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A Napoli durante le feste si gustano i roccocò

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Insieme agli struffoli, ai raffioli, ai mostaccioli e ai susamielli, i roccocò sono i dolci napoletani delle feste per eccellenza. E rispettano la tradizione che vuole tra gli ingredienti dei dolci di fine anno la frutta secca, come segno di buon augurio e buona fortuna. La tradizione legata alla frutta secca è antichissima e risale addirittura agli antichi romani.

Si è però tramandata nei secoli in tutte le regioni dell’ex impero. Basti pensare che i Francesi preparano il loro menù per il Cenone di Capodanno con tredici diversi tipi di frutta secca. In Italia, invece, alterniamo noci, nocciole, arachidi, mandorle, ma anche datteri e fichi, come ingredienti dei piatti o anche da mangiare semplicemente così.

I roccocò, biscotti medievali

Se andate a Napoli per le feste, non perdete l’occasione di assaggiare questi biscotti a base di farina, mandorle, zucchero, canditi e un misto di spezie chiamato pistò. La loro forma è quella di una ciambella un po’ schiacciata, di circa dieci centimetri. Nella versione tradizionale sono piuttosto duri e per renderlo più morbido si gusta bagnandolo nello spumante, nel vino bianco, oppure nel marsala o nel vermouth. Ne esistono, tuttavia, anche versioni più morbide.

Il perché della “durezza” consiste nel fatto che, secondo la tradizione più pura, i roccocò si preparano la notte dell’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, ma poi si conservano e si consumano per tutta la durata delle feste natalizie. Si trovano sulle tavole, quindi, a Natale, a Capodanno e fino all’Epifania. Ma nessun vieta di prepararli anche in altri periodi dell’anno.

Ogni volta che addentate uno di questi squisiti biscotti, ricordatevi poi di stare gustando un pezzo di storia. La loro origine, infatti, risale al 1320. A inventarli sarebbero state le monache del Real Convento della Maddalena di Napoli. Sarebbero invece stati i francesi a dare loro il nome. Roccocò deriverebbe infatti dal termine rocaille, per la loro forma simile a una conchiglia arrotondata, ricorrente nelle decorazioni barocche.

Insomma, che decidiate di gustarli “sul posto”, mentre visitate o tornate a Napoli, oppure se vi viene voglia di provarli, in qualunque regione d’Italia o del mondo viviate, ecco di seguito la ricetta tradizionale. Con un consiglio: se preferite la versione più morbida, togliete un po’ prima i roccocò dal forno.

Roccocò

Ingredienti per circa 25 biscotti

  • 1 kg di farina 00
  • 900 gr di zucchero
  • 900 gr di mandorle con la buccia
  • Buccia grattugiata di 1 arancio grande
  • Buccia tagliata di 3 mandarini
  • Buccia grattugiata di 1 limone grande
  • 25 gr di pisto (mix di cannella, chiodi di garofano, cardamomo e noce moscata)
  • 2 gr di bicarbonato in polvere
  • 150 gr di canditi (scorzetta e cedro)
  • 100 ml di acqua tiepida
  • 50 gr di miele millefiori
  • 200 ml di succo di arancia e mandarini
  • 1 bacca di vaniglia
  • 1 pizzico di sale

Per decorare

  • 2 uova
  • 100 gr di mandorle
  • 1 cucchiaino di zucchero

Mettete a tostare le mandorle, fatele raffreddare poi tritale grossolanamente. Disponete poi la farina a fontana su una spianatoia e praticate un buco nel centro, dove metterete lo zucchero, le mandorle tritate, la buccia grattugiata del limone, quella dell’arancio e la buccia dei mandarini a dadini, il pisto, i canditi tagliati a dadini e la vaniglia grattugiata. Spremete gli agrumi, filtrate per eliminare le parti più corpose, poi aggiungete l’acqua al succo e mettete a intiepidire sul fuoco. Togliete dalla fiamma e aggiungete il bicarbonato di ammonio e il miele, che lascerete sciogliere. Versate poi il composto gradualmente sull’impasto e lavorate a mano tutti gli ingredienti fino a ottenere una pasta morbida ma non appiccicosa.

Tagliate l’impasto in porzioni di circa 100 gr cadauna e stendetelo a bastoncino formando una ciambellina. Rivestite poi una teglia di carta da forno e adagiatevi sopra i roccocò, distanziandoli bene gli uni dagli altri, perché con la cottura tendono a gonfiarsi e potrebbero attaccarsi. Appoggiate qualche mandorla su ciascun roccocò premendo leggermente, poi spennellati con le uova sbattute con lo zucchero e infornatele a 150°C per circa 30/40 minuti a seconda se li preferite più morbidi o più duri.

Sfornateli e sollevateli dalla teglia con una spatola, poi capovolgeteli e lasciateli raffreddare. Servite croccanti. Si possono conservare in una busta di carta per circa 10 giorni.