Ecco le più belle foto di montagna vincitrici del “The Spirit Of The Mountains. Best of ims photo contest”
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Settembre porta con sé la fine dell’estate, mutando anche gli scenari delle mete di molti viaggiatori del weekend. Con l’incalzare dell’autunno, le preferenze di molti si rivolgono alla montagna e alle sue atmosfere uniche. Per questa ragione, la rubrica “Weekend in the World” vi propone gli scatti più suggestivi che saranno in esposizione a Bressanone il prossimo mese.
Imponenti vette, ghiacciai e persino vulcani in eruzione sono i soggetti delle numerose foto scattate da fotografi di tutto il mondo. Ogni anno L’IMS Photo Contest raccoglie e premia le migliori immagini raffiguranti la montagna. Quest’anno i migliori 16 scatti di tutte le otto edizioni precedenti saranno esposti alla mostra intitolata “The Spirit of the Mountains. Best of IMS Photo Contest”, presso la Galleria Civica di Bressanone dal 2 al 20 ottobre. Il progetto è curato dal fotografo e responsabile del Corporate Design di Durst Hermann Pitscheider e dall’artista e direttore della Galleria Civica, Alex Pergher. (Informazioni & biglietti per il festival: www.ims.bz )
Gli scatti raccolti hanno immortalato, nei modi più svariati, l’ambiente montano e rappresentano le cime di quasi tutti i continenti, a partire dalle più vicine Dolomiti , passando per vette islandesi, asiatiche, americane, fino ad arrivare in Australia. Le immagini oltre a testimoniare la bellezza delle vette e la loro unicità, sono anche testimonianza di come la montagna sia vissuta in maniera profondamente diversa tra le persone, con le loro storie, e di come molti luoghi siano cambiati nel corso degli anni.
Zuppa primordiale o cerchio magico? In ogni caso, ancora una volta una prova che la natura crea le più belle opere d’arte. Con una lunghezza di 62 chilometri e una superficie di 524 km² che comprende i ghiacciai laterali, il ghiacciaio del Baltoro nel Karakorum è uno dei più grandi ghiacciai della terra. Con questa foto il fotografo polacco David Kaszlikowski ha vinto l’IMS Photo Contest 2014. (Fotografo: Javier Herranz Casellas; Nazione: Spagna; Titolo dello scatto: Bryce Canyon at Sunrise; Luogo dello scatto: Bryce Canyon National Park – Utah – USA)
Come una nube atomica sovradimensionata, un’enorme nuvola di cenere si erge nel cielo! Nell’autunno e nell’inverno del 2015 l’Etna è stato molto attivo; l’eruzione del 4 dicembre (vista nella foto da Cesarò presso Messina) è considerata dagli esperti la più violenta degli ultimi decenni, con un’enorme nube di cenere che si sposta a nord-est verso le grandi città di Messina e Reggio Calabria. (Fotografo:Giuseppe Mario Famiani; Nazione: Italia; Titolo dello scatto: Etna Eruttino; Luogo dello scatto: Etna – Sicilia – Italia)
Thor, il dio del tuono, lancia il suo martello quando infuria un temporale – questo quanto creduto dai Nordici. In questa immagine delle cime delle Odle sopra la Val di Funes, però, sembra che la vetta del Furchetta mandi un fulmine nel cielo, mentre le nuvole sopra potrebbero fare da sfondo ad un sabato di streghe; a destra del Furchetta del Sas Rigais, accanto ad essa gli spilli delle Odle. (Fotografo: Georg Kantioler; Nazione: Italia Titolo dello scatto: Cortocircuito in montagna; Luogo dello scatto:Le cime delle Odle – Dolomiti, Italia)
Questa foto è stata scattata durante il mio “Winter Photo Tour” nel marzo 2015, quella mattina ai piedi del monte Kirkjufell (463 m) sulla penisola di Snæfellsnes nell’Islanda occidentale, sul fiordo occidentale di Grundarfjörður. Il nome della montagna – Chiesa Montagna – deriva dalla sua forma simile ad un campanile; un tempo i mercanti danesi la chiamavano anche Sukkurtoppen (pane di zucchero). (Fotografo: Alban Henderyckx; Nazione: Francia; Titolo dello scatto: Il bagliore sulla Mountain Church; Luogo dello scatto: Kirkjufell – Islanda)
Anfiteatro naturale dove l’erosione del vento, l’acqua e il ghiaccio hanno formato i tipici camini delle fate. Il gioco di colori delle rocce, rosso, arancione e bianco traccia panorami spettacolari. (Fotografo: Javier Herranz Casellas; Nazione: Spagna; Titolo dello scatto: Bryce Canyon at Sunrise; Luogo; dello scatto: Bryce Canyon National Park – Utah – USA)
La foto è stata scattata durante una spedizione della Facoltà di Geologia dell’Università di Tubinga nel sud della Groenlandia, che ho accompagnato come fotografo freelance. Vicino alla piccola città di Narsaq – con poco più di 1.500 abitanti una delle città più grandi della Groenlandia – ho scoperto questa discarica e sono rimasto affascinato dall’incredibile contrasto tra la natura pura e gli elettrodomestici smaltiti. (Fotografo: Ale Zea; Nazione: Spagna; Titolo dello scatto: Narsaq; Luogo dello scatto: Narsaq – Groenlandia meridionale)
Il gruppo degli alpinisti sembra perdersi nel gigantesco paesaggio d’alta montagna sopra il ghiacciaio del MorteratschLe montagne disegnate in bianco e nero mi hanno subito ricordato il film “Die weiße Hölle vom Piz Palü” del pioniere del cinema di montagna Arnold Fanck, girato nel 1929 nel gruppo del Bernina e che rappresenta una pietra miliare nella storia del cinema. (Fotografo: Arne Link; Nazione: Germania; Titolo dello scatto: Lost in ice; Luogo dello scatto: Gruppo sul Bernina, Svizzera)
(Fotografo:Janine Kirchner; Nazione: Germania)
(Fotografo: John Layden; Nazione: Francia; Titolo dello scatto: The majestic Aiguille du Midi; Luogo dello scatto: Aiguille du Midi – Mont Blanc – Chamonix – Francia)
Il fascino dell‘arrampicata! In questo fotogramma è presente tutto ciò che lo rappresenta: l’esposizione, la roccia fragile, l’adrenalina, il superamento della paura. Le due cordate sono in via Cassin (VIII-) nella parete nord della Cima Ovest e hanno già superato le principali difficoltà; tuttavia, li attende ancora il traverso di 80 metri (VII) estremamente esposto a sinistra verso la striscia d’acqua nera. (Fotografo: Jona Sacher; Nazione: Italia Titolo dello scatto: Il fascino dell’arrampicata su roccia; Luogo dello scatto: Cima occidentale – Dolomiti – Italia)
Stepan Novikov cammina con disinvoltura una high-line che attraversa il vuoto tra la roccia principale e quella sospesa. Una formazione rocciosa unica che in qualche modo e nonostante tutte le forze naturali negli ultimi 450 milioni di anni è riuscita a stare in piedi con orgoglio affacciandosi sulla bellissima Grose Valley sottostante. L’Hanging Rock si trova nel cuore del Parco Nazionale delle Blue Mountains e attira escursionisti, amanti della natura e avventurieri da tutto il mondo. (Fotografo: Kamil Sustiak; Nazione: Repubblica Ceca; Titolo dello scatto: Equilibrio delle priorità; Luogo dello scatto: Blue Mountains – New South Wales – Australia)
La gola di Thun è un luogo ideale per l’arrampicata su ghiaccio, perché quasi ogni inverno ci sono buone e sicure condizioni di ghiaccio per periodi prolungati. In questa foto l’”eroe” locale Rudolf Hauser si arrampica nel suo elemento preferito. Non potevo credere ai miei occhi quando il flash UV ha illuminato per la prima volta le strutture di ghiaccio in filigrana e improvvisamente l’intera gola si è illuminata in modo drammatico. (Fotografo: Markus Berger; Nazione: Austria; Titolo dello scatto: Black Light Ice Climbing; Luogo dello scatto: Sigmund-Thun-Klamm, Kaprun, Austria)
Questa foto è stata scattata da una grotta scavata dai soldati della Prima Guerra Mondiale. Le imponenti montagne sono le Tre Cime di Lavarello. (Fotografo: Michele Cimi; Nazione: Italia; Titolo dello scatto: Tre Cime di Lavarello; Luogo dello scatto: Tre Cime di Lavaredo – Dolomiti – Italia)
Sanju, membro della comunità semi nomade di Gaddi, conduce il suo gregge di pecore attraverso le nevicate e attraverso il passo Thamsar, alto 4.900 metri, nell’India di Himachal Pradesh. Questi pastori trascorrono la loro estate in prati d’alta quota ricchi di erba e intraprendono un viaggio scoraggiante verso le altitudini più basse, proprio quando l’inverno si fa sentire. Questo viaggio, che può durare fino a un mese, è estremamente pericoloso sia per l’uomo sia per la bestia. (Fotografo: Sankar Sridhar; Nazione: India; Titolo dello scatto: The Long March Home; Luogo dello scatto: Himachal – Pradesh – India)
Un fulmine di un vulcano si sprigiona dalla nube di cenere al cielo. Il 26 gennaio 2017, il vulcano Colima in Messico ha concluso il suo ultimo episodio eruttivo con questa grande esplosione. Ero a 7 miglia dal cratere e il cielo era limpido. Ho sentito un grande boom e poi un rumore simile a quello di un jet. Cascate di lava calda schizzavano via; dalla nube di cenere partì un fulmine creato dall’attrito delle particelle di cenere. È stato un momento glorioso, non un semplice evento. Tecnicamente, le eruzioni vulcaniche con tempi di posa di 3″ sono molto rischiose. (Fotografo: Sergio Tapiro Velasco; Nazione: Colima – Mexico; Titolo dello scatto: Light belongs to Heaven Luogo dello scatto: Colima Volcano – Mexico)
Saliamo alla vetta della Fradusta per un manto di neve ab-bastanza duro ma immacolato lasciando sul terreno le nostre tracce. Passiamo sotto alla cresta di salita e poi la risaliamo dalla forcella Alta del Ghiacciaio. Poco sopra, quasi in vetta alla Fradusta a 2940m, scorgo in basso persone che seguono le nostre tracce. Alzo la macchina fotografica che porto a tracolla e con il teleobiettivo scatto quest’immagine. Noi eravamo circa 250m di dislivello più in alto di loro. (Fotografo: Tommaso Forin; Nazione: Italia; Titolo dello scatto: Tracce; Luogo dello scatto: Altopiano delle Pale di San Martino)
Forse è il caso di conoscerla questa piccola isola pontina di cui tanto oggi si parla. Ci approdai anche io tanto tempo fa, con una barca a vela che trovò riparo nel suggestivo porto romano. Ricordo ancora l’alba e il tramonto in cui la terra sembrava così lontana, eppure così vicina. E poi l’angusta casa in cui erano stati confinati quelli che si opponevano alla dittatura fascista, fra cui anche Sandro Pertini che è stato nostro Presidente della Repubblica. Era il 1941 quando nacque il MANIFESTO DI VENTOTENE. Eravamo in piena guerra, scatenata dalle dittature: Fascismo, Nazismo e Comunismo. Un uomo di sinistra, Altiero Spinelli e il radicale Ernesto Rossi ebbero la visione di un’Europa senza dittature, ma concepita come una Federazione dei popoli europei, non più in guerra fra di loro, ma che mettessero insieme le qualità che già avevano dato tanto al mondo.
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