Auto & Donna

È nata Avéva, la start up che crea gioielli ispirati all’alta velocità

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Un incontro inconsueto fra la passione per le automobili e l’eleganza dei gioielli, è questo il segreto di Avéva, la startup emiliana che dal settore delle auto di lusso si è inserita nel mercato dell’artigianato con l’obiettivo di produrre un nuovo tipo di gioielli, tutto tranne che comuni.

Gli originali accessori made in Italy, costruiti in titanio, fibra di carbonio e cuoio, sono preziosi nelle forme e nel contenuto: le linee futuristiche che li contraddistinguono riportano alla mente l’alta velocità delle auto di lusso ai quali i designers dello Tyche3 di Rovigo, in collaborazione con Lamborghini e Pagani, si sono appunto ispirati.

Michele Bottoni, fondatore di Avéva, spiega come “anche la materia più innovativa deve conservare sempre una fibra artigianale, carica di passione”. La prima collezione prende il nome di Makuti, antichi corpi celesti, e presenta forme ricercate dai colori cangianti, con chiusura magnetica a torsione.

Lo stabilimento di produzione ha sede a Voghenza e vanta un modello produttivo molto particolare, visti i materiali che vengono impiegati nella produzione di questi innovativi braccialetti da donna: i metalli nobili seguono processi di lavorazione ibridi, mentre la fibra di carbonio è il risultato di un esperimento della Formula Uno, che conferisce flessibilità e resistenza, due elementi imprescindibili in un gioiello (e in un’auto) che si rispetti.

“Il contatto con la pelle resta la prima impressione decisiva anche per un gioiello fuori dagli schemi come il nostro. Per questo al metallo abbiamo abbinato il cuoio, scelto viti in acciaio inossidabile e rivestimenti alternativi al nichel”.