5 Borghi da scoprire al Centro Sud per un’estate verde-blu

Di Beba Marsano

Per i nostri weekend estivi (Covid permettendo) ecco cinque tra i comuni al Centro e al Sud tra i più sostenibili d’Italia. Abbiamo scelto Borghi ad alto tasso di verde, ma ricchi di storia, arte e tradizioni. Alcuni sono Spighe Verdi, eco-label che certifica la qualità ambientale delle località rurali con effetto positivo sugli ecosistemi.

Altri sono Bandiere Blu, certificazione di qualità ecologica in nome della sostenibilità ambientale, nel rispetto di ben 32 parametri tecnici, che negli ultimi quattro anni devono risultare “eccellenti” in base ai campionamenti eseguiti dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (ARPA). Vediamoli insieme.

FIESOLE (Firenze)

Tra Otto e Novecento questo borgo affacciato su Firenze diventa buen retiro di artisti e viaggiatori. D’Annunzio ne è ispirato per una delle poesie più belle, La sera fiesolana; Le Corbusier lo trova “una rivelazione” e Böcklin vi si trasferisce fino alla morte. Senza dimenticare Thomas Gray, John Ruskin, Marcel Proust, tutti rapiti dai silenzi mistici, dagli scorci poetici e dal fascino pittorico dei famosi giardini. Nel cuore del borgo, il Museo Bandini custodisce magnetici fondi oro, dove santi, angeli e madonne sfolgorano in una serenità senza tempo.

MONDOLFO (Pesaro e Urbino)

Borgo fortificato tra i più belli delle Marche, “fortezza adriatica” nel lembo orientale della provincia di Pesaro e Urbino, Mondolfo sfoggia da pochi mesi un nuovo look, risultato del progetto Mondolfo galleria senza soffitto. Che, con interventi di arte urbana permanente, ha trasformato il centro storico rinascimentale in museo a cielo aperto. Due i percorsi all’interno della doppia cortina muraria quattrocentesca, opera del genio militare di Francesco di Giorgio Martini. Uno affidato a interventi di street art, firmati da nomi di punta del panorama italiano, l’altro alle gigantografie di un maestro della fotografia internazionale quale Mario Giacomelli (1925-2000).

MONTEFALCO (Perugia)

Si dice Montefalco e il pensiero corre subito al Sagrantino, il grande rosso buono per le tavole, ma anche per gli altari, tanto da derivare il nome proprio dai sacramenti. Indicato dal FAI come “città ideale d’Italia”, il piccolo centro umbro è anche incantevole borgo d’arte, dove visitare il complesso museale di San Francesco, in cui il Perugino ha lasciato una luminosa Natività e Benozzo Gozzoli un mirabile ciclo di affreschi sulla vita del Poverello di Assisi.

POSITANO (Salerno)

Sono infinite le ragioni per una fuga a Positano. Passeggiare lungo il Sentiero degli Dei, inserito da National Geographic tra le 50 strade più belle del mondo. Tuffarsi nel minuscolo arcipelago di Li Galli, storica proprietà di Rudolf Nureyev. Dormire a Villa Tre Ville, già dimora del regista Franco Zeffirelli, trasformata in hotel dal fascino unico in cui le suite hanno i nomi degli ospiti che la frequentarono, da Maria Callas a Leonard Bernstein. E da qui partire alla scoperta della Costiera, “paesaggio incomprensibile” per lo scrittore ottocentesco Astolphe de Custine, dove “solo il mare è orizzontale, e tutto ciò che è terra ferma è quasi perpendicolare”.

OSTUNI (Brindisi)

Famosa come “città bianca” per il pittoresco centro storico intonacato con candida calce, Ostuni srotola su tre colli il suo dedalo di stradine, scalinate, corti e piazzette animate da botteghe artigiane e ristorantini di cucina locale. Al centro del borgo – gioiello della Valle d’Itria, la “Valle dei Trulli” – troneggia la quattrocentesca Concattedrale romanico-gotica, traforata da un rosone a 24 raggi di rara bellezza, il secondo più grande d’Europa dopo quello della chiesa di Santa Maria del Pi di Barcellona.