Si avvicinano le feste e come sempre viene alla mente la strada di Napoli famosissima in tutto il mondo, Via San Gregorio Armeno, con i suoi presepi, i suoi pastori, la sua allegria e la chiesa di San Gregorio Armeno dove è conservato il cranio del santo trafugato da Costantinopoli per salvarlo dalla distruzione.
Ma chi era San Gregorio Armeno l’Illuminatore, questo santo misterioso compatrono di Napoli nato in Armenia nel 257 circa e morto nel 332 circa dopo aver convertito il re Tiridate III e tutta la nazione al Cristianesimo? Per saperlo meglio andare a conoscere anche l’Armenia, questa terra mitica e sacra per il Cristianesimo. E così sui passi di San Gregorio Armeno Weekend&Viaggi Premium ha deciso di partire alla scoperta di un Paese autentico, per assaporare un viaggio indimenticabile in questa nazione nel cuore del Caucaso, dove passato e presente si intrecciano regalando al viaggiatore un’esperienza unica.
I voli diretti (Wizzair e Fly One) che in circa 4 ore collegano Milano, Roma e Venezia a Yerevan, la capitale, ne fanno una destinazione ideale per un breve viaggio di alcuni giorni, proprio quello che cerchiamo noi.
In dieci tappe abbiamo esplorato le sue meraviglie: dai monasteri che narrano di una fede incrollabile, ai vigneti che offrono vini sorprendenti, fino alle tradizioni culinarie custodite con orgoglio.
Yerevan: La città rosa
Il nostro viaggio inizia a Yerevan, la capitale armena. Con i suoi edifici in tufo vulcanico, sorprende per il mix di modernità e memoria storica. Simbolo di rinascita, Yerevan offre attrazioni come la Cascades, una scalinata artistica con vista sul Monte Ararat e sculture di Botero, il Memoriale del Genocidio Armeno, le fontane colorate che la sera animano piazza della Repubblica a suon di musica.
Il Museo di Storia svela 400.000 anni di storia armena, mentre la Ararat Brandy Factory racconta la tradizione del famoso brandy amato da Winston Churchill.
Khor Virap: Il legame spirituale con il Monte Ararat
A pochi chilometri dal confine turco, Khor Virap rappresenta la culla del Cristianesimo in Armenia. San Gregorio Armeno l’Illuminatore fu imprigionato proprio qui prima di convertire il Paese alla nuova fede. L’Armenia fu la prima nazione ad adottare il Cristianesimo quando nel 301 Tiridate III, dopo la conversione per mano di San Gregorio l’Illuminatore, lo dichiarò religione di Stato.
Il monastero, incorniciato dal maestoso Monte Ararat, è una visione da cartolina che lascia senza parole.
Areni: La culla del vino millenario
Considerata la capitale vinicola dell’Armenia, Areni ospita la più antica cantina del mondo, scoperta nel 2007 all’interno di una grotta dove sono state ritrovate giare per la fermentazione e una vasca per pigiare l’uva oltre ad acini e raspi di uva. Il tutto risalente a 6.000 anni fa.
Dopo lo stop alla vinificazione dettato dal regime dell’URSS (l’Armenia doveva produrre brandy, al vino avrebbe pensato la Georgia) con l’indipendenza la tradizione ha acquistato nuova forza e i vini armeni hanno conosciuto una rinascita e il numero delle cantine, parecchie seguite da enologi italiani, è in continua crescita. Alla Momik Winery, dal nome dell’architetto che costruì il monastero di Noravank poco distante, Nver e Narine offrono degustazioni con i vini prodotti con il vitigno Areni Noir che raccontano una storia di tradizione e innovazione.
Noravank: L’arte tra le rocce
Incastonato nella gola del fiume Amaghu dalle pareti di colore rosso, affacciato su un panorama mozzafiato, spicca il monastero di Noravank, uno dei luoghi di culto più antichi dell’Armenia, sepolcro ufficiale della dinastia degli Orbelyan e capolavoro dell’architettura medievale.
Le decorazioni scolpite e i motivi ispirati alla vite testimoniano l’abilità degli artigiani locali, mentre la posizione remota invita alla meditazione. E’ uno dei monasteri preferiti dalle coppie per i matrimoni.
Lago Sevan: Un paradiso d’alta quota
A 1.900 metri sul livello del mare, il Lago Sevan è il secondo lago più alto al mondo e uno degli specchi d’acqua più grandi e suggestivi del Caucaso. Le acque turchesi contrastano con le colline circostanti, e il monastero di Sevanavank, su una penisola, offre un panorama unico e un’atmosfera di pace.
Le prime due chiese, su un precedente insediamento pagano, furono fondate dallo stesso San Gregorio l’Illuminatore quando l’Armenia venne ufficialmente proclamata cristiana dopo la conversione del Re Tiridate III.
Garni e Geghard: Tra paganesimo e cristianità
Il Tempio di Garni, del I secolo d.C., è l’unico esempio di architettura ellenistica in Armenia e l’unica testimonianza del passato pagano del Paese.
Insieme al monastero di Geghard, scavato nella roccia all’interno della valle dell’Azat, rappresentano il passaggio storico dal paganesimo al Cristianesimo.
Entrambi siti UNESCO, sono tappe imperdibili per comprendere le radici spirituali di un Paese dove i monasteri sono essenziali e semplici nella loro architettura, per non distogliere i fedeli dalla preghiera.
Symphony of Stones: La natura come arte
Poco distante da Garni, la gola del fiume Goght ospita la Symphony of Stones, un monumento naturale composto di colonne basaltiche esagonali e pentagonali sospese e alte quasi 50 metri.
Formate dal raffreddamento della lava vulcanica assomigliano alle canne di un organo. Per accedere al sito, che incanta con la sua perfezione geometrica, seguire le indicazioni dei cartelli posti poco prima dell’arrivo al tempio di Garni e scendere nella gola.
Tsaghkunk: L’arte del lavash
Nel villaggio di Tsaghkunk si scopre il segreto del lavash, il pane tradizionale armeno. Prepararlo nel forno tonir, un forno interrato in argilla e pietra dove le braci poste sul fondo emanano il calore necessario, è un’esperienza che celebra l’amore e la condivisione tipici della cultura armena.
La sfoglia viene prima stesa con un mattarello e poi allargata con le mani quindi messa su un cuscino e bagnata leggermente per farla aderire alle pareti del forno. Tempo meno di un minuto e il pane è pronto.
Gyumri: La città della rinascita
Seconda città del paese, Gyumri sorprende per il suo fascino bohémien e le sue case scure in pietra vulcanica. Prima del devastante terremoto del 1988, che causò migliaia di vittime e distrusse gran parte del suo patrimonio architettonico, la città era un importante centro artistico e artigianale, rinomato per le sue scuole di pittura, scultura e musica.
Da non perdere una visita al laboratorio di ceramica fondato da Antonio Montalto, ex console onorario italiano e medico siciliano arrivato qui per aiutare dopo il terremoto e mai ripartito, che offre ai giovani della città opportunità uniche di apprendimento e sviluppo personale.
Armenia Wine Company: Tradizione e innovazione
Chiudiamo il viaggio con una visita all’Armenia Wine Company, una delle realtà più moderne del Paese. Con oltre 10 milioni di bottiglie di vino e circa 4 milioni di bottiglie di brandy prodotte ogni anno è una delle più grandi aziende vinicole dell’Armenia che unisce millenni di tradizione vinicola a tecniche moderne.
Con visite, degustazioni e un museo dedicato alla storia del vino, l’azienda è una testimonianza dell’eccellenza enologica del Paese.
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