Da secoli il Carnevale è simbolo di trasgressione, un periodo dell’anno sfrenato, in cui “ogni scherzo vale”, in cui gli “strappi alla regola” sono concessi prima del periodo di raccoglimento e penitenza che è la Quaresima. Quest’anno, a causa del Covid, quasi tutti i festeggiamenti sono stati cancellati o rimandati all’estate.
Non ci resta che consolarci con i dolci tipici della tradizione italiana, per portare la festa e la “trasgressione” a tavola, mettendo da parte la dieta. Sì, perché i dolci di Carnevale, sono fritti, sono zuccherosi, ma, soprattutto, irresistibili. Vi suggeriamo allora una Top 10 da non perdere!
1.Le Chiacchiere
Sono il dolce di Carnevale per eccellenza, che si consuma in tutta Italia, soprattutto il Martedì Grasso. In ogni regione hanno un nome diverso e sono conosciute anche come frappe, cenci, bugie, galani, grostoli o nastri. Si tratta di striscioline di pasta a base di farina, zucchero, uova a cui si può aggiungere anche un goccio di Marsala o di limone per aromatizzare, che viene fritta e cosparsa di zucchero a velo.
Le origini delle chiacchiere sono antichissime e risalirebbero ai tempi dei Romani, quando si preparavano in occasione dei Saturnali, la festa antesignana del Carnevale. Allora si chiamavano donen e si preparavano con un impasto semplice di acqua e farina, che veniva fritto nel grasso di maiale e poi cosparso di zucchero.
2. Le Castagnole
Contendono alle chiacchiere la palma di “dolce di Carnevale per eccellenza” le castagnole, palline di pasta delle dimensioni, appunto, di una castagna, che si preparano con farina, burro, scorza di limone, lievito e zucchero, anch’esse rigorosamente fritte in olio di semi e ricoperte di zucchero a velo.
Ogni regione, ma anche ogni famiglia, ha la sua variante. Possono essere preparate, per esempio, con la ricotta, la crema pasticcera, il rum o la sambuca. Per i più “virtuosi” c’è anche la versione al forno e vegana.
3. In Alto Adige il dolce di Carnevale è il Faschingskrapfen
Cominciamo ora con i dolci regionali. Una menzione speciale per i krapfen, o bomboloni, che ormai si sono diffusi in tutta Italia e si mangiano a colazione come nei giorni di festa. Tuttavia, la loro origine è in Alto Adige, dove sono chiamati Faschingskrapfen, cioè krapfen di Carnevale.
Queste delizie di pasta fritta e ripiena di crema pasticcera, cioccolato, marmellata oppure ottimi anche vuoti, si preparavano durante il Carnevale ma, evidentemente, erano così buoni che non solo si sono diffusi in tutta Italia, ma si mangiano indiscriminatamente tutto l’anno!
4. A Milano il Carnevale Ambrosiano si festeggia con i laciàditt
Il Carnevale Ambrosiano dura ben quattro giorni più del Carnevale nel resto d’Italia. Si conclude infatti la domenica successiva al Mercoledì delle Ceneri. Il dolce tradizionale del Carnevale milanese sono gli squisiti laciàditt, una sorta di bigné fritti il cui impasto viene arricchito con pezzetti di mele a cui si aggiunge anche una variante con l’uvetta.
5. Da Venezia ecco le fritole
Anche il Carnevale di Venezia, unico al mondo per la sua spettacolarità, ha il suo dolce tipico. Si tratta delle fritole, deliziose frittelle a base di farina, uova, zucchero, uvetta, latte e rum, che vengono poi ricoperte di zucchero semolato. La loro origine è storica.
Sono infatti nate all’epoca della Serenissima e fino all’Ottocento venivano preparate direttamente in strada dai fritoleri su grandi tavolate di legno e fritte in enormi padelle. Anche il nome di questi deliziosi dolci ha il suo perché. Le mamme e le nonne veneziane, infatti, erano solite appellare i bambini monelli con il termine “Fritola” e, siccome il Carnevale è la festa degli scherzi e delle marachelle, il nome è passato ai dolci.
6. Schiacciata e berlingozzo, i dolci del Carnevale toscano
In Toscana il dolce tipico del Carnevale è la schiacciata fiorentina, una torta soffice e cotta al forno che si prepara con farina, uova, zucchero, lievito di birra, strutto e succo di arancia, che conferisce un delizioso aroma all’impasto. Il dolce viene poi decorato con il giglio, simbolo della città di Firenze. Originaria del Chianti, la schiacciata si è poi diffusa in tutta la regione.
Le contende la palma di dolce carnevalesco il berlingozzo, un ciambellone morbido anch’esso dalle origini molto antiche. Il suo nome deriva infatti da berlingaccio, termine con cui nel Quattrocento veniva indicato il Giovedì Grasso. A sua volta, il termine si rifà al verbo berlingare, cioè divertirsi, gozzovigliare, tipico del Carnevale.
7. Nelle Marche a Carnevale si mangiano gli arancini
Ebbene sì! Esistono anche gli arancini marchigiani. E sono un dolce tipico del Carnevale, naturalmente fritto. Il nome deriva dalle bucce di arancia che vengono utilizzate tra gli ingredienti, che sono farina, latte e uova. Si ottiene poi una sfoglia sottile che viene arrotolata e tagliata a rondelle per assumere la forma di una girandola. Una volta fritta, viene poi ricoperta di zucchero semolate e bucce di arancia.
8. La Cicerchiata, delizia del centro Italia
Diffusa soprattutto nelle Marche, in Umbria e in Abruzzo, la cicerchiata deve il nome al suo aspetto, simile a quello dei ceci. Si tratta infatti di palline di pasta preparate con farina, burro, zucchero, buccia di limone, un goccio di mistrà, un liquore tipico dell’Italia centrale, che vengono fritte e poi ricoperte di miele e codette di zucchero colorato. Una golosità irresistibile, a cui la sua inconfondibile forma contribuisce a creare l’effetto “uno tira l’altro”.
9. Il Carnevale in Sicilia con la Pignolata e le Teste di Turco
I dolci siciliani sono famosi in tutto il mondo, tra cannoli, cassate e frutta martorana. Nel periodo di Carnevale, invece, si magia la Pignolata, la cui origine risalirebbe alla dominazione spagnola. Si tratta di palline di pasta fritta, dalla forma di piccoli gnocchetti, ricoperti di glassa al cioccolato e al limone.
Quando vengono serviti, assumono la forma di una pigna, da cui il nome. Nella zona di Scicli, invece, si gustano le Teste di Turco, dei bigné ripieni di crema pasticcera.
10. Cattas e orilletas sono i dolci del Carnevale in Sardegna
Il nostro viaggio alla scoperta dei dolci di Carnevale termina in Sardegna dove nel periodo più folle dell’anno si gustano le cattas, frittelle di grano duro dalla caratteristica forma a spirale. Il loro sapore inconfondibile è dato dalla scorza di arancio, che viene aggiunto all’impasto. Questo, poi, viene tuffato direttamente nell’olio bollente attraverso un imbuto o un sac-à-poche, “disegnando” la tipica forma a spirale.
Un altro dolce tipico del Carnevale sardo sono le orilletas, sfoglie di semola di grano duro aromatizzate all’arancia che vengono fritte e ricoperte di miele e si sciolgono letteralmente in bocca in tutta la loro fragranza.