Strade più pericolose
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Le 10 strade più pericolose del mondo per weekend estremi

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Quali sono le strade più pericolose del mondo, più o meno? Pensiamo un attimo alla situazione: stiamo per partire per il sospirato weekend sulla nostra auto preferita; oppure decidiamo noleggiare una vettura per una gita di un paio di giorni in una particolare località della nazione che stiamo visitando durante le nostre vacanze. Tra i mille dettagli a cui dobbiamo prestare attenzione, ai primi posti c’è la possibile pericolosità delle strade che dovremo percorrere. A volta questa non è solo una possibilità ma una certezza. Soprattutto nei percorsi montani, per loro natura particolarmente insidiosi. Le ragioni sono molte: condizioni climatiche avverse, stato di manutenzione, costruzione antica sono le più diffuse. Sapere in anticipo che una certa strada è particolarmente pericolsa ci consentirà di scegliere un percorso alternativo o, se proprio siamo costretti o decisi ad attraversarla, affrontarla con le dovute cautele. Ciò è valido sia per la famiglia in vacanza che per chi viaggia per motivi professionali. TomTom Telematics ha sviluppato un servizio chiamato OptiDrive 360, il quale fornisce avvisi in tempo reale su particolari eventi sul percorso: ad esempio quando ci si sta avvicinando ad una curva particolarmente pericolosa, suggerisce di rallentare; tale strategia viene definita guida predittiva. L’azienda olandese famosa per i suoi prodotti di navigazione satellitare ha compilato una lista di 10 percorsi stradali particolarmente rischiosi. Si tratta di tracciati veramente estremi, adatti più ad un misto tra Indiana Jones e Rambo che ad una famigliola in vacanza. Anche una strada italiana fa parte di questa graduatoria. Tuttavia al confronto con le altre nove sembra una tranquilla stradina di un centro urbano.

DALLA CINA ALLA BOLIVIA, LE STRADE PIU’ PERICOLOSE DEL MONDO
Strade più pericolose
Fairy Meadows Road, Pakistan

Questa particolare top 10 si apre con la Cina e il Gouliang Tunnel (nella foto di copertina), lungo 1.200 metri e aperto nel 1977. E’ una delle strade più ripide al mondo ma, curiosamente, costituisce anche una delle principali attrazioni turistiche; usata anche dai pedoni, presenta parecchie discese e curve a sorpresa. Al numero 9 della classifica di TomTom Telematics c’è un’altra strada cinese, la Sichuan-Tibet Highway. Chiamarla strada è riduttivo. E’ lunga 2.142 Km e s’innalza fino alla quota di 4.700 metri, attraversando 14 montagne. Tante curve a gomito, oltre al celebre e famigerato tratto della Tianmen Road che comprende 99 tornanti e il ponte più alto del mondo, il Si Du River Bridge.

Passiamo in Sudamerica, in Ecuador. Al numero 8 troviamo la Cotopaxi Volcano Road. Il Cotopaxi è uno dei vulcani attivi più alti al mondo. Ci si passa attorno, per giungere all’omonimo parco nazionale, attraversando una barriera di vapori. Poi ci sono buche nascoste e corsi d’acqua dall’inondazione facile. Torniamo in Asia, in Pakistan. Numero 7, Fairy Meadows Road. Bisogna avere proprio una ragione speciale per andarci. Sale lungo il Nanga Parbat, la nona montagna del mondo per altezza. La strada è molto stretta, instabile e scarsamente mantenuta. Compie una salita di quasi 10 Km per arrivare ad uno dei campi base, appunto la prateria di Fairy Meadows: ghiaia e nessuna barriera di protezione.

Nuovo salto in Sudamerica per la sesta in classifica. Brasile, BR-116. E’ soprannominata “Autostrada della morte“. Lunga 4.300 Km, attraversa l’asse nord-sud, ha un’elevatissima concentrazione di camion. Il meteo è imprevedibile e il terreno poco consistente, in pessime condizioni. Come se non bastasse, molti tratti sono soggetti ad attacchi di banditi, particolarmente nel tratto vicino a San Paolo. Forse qui è il caso di usare l’aereo.

Strade più pericolose
BR-116, Brasile, detta “Autostrada della morte”

Ancora Asia per la numero 5. India, Zoji La Pass. Attraversa l’Himalaya passando dal Kashmir. Arriva alla quota di 3.528 metri. Copiose nevicate, forti raffiche di vento, strada stretta con ampi dislivelli e nessuna barriera di protezione. Forse è meno pericoloso scalare la montagna con funi e piccozze.

Arriviamo in Nordamerica per la numero 4. Alaska, Dalton Highway. Si tratta di una strada di servizio del gasdotto Trans-Alaska. Il fondo è in ghiaia, le temperature scendono fino a -60° C. E’ lunga oltre 666 Km. Ma attraversa scenari naturali fantastici, per chi è in grado di tollerare tali estremi climatici. Nella cittadina di Coldfoot si trova l’area di sosta per camion più a nord del mondo.

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Il Passo dello Stelvio, incomprensibilmente messo in questa classifica

Numero 3, Asia, Taiwan: Taroko Gorge. Un’autostrada montana che costeggia l’omonimo parco naturale. Molto suggestiva ma insidiosa, tra carreggiata stretta e curve cieche o a gomito. A ciò si aggiungono forti piogge che causano cadute di massi e vere e proprie frane. Dimenticavamo, è anche una zona sismica.

Incomprensibile invece la scelta di mettere al numero 2 della classifica l’unica strada italiana, cioè il Passo dello Stelvio. Sì, questo tracciato arriva a 2.757 metri di altezza ed è composto da 60 tornanti. Il clima invernale la rende particolarmente insidiosa, spesso viene chiusa da novembre a maggio. Ma attraversa una delle zone naturali e turistiche più belle al mondo. E non è in particolari condizioni difficili di manutenzione. D’estate è invece uno spettacolo attraversarla in auto, usando il buon senso. Soprattutto non c’entra niente con le vere trappole mortali di questa classifica. Non sarebbe giusto metterla nemmeno al numero 10, figuriamoci al 2.

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La strada più pericolosa del mondo: North Yungas, Bolivia

La numero 1, la strada più pericolosa del mondo secondo la classifica di TomTom (e anche secondo il parere generale), si trova invece in Bolivia. E’ la North Yungas Road. Come la collega brasiliana, è soprannominata “Strada della morte“. Collega La Paz a Coroico, nel pieno delle Ande. Sale fino a 4.650 metri. E’ lunga circa 80 Km ma in alcuni tratti è ad un solo senso di marcia senza barriere a protezione dagli strapiombi. In passato si è arrivati da 200 a 300 morti all’anno con punte di 25 veicoli precipitati nei burroni in un solo anno.