Al Rocol
WINE WEEKEND

CASTELLI, CANTINE E UN AGRITURISMO DA PREMIARE: IN FRANCIACORTA CON LA RENAULT ARKANA IBRIDA

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Un piccolo territorio a nord di Brescia e appena a sud del lago d’Iseo, sua principale fonte d’acqua. È la Franciacorta, in passato zona franca dell’Impero (da cui il nome, versione moderna di Curte Franca) perché esente dal pagamento delle tasse, celebre per i suoi numerosi castelli ancora visitabili, e le cantine che, da una trentina d’anni, l’hanno resa famosa, soprattutto per le sue Bollicine. Castelli medievali, che nel corso del tempo hanno conosciuto diverse evoluzioni, unendo la più spartana architettura militare a ville rinascimentali rinomate e ricche di dettagli.

Appena 275 kmq di superficie, circa, e per questo facile da visitare. Soprattutto se l’occasione è quella di consegnare alla “Al Rocol” di Ome (BS), e al suo proprietario Gianluigi Vimercati, anche presidente di Agriturist Lombardia, la targa di vincitore di Agriturismo Premium Nord 2022, per i Weekend Green Awards.

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Gianluigi Vimercati

A bordo della Renault Arkana E-Tech Hybrid, il SUV Coupé della Losanga dalla linea sportiva e dal motore derivato dalla Formula 1, siamo partiti alla scoperta della Franciacorta.

Si ringrazia Visit Brescia per la collaborazione.

IL CASTELLO DI BORNATO

Prendendo l’autostrada A4 da Milano in direzione Brescia, si esce a Ospitaletto e si è subito catapultati nella bellezza della Franciacorta.  Proseguendo di poco e arrivando a Erbusco, è possibile iniziare a seguire la Strada del Vino della Franciacorta, un percorso panoramico e abbastanza articolato che segue tutte le cantine della zona, ma soprattutto attraversa tutte le colline immerse nei boschi, dando una sensazione di relax e permettendo di godersi la guida full hybrid e i 145 CV della Renault Arkana.

Tra i numerosi castelli che si trovano su questa via, uno dei più interessanti è il Castello di Bornato con Cantina a Cazzago San Martino. Fu eretto nel XIII secolo sui resti di un’antica e poderosa roccaforte romana che fungeva da presidio della strada consolare tra Bergamo e Brescia. In seguito, Inverardo da Bornato la ampliò e rafforzò con una cerchia di 300 metri di mura merlate, nonché torri, contrafforti, fossati e un ponte levatoio, dandole la struttura attuale. Fu poi il nipote Giambellino, appassionato e commerciante di arti e letteratura, a renderla la sua dimora e luogo d’incontro di artisti e poeti italiani, compreso Dante Alighieri.

Oggi è arricchito dalla splendida Villa Orlando, in stile rinascimentale e affrescata, costruita dentro le mura della fortezza medievale. La Villa fu realizzata nel 1564 dalla famiglia Gandini, erede dei Bornato ma dagli anni ’30 è di proprietà dei livornesi Orlando (da cui prende il nome), che ancora oggi qui vivono e permettono al pubblico di accedervi con visite guidate e degustazioni. È nelle antiche cantine del castello, sotto la torre principale, che per 700 anni si è prodotto il vino del Castello di Bornato. Inoltre ci sono anche

Nel Castello, oltre a mura merlate, contrafforti, ponte levatoio e sotterranei, sono presenti il parco all’italiana e il giardino all’inglese, con diverse piante secolari tra cui si annoverano cedri del Libano, ginkgo biloba e una rarissima Sophora japonica di 200 anni. nonché una grotta realizzata nel 1800 dentro le mura medievali, e le cantine antiche sotto la torre principale. Conclude la piccola sacrestia della cappella privata di San Francesco, che include una collezione di libri sacri del Settecento.

PER SOGGIORNARE: a ridosso delle mura, sorge una cascina del 1200, sapientemente ristrutturata, che ospita il Franciacorta Country Lodges per un soggiorno tra i vigneti.
Cinque appartamenti di grande fascino con camino in pietra e mattoni, pavimento in cotto e travi a vista per condividere le meraviglie di una terra da scoprire.

IL RISTORANTE: adiacente alle mura del Castello, un tempo antica scuderia, il Ristorante mantiene intatto il fascino del tempo. All’interno delle mura risalenti al XVI secolo, un’atmosfera di solidità e tranquillità che nelle sale conservano i segni dell’antico utilizzo. La cucina è innovativa ma con ingredienti tradizionali.

IndirizzoVia Castello, 24, 25046 Bornato BS

Telefono030 725006

L’abbazia di Rodengo Saiano

 Lasciando il Castello di Bornato, riprendiamo l’Arkana e guidiamo per una decina di minuti, arrivando a Ome, fulcro di tutte le nostre scoperte. Qui si trova infatti l’agriturismo vincitore, ma pur essendo piccolo questo paese offre molto da scoprire. A cominciare dal monumentale complesso dell’Abbazia Olivetana di San Nicola, forse uno degli esempi più belli di monasteri benedettini in tutta la Lombardia.

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Credits: Visit Brescia

Fu fondata dai Monaci Benedettini Cluniacensi che istituirono come “francha curtis” (appunto “corte franca”, esente da ogni autorità) il priorato di Rodengo, che fino al 1195 fu intitolato a San Pietro, e poi a San Nicolò di Bari.

Uno dei chiostri dell’Abbazia

Nel 1446 Papa Eugenio IV la diede alla Congregazione Olivetana, autrice da zero di tutto l’attuale complesso, ristrutturato e reso Abbazia nel 1534 con gusto rinascimentale.

L’interno affrescato dell’abbazia

Lo dimostrano gli interni interamente affrescati, con giochi di prospettiva ed effetti ottici, opera di famosi pittori quali il Gambara, il Romanino, il Moretto, ma anche il Castellini e il Lechi. Soppresso da Napoleone nel 1797 e poi ridotto male dalle occupazioni militari, nel Dopoguerra il Monastero vide il ritorno degli Olivetani e l’8 Febbraio 1969 Papa Paolo VI volle che l’Abbazia fosse completamente ristrutturata.

Il Maglio di Ome

 La visita all’Abbazia lascia sicuramente un segno nell’animo, ma rimanendo in un contesto tardo-medievale, a Ome va visto anche il Maglio, borgo rurale e quasi fermo nel tempo, da cui volendo parte un sentiero immerso nella natura.

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Questo borgo è composto da un nucleo di edifici in pietra, inseriti nel Sistema Museale di Valle Trompia. Due le sedi museali: la prima, quella per cui il Borgo è noto, è il Museo Il Maglio Averoldi. Si tratta di una fucina del XV secolo, con una ruota idraulica funzionante che ancora oggi lo muove e permette di assistere a dimostrazioni di lavorazione del ferro.

L’interno del maglio
Credit: Visit Brescia

L’altra, la Casa Museo Pietro Malossi, presenta un’ampia e variegata collezione privata di beni culturali, che spaziano dalle stampe e i quadri, alle armi, fino alla mobilia originale.

Al Rocol: innovazione e sostenibilità

 Meta finale del nostro viaggio è la Cantina Al Rocol di Ome, di proprietà della famiglia Vimercati Castellini: è stato infatti Gianluigi, proprietario e Presidente di Agriturist Lombardia, ad accoglierci e ad accompagnarci per la degustazione e la cena, e a lui abbiamo consegnato la targa dei Weekend Green Awards,  come  AGRITURISMO PREMIUM 2022.

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Il giardino dell’agriturismo Al Rocol

Gianluigi conduce l’azienda insieme alla sorella Francesca, responsabile dell’accoglienza, al padre Giovanni, che si occupa dell’azienda vitivinicola, e alla madre Daniela, responsabile della cucina.

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Agriturismo con una forte presenza di turisti europei (15 le camere e gli appartamenti, in stile country) la sua attività principale è ovviamente la produzione di vini di qualità, realizzate da uve proprie, nobili e tradizionali, e coltivate su terrazzamenti in collina, di cui uno (quello delle foto), appena di fianco all’edificio.

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L’interno della cantina, dove viene servita la degustazione

Il Rocol produce pregiati Franciacorta, corposi Curtefranca Rosso e produmati Curtefranca Bianco, in una tenuta di 34 ettari con vigne ben esposte al sole alternate all’uliveto e al bosco di querce, castagni e robinie secolari ove volendo passeggiare o farsi una gita in mountain bike. Diversi i processi di lavorazione, rigorosi e attenti, con tempi che possono richiedere dai 3 ai 5 anni a seconda della corposità e dell’identità che si vuole dare al vino.

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I tavoli esterni dove si consuma la cena

I visitatori sono accolti tutti i giorni della settimana, e possono assaggiare pregiati vini, l’olio extra-vergine d’oliva, l’aceto, la grappa Chardonnay, le marmellate e altri prodotti locali della fattoria. Come nel nostro caso, è possibile anche cenare con piatti stagionali della tradizione bresciana, come i casonèi al bagoss, brasato al vino rosso, formaggio dalle montagne vicine, e anche frutta fresca.

Al Rocol

Via Provinciale, 79 – Ome (BS)

030 6852542 – info@alrocol.com

La nostra compagna di viaggio

 Il nostro viaggio ha avuto come compagna la Renault Arkana E-Tech hybrid da 145 CV combinati dati da un motore turbo benzina e ben due motori elettrici, tecnologia propria di Renault: il primo garantisce la frenata rigenerativa, il secondo sostiene il motore termico dando coppia e spinta, per una guida sempre piacevole e per procedere nell’80% del tempo in città in modalità full electric, con un notevole risparmio sui consumi, riscontrati di circa 4,5 litri ogni 100 km.

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Un SUV Coupé elegante  in due allestimenti: il più discreto Zen, e lo sportivo R.S. Line. Un SUV spazioso, con una grande capacità di carico e, nonostante il tetto che scende, con grande abitabilità posteriore.

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All’interno la comodità è garantita, mentre dietro c’è un cluster digitale ben definito unito al display touch da 8 pollici compatibile con la smartphone replication. Ottimo, infine, l’impianto Audio Bose.

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SCHEDA RENAULT ARKANA

Potenza: 145 CV;

Coppia: 148 N/m;

Velocità massima: 172 km/h;

Consumo medio: 4,5 l /100 km;

Emissioni di CO2: 109 g/km;

Prezzi: Da 31.550 euro