Autunno, tempo di vendemmia e torna attuale il tema dell’enoturismo. Non solo legato alle visite guidate in cantina e alle passeggiate o pedalate tra gli scenari incantati delle colline ammantate di vigneti, ma anche quello legato ai vini di qualità, prodotti unici e inimitabili, legati ai territori. Perché il loro sapore unico è dato proprio dalle caratteristiche altrettanto uniche del microclima, della terra, dall’arte della viticoltura.
“Eruzioni di gusto” e i vini vulcanici
Delle opportunità e delle potenzialità di un enoturismo legato alle peculiarità dei territori e della necessità di “fare sistema” si è parlato nella terza edizione di “Eruzioni del gusto”, uno degli eventi più importanti e innovativi di tutto il sud Italia, che si è tenuto nei giorni scorsi nella prestigiosa sede del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, tra Napoli e Portici, dove, nel 1839, nacque il primo tratto di ferrovia a doppio binario, lungo 8 km.
L’evento ha coinvolto tutti i grandi territori “vulcanici” d’Italia, non solo dal Vesuvio all’Etna, ma anche tutti i distretti agroalimentari che sono legati per cultura, storia e produzioni alla terra lavica, dal Veneto alla Toscana, dal Lazio alla Lucania. Tra i diversi laboratori di assaggio e i master class, a “Eruzioni di gusto” erano presenti tutti e cinque i consorzi di tutela dei vini campani, che hanno testimoniato la grande biodiversità enologica.
“Eruzioni del gusto” è stato organizzato dall’Associazione culturale Oronero. “Stiamo posizionando, d’intesa con la Regione Campania, il nostro territorio come vetrina internazionale del turismo enogastronomico”, ha detto Carmine Maione, presidente di Oronero. Un progetto che, come afferma “è stato ben accolto anche dalla Regione Toscana, pronta a stendere un protocollo con la Regione Campania sul tema del turismo enogastronomico”.
E sul futuro dell’enoturismo si è espresso anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo: ”Eventi come Eruzioni del Gusto sono fondamentali per comunicare al mondo la qualità dei nostri prodotti agroalimentari sotto un unico brand “Campania”. Nel futuro, chi mangia e beve campano dovrà essere consapevole della eccezionalità dei prodotti della nostra terra”.
“Siamo la patria della Dieta Mediterranea, non intesa soltanto come stile di vita, ma come declinazione di identità e qualità del cibo. È il momento giusto per consolidare la sinergia tra l’assessorato all’Agricoltura e tutti i soggetti che, in questo senso, contribuiscono a fare sistema. Stiamo lavorando, anche grazie alle risorse della programmazione dei fondi europei, al raggiungimento di questo obbiettivo “.
Il vino motore del turismo a 360°
”Arrivare a Napoli”, ha aggiunto Giampietro Comolli, presidente dell’osservatorio economico del vino, dell’istituto del sale alimentare e docente dei distretti produttivi turistici, “non è solo una questione di eruzione del gusto, ma è una emozione a 360 gradi per quello che il territorio partenopeo offre con alle spalle 2500 anni di storia.”
Dall’evento è infatti emersa l’importanza di una visione nazionale, in termini di indirizzo, brand e valorizzazione unica per presentare un vero sistema-Paese e puntando su un modello diverso da tutti gli altri.
“Occorre”, ha continuato Comolli, “creare una nuova filiera integrata e allargata a tutti i servizi alla persona indispensabili per i fruitori, dai mezzi pubblici alle bici elettriche, dai parcheggi alla cartellonistica, puntando anche su una digitalizzazione forte e hotspot automatici diffusi. Una rete di sistema è l’unica via da intraprendere subito per valorizzare la cultura enogastronomica come attrattore turistico e come espressione dell’identità del territorio”.
INFO: www.eruzionidelgusto.it