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Alla ricerca dell’oro con Ford Kuga Hybrid

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Fuori dal nostro “solito” Gran-Tour, a bordo della Ford Kuga Hybrid abbiamo voluto fare qualcosa di diverso. Un weekend come gli eroi descritti da Jack London, alla ricerca dell’oro varcando i confini non dell’Italia, ma della Lombardia. Avventura, sacrificio e pericoli: sono tre parole chiave che riguardano gli eroi dei libri di Jack London. Ispirati da questi impavidi personaggi, abbiamo voluto andare alla ricerca dell’oro ma senza lasciare il Paese. Ci hanno infatti detto che, inaspettatamente, in una riserva naturale del Piemonte è possibile non solo cercare, ma anche trovare e portarsi a casa dell’oro. Sarà vero? Per scoprirlo, dovete iniziare il viaggio con noi.

In un’avventura ricca di pezzi fuoristrada avremo come compagna di viaggio la nuova Ford Kuga, ovviamente hybrid vista la vocazione naturalistica del nostro percorso. Primo SUV europeo della casa americana, la Kuga è giunta oggi alla sua terza generazione, tutta nuova nel design e nei motori che sono completamente elettrificati. A bordo dell’elettrificazione “media”, la full hybrid, siamo partiti verso una riserva green del Monferrato come gli avventurosi cercatori d’oro del Far West. conoscere la suggestiva e affascinante attività di Daniele Cermelli che alla Cascina Merlanetta, oltre a fornire aree sosta per i camperisti, insegna agli ospiti a cercare l’oro nascosto nel torrente Orba, presso cui il suo agriturismo si trova.

Un weekend legato alla natura, alla valorizzazione del territorio anche grazie alla motorizzazione ecologica della Kuga, la quale grazie alla coppia diretta del motore elettrico e alla trazione integrale non rinuncia a spinta e prestazioni, assicurando quella guida sportiva tipica Ford anche su una vettura a ruote alte. 190 CV dati dal motore 2.5 litri 4 cilindri in linea benzina unito a una batteria da 1,1 kWh, che permette di andare in elettrico in fase di veleggiamento autostradale, e fino a 20-30 km/h in città, assicurando, nonostante le quattro ruote motrici, un consumo medio di 5,7 litri ogni 100 km. La nostra versione, la ST Line, si fa ancora più sportiva nell’estetica, con paraurti ribassati all’esterno, enfatizzati dalla splendida vernice bianco-perla, e da interni in pelle con cuciture rosse a contrasto all’interno, e con sedili che guardano sì al mondo racing, ma di grande comodità lungo il percorso.

La Riserva naturale del Torrente Orba

Il nostro viaggio comincia, come di consueto, in autostrada, in questo caso la A7 o autostrada dei Giovi che collega Milano a Genova. Noi, però, dobbiamo uscire a Novi Ligure, e già da qui, dove possiamo iniziare ad ammirare i pittoreschi paesaggi costituiti da piccoli boschetti e vigne, capiamo che forse non siamo stati consigliati male, e che siamo capitati nel posto giusto.

L’agriturismo è immerso nella Riserva Naturale speciale del Torrente Orba, istituita dalla Regione Piemonte nel 1987. Con una superficie di circa 257 ettari, si trova interamente nella provincia di Alessandria tra i comuni di Casal Cermelli, Bosco Marengo, Capriata d’Orba e Predosa ed è a sua volta inserita in un’area pianeggiante con forte vocazione agricola. L’area segue tutto il Torrente Orba, vero e proprio protagonista di questo viaggio, che non solo è il tesoriere dell’oro che abbiamo poi cercato, ma le sue rive ospitano numerosi alberi (soprattutto salici, pioppi, querceti e robinieti). Inoltre, questa riserva e la stessa Cascina Merlanetta è divenuta famosa per la recente ricomparsa del Lupo.

Impossibile poi non citare i numerosi nidi di gruccioni creati tutti sulle sponde del torrente. Il gruccione è una perla del Monferrato: piccolo e dal canto allegro, i suoi colori accesi potrebbero farlo sembrare un uccello tropicale, ma al contrario è una specie autoctona che crea i suoi nidi scavando cunette nelle profondita degli argini dei fiumi, come accade sull’Orba, cosa che permette loro di non dover covare tutto il giorno grazie alla temperatura costantemente mantenuta superiore ai 20°C.

Cascina Merlanetta

Guidando, e poi camminando, e poi ancora guidando tra il fiume e gli alberi, nel silenzio della motorizzazione elettrica della Kuga che si attiva sotto i 50 km/h, capitiamo in un grosso complesso, visibilmente una cascina, dotata anche di diverse piazzole per la sosta camper, in perfetta linea con un’avventura senza una meta prestabilita come la nostra. Suonando, scopriamo essere la Cascina Merlanetta, agriturismo e fattoria didattica.

La lunga storia dell’oro in Piemonte

Parlando alla proprietà del nostro viaggio, veniamo a sapere che tra le numerose attività proposte dalla Cascina c’è anche quella che cerchiamo noi. Camperisti e turisti di ogni genere possono però essere istruiti da Daniele Cermelli, il proprietario, sulla ricerca dell’oro, e proprio nella riserva naturale speciale del Torrente Orba la Regione Piemonte ha individuato l’unica area autorizzata alla ricerca dell’oro manuale – e mai meccanica – a scopo amatoriale, scientifico e didattico. Grazie alla copiosa presenza del quarzo bianco, le sabbie del torrente sono aurifere e non è difficile portare a casa qualche grammo del prezioso metallo.

Cascina Merlanetta Portico

Prima della ricerca, tra l’altro, è possibile ripercorrere un po’ di storia della ricerca dell’oro, e dell’agricoltura, nel museo che Cermelli ha predisposto all’interno della cascina: qui, tra documenti, articoli di giornali, reperti geologici di era celtica e romana, e macchinari originali, scopriamo che la ricerca dell’oro nella zona ha lunghe radici, e veniva praticata dai celti, dai romani.

Cascina Merlanetta Sarcofago romano

Nel tempo ha poi avuto tentativi di meccanizzazione, per rendere il processo più semplice e con anche brevetti su macchinari adibiti allo scopo, finché il governo italiano non ha deciso di rendere legale solo la ricerca manuale. Scopriamo anche che l’oro dell’Orba scende dalle montagne del Parco delle Capanne di Marcarolo, e che pare che tutti i corsi d’acqua auriferi della zona contengano la parola “Oro” nel nome, come lo stesso Orba, ma anche la Dora Baltea e diversi fiumi della zona.

Pala, badile e… calamita!

Oggi, la ricerca dell’oro è un hobby di grande fascino, e sia la Regione Piemonte sia lo stesso corso fornito dalla Cascina Merlanetta permettono di ottenere un tesserino gratuito con possibilità di raccogliere fino a 5 grammi al giorno.

Ricerca oro

Finita la visita al museo, quindi, Daniele ci mostra in una sorta di demo ricreata nel cortile della Cascina come si cerca l’oro in un fiume, armati di pala e badile, ma anche del ferro che ci servirà per separare la Magnetite dall’oro verso la fine delle operazioni. Un processo che si fa ancora più affascinante quando, dopo aver indossato gli stivali impermeabili, usciamo dal cancello e andiamo direttamente al fiume. Qui, scegliamo il punto migliore (un’ansa dove durante le piene il metallo si deposita senza venire trasportato via), e tra i ciottoli setacciamo la sabbia alla ricerca delle pagliuzze che contengono il metallo.

Ricerca oro

Usando il badile, passiamo la sabbia finché non rimane quella più fine, cercando di eliminare le impurità roteando il piatto più volte nell’acqua per rimuovere i materiali più leggeri. Non serve aspettare molto per vedere apparire sempre di più delle piccole scagliette d’oro purissimo, che andiamo ad amalgamare insieme con il dito per farle risplendere alla luce. Un’emozione in grado di far venire le farfalle nello stomaco, soprattutto per questa inaspettata fortuna del principiante.

Bosco Marengo e Casale Monferrato

L’apprendimento e la ricerca dell’oro possono richiedere anche tutta la giornata, ma intorno alla Cascina e al Torrente il Monferrato è ricco di cose da vedere, come noi ora ci sentiamo un po’ più ricchi dopo aver completato la nostra missione. A circa 4 km da Casal Cermelli si trova infatti Bosco Marengo, teatro di quella celebre battaglia del 1447  che vide la sconfitta dell’esercito francese di Re Carlo di Valois-Orléans ad opera dell’Aurea Repubblica Ambrosiana, il breve periodo repubblicano del Comune di Milano tra la morte di Filippo Maria Visconti nel 1447 e il 1450, anno cui Francesco Sforza fu proclamato Duca di Milano. Ma a Bosco Marengo è possibile vedere anche la casa natale di Papa Pio V, quell’Antonio Ghisleri dalle umili origini che rivoluzionò la Chiesa Cattolica: sempre fedele al saio domenicano, a lui si deve l’odierna divisa bianca del Papa; e fu sempre lui l’iniziatore del Concilio di Trento, da cui sarebbe nata la famosa Controriforma in opposizione alla Riforma Luterana.

Proseguendo, in un viaggio di circa mezz’ora, arriviamo a Casale Monferrato, antica capitale del tanto conteso Marchesato. Una nobile cittadina sulla riva del Po, che nacque come borgo di poche case – da qui il nome Casale – e che oggi è una meraviglia. Passeggiando si ammirano i portici eleganti, la fierezza dei suoi abitanti; si ammirano i palazzi nobiliari con i cortili interni, veri e propri capolavori, il Duomo coi suoi 900 anni di storia e una delle sinagoghe più belle d’Europa. Sono questi i monumenti che raccontano il ricco passato della Capitale del Marchesato che, in maniera analoga ma geograficamente opposta al Ducato di Mantova (e la citazione non è casuale, dato che i Gonzaga governarono entrambi) esistette per otto secoli come enclave indipendente nel territorio dei Savoia. Una storia fiera, che risale ai tempi di Ottone I, Sacro Romano Imperatore che il 21 Marzo 967 donò a un certo Aleramo di Sassonia, per ringraziarlo delle sue prodi gesta, il territorio della marca che lui potesse circondare in tre giorni di marcia a cavallo, senza perdere nemmeno un ferro. L’ultimo giorno, il cavallo perse un ferro che lui sostituì con un pezzo di mattone, ma non sapendo Aleramo esprimersi se non in piemontese, lo chiamò “Mun Fra”, ovvero Mattone Ferrato: Monferrato.

Le Cattedrali sotterranee di Canelli

Muovendoci ancora, e arrivando nella provincia di Asti dopo un’oretta di viaggio, arriviamo a Canelli. Questo spostamento leggermente più lungo ci permette di apprezzare ulteriormente la dotazione tecnologica della nostra compagna di viaggio: la Ford Kuga Hybrid ST Line ha infatti percorso più del 60% del viaggio sfruttando il piccolo motore elettrico, recuperando tra l’85 e il 100% dell’energia a ogni frenata. La silenziosità di marcia ha quindi consentito di immergerci ancora meglio nel suono di elevata qualità garantito dal sistema audio Bang & Olufsen, azienda danese ormai da lungo tempo partner di Ford.

Canelli

Tra ottima musica, quindi, arriviamo a Canelli. Il Paese, insieme all’Asti Spumante, è dal 2014 Patrimonio dell’umanità UNESCO, per merito delle sue suggestive Cattedrali sotterranee, ovvero cantine tutte sottoterra, veri e propri capolavori di ingegneria e di architettura enologica dove viene invecchiato il celebre spumante. Noi decidiamo di fare visita alle Cantine Contratto, fondate nel 1867 e che con 160 anni di storia sono tra le più antiche del Paese. Qui, infatti, Giuseppe Contratto iniziò a vinificare uve moscato del Monferrato per produrre uno dei primi spumanti italiani rifermentati in bottiglia, e dopo poco, nel 1910, iniziano a conquistare i mercati esteri come simbolo di prestigio e qualità, tanto che le Cantine Castrato nel 1913 sono fornitori ufficiali del Vaticano, della Casa Reale Belga e degli stessi Savoia. Nel 1919 arriva il primo spumante italiano millesimato, scelta innovativa della casa che punta ad esaltare ogni singola annata, mentre nel 1920 la Cantina inizia a produrre anche Vermouth e Liquori.

Cantine Contratto

La visita ci porta all’interno della Cattedrale sotterranea, in un luogo suggestivo fin dall’ingresso superiore, affacciato sulla strada e di squisita architettura del Primo Novecento, con elementi vagamente Art Deco. Come visitatori, è possibile scegliere i Tour Classico da 120 minuti (€ 40 per adulti, € 20 per i bambini) a cui segue degustazione deigli spumanti metodo classico. La visita più lunga, con pacchetto Spend A Day With Us, comprende anche il pranzo da Ape Wine Bar e una seconda visita alla cantina La Spinetta.

Cantine Contratto

Via G.B. Giuliani, 56

14053 Canelli (AT)

visite@contratto.it

Dove mangiare

A Bosco Marengo, ci imbattiamo nella Locanda dell’Olmo, pittoresco ristorante del Paese dall’architettura classica, che da 25 anni propone della tipica cucina piemontese con elementi moderni e rivisitati per accontentare anche il gusto più raffinato – e infatti noi siamo rimasti molto contenti.

Locanda dell’Olmo

Il locale nasce dall’unione di due passioni, quella per il vino e quella per la preparazione di piatti sempre legati rigorosamente al territorio, ma anche il risultato della fusione della cucina del Basso Piemonte e della Liguria. La conduzione è da sempre familiare, con la cucina curata da Gianni e Michela, e la sala gestita da Andrea.

Locanda dell’Olmo: Agnolotti

La nostra cena si è composta di un antipasto con assaggio di vitello Tonnato, tartare di manzo e tortino salato con fonduta di formaggio. Come primo, invece, degli ottimi agnolotti piemontesi al brasato che rimarranno tra i più indimenticabili tra le nostre esperienze, mentre come dolce l’immancabile Bunet, il “budino” piemontese di antichissima tradizione fatto di cacao, zucchero, uova, amaretti secchi e liquore, accompagnato in questo caso da un canestrello. Il tutto accompagnato dal vino bianco Alta Langa DOCG Blanc de Blancs della cantina Fontanafredda.

Locanda dell’Olmo

Locanda dell'Olmo

Piazza del Mercato 7/8

15062 Bosco Marengo

Instagram: @locandadellolmo

Dove Dormire

La Cascina Merlanetta, che come vedremo ci renderà veri e propri ricercatori d’oro, è un’azienda agricola a conduzione biologica, ma anche fattoria didattica e agriturismo. Il grande complesso dispone di area di sosta camper perfettamente attrezzata: tutte le postazioni dispongono di attacco luce e acqua, e per gli ospiti la Cascina mette a disposizione un blocco servizi con bagno, docce, lavanderia (lavatrice e asciugatrice), ma anche uno spazio cucina con sala da pranzo qualora i viaggiatori non volessero né usare la cucina del camper, né uscire fuori a cena. La sosta camper è slegata dal soggiorno e dalle attività legate al torrente: i camperisti possono venire a sostare chiamando il proprietario Daniele Cermelli, e decidendo per quanto rimanere.

Oro trovato

All’interno della Cascina Merlanetta, gli ospiti possono soggiornare nell’Appartamento Rurale. Un ambiente accogliente e di recente ristrutturato, con tutti i servizi e i comfort: un letto a castello matrimoniale, che offre spazio per tutta la famiglia, cucina con sala in ambiente open space, e bagno comprensivo di asciugamani e phon.

Appartamento Rurale

È l’ideale per un rilassante soggiorno nel silenzio della natura, dove sentire solo il suono degli uccelli e degli animali presenti nella fattoria didattica.

Cascina Merlanetta

Via Ovada 42 -15072, Casal Cermelli (AL)

www.cascinamerlanetta.it

La compagna di viaggio

Aspetto sportivo, tanto spazio, e anima offroad: la nostra compagna di viaggio è la Ford Kuga nella sua potente, ma efficiente, versione full hybrid con motore 2.5 benzina da 190 CV unito a un’unità elettrica, per consumi contenuti e la trazione integrale. La linea è quella morbida, con punte squadrate, delle nuove Ford, ultimo baluardo del Kinetic Design 2.0 che vede all’anteriore la grande griglia, logo piccolo spostato sul cofano e fari, qui matrix LED adattivi, di forma allungata. Al posteriore, un profilo verticale e muscoloso, con il nome Kuga a caratteri distanziati. Gli interni sono ben fatti e piacevoli sia alla vista che al tatto, con cruscotto digitale opaco per essere sempre visibile, e display touch centrale da 8 pollici compatibile via cavo ad Android Auto ed Apple CarPlay, per ascoltare le playlist Spotify con l’incredibile sistema audio B&O.

La trazione integrale qui può essere sfruttata in diversi modi grazie alle tante modalità di guida: Eco e Normal per la città e la vita quotidiana, la Sport per divertirsi su strade extraurbane, mentre Bassa Aderenza e Fango sono quelle più indicate per l’offroad, o per la guida su neve e terreni scivolosi. È proprio con queste modalità che, superato il Castello di Canelli, ci siamo letteralmente immersi nei vigneti del Monferrato, quasi al confine con le Langhe, abbandonando l’Asfalto e potendo contare sulla ripresa fulminea, ma mai brusca, della Ford Kuga che anche quando ci siamo incastrati tra i numerosi dossi tipici di una strada non asfaltata, si è divincolata facilmente, portandoci a destinazione e riportandoci sull’asfalto.

SCHEDA FORD KUGA FULL HYBRID

  • Potenza: 190 CV;
  • Coppia: 200 N/m;
  • Velocità massima: 196 km/h;
  • Consumo medio: 5,7 l /100 km;
  • Emissioni di CO2: 131 g/km;
  • Prezzi: da 43.335 euro