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Weekend Premium Test

Weekend in Maremma: tra borghi etruschi e relax termale con l’Audi Q5 Sportback

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A1, e uscire a Chiusi per godersi la Toscana classica, ma poi puntare su Sorano, tuffandosi nella Maremma, seguendo con la nostra Audi Q5 le tranquille strade di oggi e scoprendo le suggestive Vie Cave di un lontano ieri, scavate nel tufo dai nostri antichi fratelli Etruschi. E già perché oggi si sa che questo misterioso popolo era in realtà italico, o almeno in gran parte.

di Raffaele d’Argenzio

Tanti posti dove andare, ma stavolta ho scelto Sorano, nella Maremma Etrusca. Certo è più facile accettare gentili inviti, già tutti organizzati, ma talvolta ti viene l’esigenza di scegliere da solo. Poche cose nel trolley e corri dietro a un ricordo, un impegno che hai preso con te stesso, la voglia di mettere una tessera mancante nel mosaico della tua vita. Era tanto che avevo promesso di andarci, forse mi aspettavano… gli Etruschi della Maremma. Sorano, Sovana, Pitigliano: un triangolo etrusco con le Vie Cave e le tombe rupestri scavate nel tufo, la roccia leggera che accoglie lo scalpello e regala panorami come quello di Sorano.

Aggiornamento: la Q5 Sportback oggi è ancora più moderna

Le immagini che accompagnano questo servizio risalgono al 2021 e ritraggono la versione ante restyling dell’Audi Q5 Sportback, protagonista del viaggio tra i borghi della Maremma etrusca. Questo articolo, pubblicato originariamente in quell’anno, continua a essere uno dei più letti sul nostro sito: un segnale di quanto sia forte l’attrattiva della Maremma… e dell’elegante SUV coupé dei Quattro Anelli.

Nel frattempo, la Q5 Sportback è stata aggiornata con un restyling che ha interessato il design esterno, l’infotainment e alcuni contenuti di gamma. Il frontale ora è più affilato, con griglia più sottile e fari Matrix LED dal disegno rinnovato, mentre il posteriore sfoggia nuovi gruppi ottici OLED e paraurti ridisegnato. All’interno spiccano materiali più curati e un’interfaccia utente aggiornata grazie al sistema MMI touch da 10,1″, connesso e compatibile con tutti gli standard digitali moderni.

Disponibile con motori diesel e benzina mild-hybrid da 204 a 265 CV, oppure in versione ibrida plug-in con potenze fino a 367 CV, la nuova Q5 Sportback è proposta a un listino che parte da circa 56.000 euro e sale fino oltre 84.000 euro per le versioni top. Resta una compagna perfetta per viaggi comodi, eleganti e avventurosi come quello che raccontiamo qui.

La compagna di viaggio: l’Audi Q5 Sportback

Nella campagna toscana con la trazione integrale

Le immagini che accompagnano questo servizio risalgono al 2021 e ritraggono la versione ante restyling dell’Audi Q5 Sportback, protagonista del viaggio tra i borghi della Maremma etrusca. Questo articolo, pubblicato originariamente in quell’anno, continua a essere uno dei più letti sul nostro sito: un segnale di quanto sia forte l’attrattiva della Maremma… e dell’elegante SUV coupé dei Quattro Anelli.

Nel frattempo, la Q5 Sportback è stata aggiornata con un restyling che ha interessato il design esterno, l’infotainment e alcuni contenuti di gamma. Il frontale ora è più affilato, con griglia più sottile e fari Matrix LED dal disegno rinnovato, mentre il posteriore sfoggia nuovi gruppi ottici OLED e paraurti ridisegnato. All’interno spiccano materiali più curati e un’interfaccia utente aggiornata grazie al sistema MMI touch da 10,1″, connesso e compatibile con tutti gli standard digitali moderni.

Disponibile con motori diesel e benzina mild-hybrid da 204 a 265 CV, oppure in versione ibrida plug-in con potenze fino a 367 CV, la nuova Q5 Sportback è proposta a un listino che parte da circa 56.000 euro e sale fino oltre 84.000 euro per le versioni top. Resta una compagna perfetta per viaggi comodi, eleganti e avventurosi come quello che raccontiamo qui.

La Toscana classica e la Rocca di Radicofani

Toscana classica, Val d’Orcia e Radicofani

Uscire a Chiusi, anche se forse conviene la stazione di Orvieto, ma qui si entra nella Toscana classica, tante curve verso Sorano, ma dopo ogni curva appare un quadro dipinto dalla natura ma che l’uomo toscano ha saputo incorniciare. Si attraversa San Casciano dei bagni,  con le sue Terme e la sua storia, e poi  lassù in alto appare anche Radicofani, con il suo Castello, da cui si domina la Val d’Orcia, di cui fa parte. Il nome di questa rocca mi rievoca qualcosa ma non so cosa, però appena superata mi sono ricordato: proprio da questa Rocca nel 1290 il brigante Ghino di Tacco piombava sui viandanti  per depredarli. E con questo nome tanti secoli dopo Bettino Craxi firmava i suoi articoli, credo per dire che  la politica italiana doveva sottostare a lui, come chi voleva passare sotto la Rocca di Radicofani  dove sottostare a Ghino di Tacco. Un giochetto che oggi qualche politico vuol fare senza pensare al bene comune ma solo al proprio tornaconto. La storia insegna poco  se sopportiamo ancora i Ghino di Tacco. Un’accelerata verso Sorano e gli Etruschi tornano in me.

Sorano: la città scavata nel tufo

Arrivo a Sorano

Man mano che la Maremma si avvicina, il paesaggio cambia, qui la natura non si è fatta addomesticare, il bosco copre le colline come per proteggerne i segreti del passato.E in questo mare dalle grandi onde verdi, appare all’improvviso Sorano. Non te l’aspetti, credi d’arrivare ad un borgo intorno ad un campanile o ad  una vecchia torre dai merli smangiati, ed invece ti trovi davanti a una fortezza che ti schiaccia, quella che fu degli Aldobrandeschi e poi, con un matrimonio, divenne dei Conti  Orsini, che così poterono sfidare Siena.

Panorama da Hotel della Fortezza, a destra Masso Leopoldino

Il primo incontro è proprio con La fortezza, perchè  ci pare giusto lasciare i trolley  proprio all’hotel Fortezza cui per accedervi passi fra antiche mura  che guardano dall’alto tutta la valle. Non aspettatevi portieri con cappello, in una fortezza bisogna essere essenziali, ma il panorama è stupendo. Ai tuoi piedi il borgo, di fronte i colombari scavati nel tufo e a destra il Masso Leopoldino, altra imponente costruzione, detto anche Rocca Vecchia. Eretta già nel IX secolo su un enorme blocco tufaceo,  forse su un tempio etrusco. Fu poi chiamata Masso Leopoldino, perchè  nel 1800 una frana distrusse delle case e fu Leopoldo di Lorena a completare  i lavori di consolidamento delle pareti, costruendo una terrazza  enorme e suggestiva con torre campanaria.

Imponenza del Masso Leopoldino

Associazione “Pro loco” Soranoemail: ass.prolocosorano@libero.itTel 0564/633099

Uffici turistici
Sorano 0564.633099
Sovana 0564.614074
 
Hotel della Fortezza
Via Cairoli, 5, 58010 Sorano GR;
Telefono: 0564 633549Email: info@hoteldellafortezza.com
Ingresso dell’Hotel della Fortezza
Fortezza di Sorano

Finalmente gli etruschi e una prima verità

Nei pressi di Sorano, ecco San Rocco da cui si gode il panorama di Sorano.  Lasciata l’auto,  un faticoso sentiero accennato nel bosco e poi scale metalliche per infine accedere ai famosi colombari, dove il gentile Arturo della Proloco, che mi accompagna, mi svela il primo segreto: non servivano come molti dicono a conservare urne funerarie, ma proprio ad allevare colombi, per cibarsene. Non gli Etruschi  ma gli Orsini, o comunque chi poteva mandare servitori ad arrampicarsi fin quassù. A San Rocco  troviamo anche la base scavata nella pietra di una tipica casa rurale etrusca, che in fondo era una capanna lignea. Invece per i morti, grande segno di civiltà, scavavano tombe nel tufo, che adornavano, cercando di nasconderle per proteggere il passaggio dei morti a una seconda vita.

I colombari di San Rocco

Dopo pochi chilometri verso Sovana, frazione del comune di Sorano, arriviamo a  Sopraripa, dove troviamo le famose Vie Cave di San Sebastiano e le tombe dado o semi dado, quindi rettangolari. (Come non  ricordarsi di Petra, in Giordania?) L’entrata è libera e questo accresce il senso dell’avventura, della scoperta.

Tombe a Semidado

Le vie cave. Le autostrade di 2500 anni fa?

Via cave
mappa città del Tufo

Famose nel mondo sono le Vie Cave, e le più importanti si trovano fra Sorano, Sovana e Pitigliano. Ad accrescere l’interesse per gli Etruschi, c’è anche il mistero delle Via Cave. Anche il nostro Arturo, Proloco di Sorano, non è riuscito a svelarmi il loro mistero.Seppur scavate nella roccia tenera del tufo, hanno di certo avuto bisogno di tante mani e tanta fatica per essere scavate. Percorrendole,  la suggestione è forte, questi profondi graffi nella pelle della Terra, dicono  gli esperti che calano dall’alto delle colline verso il basso, ma potrebbero anche salire invece che scendere, dico io. All’origine dovevano essere alte sui 10/15 metri, ma oggi arrivano anche a 25, dato che nei secoli il passaggio di uomini, cavalli ed anche di piogge, ne hanno consumato il piano stradale, aumentandone la profondità ed i fascino. C’è lo stupore simile che si prova davanti alle Piramidi o alle costruzioni di Machu Picchu,  come hanno fatto a realizzarle? Ma qui arriva anche il grande interrogativo: perché? Non possiamo certo essere noi a rispondere con certezza, ma una mia personale ipotesi è questa: potrebbero essere strade che portavano alle necropoli per agevolare il viaggio dei morti verso la seconda vita. Ma servivano anche per collegare meglio le tre città di questo triangolo: Sorano, Sovana e Pitigliano. Dato che in questi fitti boschi non era facile far strade.Quindi una sorta di sistema stradale per i morti anche anche per i vivi, come le nostre autostrade di oggi. (Realizzate solo dal 1925 (la prima: Milano-Laghi, la seconda: Napoli-Pompei-Salerno nel 1929). Insomma gli Etruschi potrebbero averci  anticipato di 2500 anni.

Il Cavone e la tomba dei Demoni Alati

Il Cavone di Sovana

La differenza fra gli Etruschi dell’Alta Maremma e quelli di Tarquinia è grande, sembrano due  popoli diversi. Una grande differenza è data proprio dal territorio,  dal tufo regalato dal vulcano, che era dove oggi c’è il lago di Bolsena. Questa roccia materna, che accoglie e abbraccia con dolcezza, permise loro di scavare  grotte,  tombe e le  Vie Cave.La più  grande si trova  nel parco archeologico di Sovana, questo a pagamento, ed è chiamata il Cavone, perché  è davvero grande, tanto che la nostra Audi Q5 non ha resistito e ha solcato questo pezzo di strada sacra. (Dopo aver chiesto il doveroso ed eccezionale permesso per fare una foto a testimoniarne la grandezza).

tomba Demoni Alati

Rimessa la Q5 nel giusto parcheggio, siamo noi a non resistere e a visitare la tomba dei Demoni Alati, scoperta soltanto nel 2004 e risalente al 300 a.C.E’ una tomba ad edicola, scavata interamente nel tufo, il cui frontone  con una Scilla alata  scolpita, era caduto sull’entrata coprendola e proteggendola per migliaia di anni. Rappresenta un defunto steso sul kline (letto usato dagli Etruschi per rilassarsi ma anche per mangiare nei  banchetti) che si appresta al viaggio verso aldilà.Sulla roccia tufacea scolpita,  vi è soltanto  stucco colorato, ancora visibile.Ci sono altre tombe, come quella del Leone, altre preziosità, ma è ora  di banchettare, almeno in un’osteria tipica. Per poi essere pronti domani a qualche altra sorpresa da scoprire a Sorano

tomba Demoni Alati

La fortezza degli Orsini

Fortezza Orsini

Una sana dormita e una buona colazione, là dove combattevano o passeggiavano gli Aldobrandeschi e poi gli Orsini.Dell’imponenza abbiamo già parlato, ma era anche imprendibile, tanto che Nel 1454 il grande condottiero Sigismondo Malatesta dovette desistere dopo tre inutili assedi. Non si riesce a valutarne le dimensioni dato che si sviluppa anche in profondità  con bel 5 piani sotterranei, inoltre la sua architettura militare era riuscita a farla autosufficiente sia per l’acqua che per le sue cisterne, con un mulino e anche con una cava di tufo. Tanto grande che tutti gli abitanti del borgo potevano rifugiarvisi. E una di queste gallerie pare risalga all’epoca etrusca. Camminamenti e gallerie che oggi possono essere visitabili, ma sempre con una guida.

 

Camminamenti Fortezza

Nell’anfiteatro di una cava per conoscere il tufo di Sorano

Il tufo ancora  adesso è importante per Sorano, e noi siamo riusciti, sempre con i dovuti permessi, a visitarne uno: un anfiteatro in cui la nostra Audi Q5 Sportback quattro si trova a proprio agio con la sua  trazione integrale.

Cava di tufo

Un’ esperienza molto interessante che  unisce la Città del Tufo del Parco Archeologico a questa moderna cava. È come se gli Etruschi ancora adesso fossero con noi. Un weekend a Sorano, anche se long, non basta. Ci torneremo. Gli Etruschi hanno ancora tante cose da svelarci.

A bordo della nuova Audi Q5 Sportback

Per questo viaggio tra le meraviglie della Maremma, abbiamo scelto la nuova Audi Q5 Sportback restyling, che si distingue per un design ancora più dinamico e una dotazione tecnologica all’avanguardia.

Esternamente, la vettura presenta un frontale ridisegnato con una griglia Singleframe più sottile, nuovi gruppi ottici anteriori Matrix LED e dettagli cromati che ne esaltano l’eleganza. Il posteriore, con linee più scolpite e fari OLED, conferisce un aspetto sportivo e moderno.

All’interno, l’abitacolo è stato aggiornato con materiali di alta qualità e un sistema di infotainment MMI touch da 10,1″, che integra le funzioni di navigazione, connettività e assistenza alla guida. Il comfort è garantito da sedili ergonomici e da un’ottima insonorizzazione, ideale per affrontare lunghi viaggi.

Motorizzazioni e prezzi

La gamma motori della nuova Q5 Sportback comprende:


  • 2.0 TFSI (benzina mild-hybrid) da 204 CV, con prezzi a partire da 68.850 euro.



  • 2.0 TDI (diesel mild-hybrid) da 204 CV, con prezzi a partire da 72.950 euro.



  • Ibride plug-in (Q5 50 TFSI e e Q5 55 TFSI e) con potenze rispettivamente di 299 CV e 367 CV, e autonomie elettriche fino a 80 km. I prezzi partono da 72.100 euro per la 50 TFSI e e raggiungono 84.550 euro per la 55 TFSI e nella versione top di gamma.



  • SQ5 Sportback con motore V6 3.0 TFSI da 367 CV, per chi cerca prestazioni elevate e un’esperienza di guida sportiva.


Tutte le versioni sono dotate di cambio automatico S tronic a 7 rapporti e trazione integrale quattro, garantendo sicurezza e piacere di guida su ogni tipo di percorso.