ABBIAMO “BRUCIATO” IL NOBEL ALL’ETIOPIA

E’  vero, già il 25 settembre, durante il nostro evento  WEEKEND PREMIUM AWARDS 2019, abbiamo consegnato il nostro riconoscimento all’Etiopia, o meglio all’opera che il primo ministro Abiy Ahmed Alì sta realizzando in nome del suo popolo, come la pace con l’Eritrea, con cui erano in guerra.

L’Etiopia ha fatto altre grandi riforme, ma  una è importantissima per noi: LA PACE CON LA NATURA, facendo piantare 350 milioni di alberi, il un giorno solo, il 30 luglio scorso, mentre altri Paesi come il Brasile li lasciano bruciare.

Perciò quando l’11 ottobre  è stato dato il Nobel al primo ministro, potevamo ben dire che li avevamo “bruciati” consegnando il nostro premio ben 15 giorni prima.

Certo, non possiamo competere con il Nobel, ma questo ci dà ugualmante gioia ed orgoglio per essere dalla parte giusta, per aver riconosciuto  prima di altri il merito che va a questa nuova Etiopia, che tra l’altro ha l’unico presidente di sesso femminule, in  tutta l’Africa.

Come ha due religioni,  la cristiana ortodossa e l’islam che convivono.

Ma il riconoscimento deve andare anche al suo passato, l’Etiopia può essere davvero definita la Culla dell’Umanità, in quanto è lì che è stata trovata Lucy, l’anello di congiunzione fra la scimmia e l’uomo, è lì che la scimmia diventò uomo. ed è da lì che arrivò l’Homo Sapiens da cui noi discendiamo. Anche se non sempre di mostriamo d’essere davvero Sapiens. Ma stavolta lo siamo stati.