Weekend Milano

A Palazzo Reale: la luce e la trasparenza di Nanda Vigo

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Franca Dell’Arciprete Scotti

 

E’ la prima retrospettiva antologica dedicata a Nanda Vigo, artista e architetto milanese che ha influenzato la scena artistica italiana ed europea degli ultimi cinquant’anni.

A Palazzo Reale, fino al 29 settembre, la mostra “Nanda Vigo. Light Project” a cura di Marco Meneguzzo, attraverso  circa ottanta opere – tra progetti, sculture e installazioni –  racconta l’eccezionale percorso di ricerca di una figura di assoluto rilievo nel panorama internazionale, dagli esordi, alla fine degli anni Cinquanta, sino alle esperienze più attuali.

In particolare la mostra vuole valorizzare il rapporto dell’artista con la città di Milano dove è  vissuta, e  ha elaborato la propria ricerca.

Protagonista del clima culturale milanese degli anni Sessanta, Nanda Vigo (Milano, 1936) inizia a realizzare i suoi Cronotopi dal 1962, in sintonia con lo spirito di ZERO, gruppo transnazionale di artisti tedeschi, olandesi, francesi, belgi, svizzeri e italiani, al quale prese parte.

Partecipe delle avanguardie e dei gruppi dei primi anni Sessanta, Nanda Vigo elabora una personale ricerca incentrata sulla luce, la trasparenza, l’immaterialità, che devono costituire l’opera e lo stesso ambiente abitato dall’essere umano, e di cui i “cronotopi” sono la concretizzazione artistica.

 

 

Vetri industriali, talvolta illuminati da neon, attraverso i quali la luce penetra e si manifesta allo sguardo, metafora della leggerezza, specchi inclinati e tagliati in modo da riflettere una impensata visione della realtà,  lavori di progettazione di design e di architettura (famosa la sua collaborazione con Gio Ponti per la Casa sotto la foglia, a Malo, del 1965, e la realizzazione del Museo Remo Brindisi a Lido di Spina del 1967).

Gli anni Ottanta sono caratterizzati dall’adesione ai concetti del Postmodernismo, mentre la produzione successiva torna alla seducente algidità del neon, delle luci radianti e diffuse, delle forme semplici e dinamiche.

In mostra  opere e progetti che abbracciano l’intero arco di produzione dell’artista: fulcro del percorso espositivo è un affascinante ambiente cronotopico, che occupa l’intera stanza degli specchi.

Perfetta per esprimere la quintessenza del modo di intendere l’arte di Nanda Vigo:  vivere esperienze trascendenti, andando oltre la materialità del quotidiano.

Una  monografia sull’opera di Nanda Vigo, a cura di Marco Meneguzzo, edita da Silvana Editoriale,  raccoglie la più esaustiva antologia critica sull’artista realizzata fino a ora.

“Nanda Vigo. Light Project”

Fino al 29 settembre 2019

Palazzo Reale, primo piano

ingresso libero