Alla scoperta dei borghi Covid Free

Di Beba Marsano

C’è una nuova denominazione, di cui si fregiano i bei borghi d’Italia, che nulla ha a che fare, però, con l’arte o con la storia: “Covid-free” è il blasone di quei comuni finora a zero contagi. Noi ne segnaliamo alcuni, ma ce ne sono tantissimi.

Panorama di Chamois

Borghi e luoghi ai margini delle grandi vie di comunicazione, che l’isolamento geografico ha protetto dalla diffusione del morbo. Dai villaggi appollaiati sulle Alpi (esemplare il caso di Chamois, all’ombra del Cervino, raggiungibile solo a piedi o in funivia) a quelli a ridosso dell’Appenino umbro-marchigiano, fino ai paesi che costellano il tacco dello Stivale, il Salento, che ora vogliono allearsi a fini promozionali nel nome di una vacanza all’insegna della sicurezza.

Santa Maria di Leuca al tramonto

Una mappa – per ovvie ragioni – fluida, spontanea, che sovrappone la geografia del non-contagio a quella dell’Italia minore. All’Italia di quei piccoli o piccolissimi centri da sempre ai confini della storia, dove il fattore distanziamento sociale è arrivato qualche secolo prima dei decreti governativi sul lockdown.

Uno scorcio di Frontino

Nella provincia di Urbino, la più colpita delle Marche, la minuscola Frontino (neanche 300 abitanti), arroccata su uno sperone di roccia a picco sulla valle del Mutino, ha arginato l’assalto del virus come in passato ha tenuto a bada gli eserciti nemici.

Dall’Abruzzo all’Umbria

E, in un singolare ribaltamento di destino, in Abruzzo l’epidemia ha risparmiato quelle realtà a rischio sparizione, che adesso, invece, vengono indicate come modello di turismo lento per il nuovo millennio e pure come luoghi su cui ricreare uno schema di vita più a misura d’uomo. Così tornano in auge destinazioni quali Navelli, patria dello zafferano.

Navelli e le sue strade di pietra

E poi Cocullo, roccaforte della festa sacro-profana dei serpari; Caporciano che, nella microscopica frazione di Bominaco, sullo sfondo del Gran Sasso d’Italia, custodisce l’oratorio di San Pellegrino, decorato da una smagliante sequenza di affreschi, gloria della pittura medioevale abruzzese.

Bominaco e il suo castello

Borghi che si offrono con rinnovato orgoglio a chi è in cerca di silenzio, armonia e bellezza. In Umbria, regione quasi totalmente immune da Coronavirus, ecco – tra i tanti – Monteleone di Spoleto, perla della valle del Nera, e Monte Castello di Vibio, custode del teatro più piccolo del mondo.

Il teatro della Concordia, il più piccolo del mondo, a Monte Castello di Vibio

Nelle Marche ci sono Serrapetrona, con la chiesa di San Francesco, scrigno di uno smagliante polittico di Lorenzo d’Alessandro, e Montemonaco, da cui raggiungere quel gioiello dei Sibillini che è il Lago di Pilato. Nel Lazio c’è Nemi, incantevole borgata dei Castelli Romani, sull’orlo del cratere che sovrasta il lago omonimo.

Nemi e il suo lago

La lista è lunga. E sconfina pure in Lombardia, focolaio dell’infezione, dove si contano numerose isole felici, dalla Lomellina alle valli delle Orobie. Luoghi da scoprire. Per un’estate ancora in grado di riservare belle sorprese.

Gli splendidi scenari naturali del Parco delle Orobie