino a ottenere un composto morbido. Spruzzare con prezzemolo tritato, aggiungere le olive e servire

Come realizzare le olive esplosive (occhio non è così facile…)

Ingredienti 

  • 1 dl di succo di olive verdi (olive verdi snocciolate, macinate e setacciate con un panno)
  • 0,2 g di calcio gluconolattato (gluco)
  • 0,5 g di gomma xanthana
  • 30 g di olio d’oliva marinati con arancia, limone, aglio e timo, filtrati
  • 500 ml di acqua a basso contenuto di calcio
  • 2,5 di alginato

Combinare il succo di olive, la gomma xantana e il gluco. Miscelare con un frullatore a immersione e conservare in frigorifero per almeno 12 ore. Mescolare il 25% dell’acqua con l’alginato usando un frullatore a immersione. Aggiungere il resto dell’acqua, mescolare accuratamente, versare in un contenitore profondo e trasparente, preferibilmente di vetro e lasciarlo riposare in frigorifero per almeno 12 ore. Prendete la preparazione di olive e la preparazione di alginato dal frigorifero 30 minuti prima di iniziare la ricetta. Terminati i 30 minuti, riempire un cucchiaio con la preparazione di olive, Accoppiatelo alla preparazione di allginato (non più di 1 mm ). Aspettate 30 secondi e si formerà una piccola sfera.  Prenderla con cura con una schiumarola. Lasciare sgocciolare versarla. Ripetere l’azione per le olive seguenti. Aggiungere le olive al baccalà e servire immediatamente.

INFO

www.joseavillez.pt